Michele Attanasio

Nella nostra unicità c’è il meraviglioso disegno della natura.

Il gelato al pistacchio era dolce o salato? Una domanda che non ha risposta
8 Ottobre, 2019
Tempo di lettura: 2 minuti

Qualche sera fa, con mia moglie, siamo stati a cena da amici, una serata divertente e stimolate, tra amici vecchi e qualche nuova conoscenza. La cena meravigliosa, con una parmigiana di melanzane spettacolare, il vino di campagna, le conversazioni piacevoli a voce alta si confondevano con il tintinnio delle posate dei piatti e dei bicchieri, una bella atmosfera insomma calda e allegra, la musica del piacere di stare insieme. Al momento del dolce questo gruppo affiatato si è rapidamente trasformato in due fazioni. Il tema del contendere era la sapidità o meno del gelato al pistacchio. Un solo gelato è stato declinato in maniera diversa da ognuno di noi; chi lo ha trovavano dolce chi troppo salato, in svariate gradazioni. Vi sarà sicuramente capitato qualcosa del genere, e non capita solo con il cibo, ma con tutto ciò con cui entriamo in relazione, con la temperatura, coi i profumi, con le idee politiche, perfino con le emozioni e le reazioni. Non si tratta solamente di gusti personali, ma molto spesso, di veri e propri codici di lettura del mondo nel quale viviamo. Abbiamo ognuno a modo suo il suo codice, un insieme di aspetti materiali ed immateriali che insieme concorrono a fare di noi ciò che siamo in quel momento, in quel momento perchè la vita e la salute sono valori dinamici, capaci di mutare più rapidamente di quanto pensiamo. Credo sia una delle caratteristiche più affascinanti degli esseri viventi.

Per la medicina Omeopatica, che si occupa di curare l’uomo, non si può prescindere dalla unicità di ogni individuo. E’ vero che abbiamo gli stessi organi, ai quali è affidato uno specifico compito fisiologico, ma è pur’ vero che non siamo solo questa macchina “perfetta”. C’è quella parte immateriale di noi stessi, composta di credenza, volontà, sensibilità e tantissime altre caratteristiche che compongono “l’essere”, ciò che guida i nostri comportamenti e la nostra specifica modalità di interpretare la vita. L’omeopata si preoccupa, oltre che del sintomo del suo paziente, di riconoscere la sua individualità, di comprendere in una visione d’insieme gli aspetti fisiologici, mentali ed emotivi che compongono l’essere in quello specifico momento della vita. Per questo motivo la visita spesso inizia con una lunga conversazione anche su temi apparentemente non legati alla malattia, ed è per questo motivo che in omeopatia non si associano rimedi a malattie, bensì rimedi a pazienti che manifestano quei determinati sintomi.   Così come il sapore di quel gelato al pistacchio è risultato così diverso per ognuno di noi, allo stesso modo affrontiamo le malattie secondo il nostro specifico modo di stare al mondo. Anche le malattie rappresentano la nostra unicità, la più palese conseguenza di questo sacro rispetto di esseri unici è spesso una guarigione rapida, duratura e lasciate che lo dica, per me paziente scettico e abituato ad altre strategie terapeutiche, sorprendente.

 

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