Artrite reumatoide: terapia naturale con i fitoembrioestratti

13 Dicembre, 2021
Tempo di lettura: 3 minuti

La crescente medicalizzazione cronica di pazienti, porta nel tempo al sopraggiungere di nuovi sintomi che vengono trattati come sintomi di nuova malattia e curati con l’introduzione di altri farmaci. La maggiore informazione, più facilmente accessibile anche grazie ai social, fa si che sempre più persone prestino più attenzione alla propria salute. Si correggono gli stili di vita che possono aggravare un quadro clinico già compromesso e, tante volte, mi giungono richieste di consigli circa rimedi “alternativi”, che siano omeopatici, fitoterapici, oligoterapici ecc, che possano migliorare lo stato di salute e benessere evitando l’uso di ulteriori farmaci. È il caso della terapia somministrata a Giovanni per la sua artrite reumatoide di cui vi parlo a seguire. Tra le medicine “alternative” che spesso consiglio ci sono i fitoembrioestratti.

Artrite reumatoide fitoembrioestratti

Giovanni è un uomo di 50 anni a cui qualche anno fa è stata diagnosticata l’artrite reumatoide. Si tratta di una infiammazione cronica autoimmune che colpisce elettivamente le articolazioni. Mi racconta delle difficoltà vissute in termini di sintomi legati alla patologia: gonfiore e dolore articolare, disagio sul lavoro, che ha dovuto interrompere in quel periodo, per il fatto che lo impegna molto fisicamente. Mi racconta di aver intrapreso una terapia a base di cortisonici e farmaci antireumatici e di essere riuscito col tempo a debellare, in alcuni periodi, e ridurre in altri, i dolori alle articolazioni, alle ginocchia e alla schiena che non gli davano tregua neanche in condizioni di riposo.

Si rivolge a me per un lieve dolore alla schiena e alle ginocchia, non di quelli invalidanti che lo tengono lontano dal lavoro, ma che gli creano qualche difficoltà nello svolgimento delle azioni quotidiane, quindi mi chiede di consigliargli un rimedio alternativo al farmaco, soprattutto per evitarne gli effetti collaterali.

Fitoembrioestratto di vite

Ho consigliato a Giovanni di utilizzare un fitoembrioestratto di Vitis vinifera, molto efficace nella degenerazione di tessuti e che favorisce la flessibilità articolare.

Ha una spiccata azione antinfiammatoria a livello articolare, ottimo soprattutto in acuto, ma utile anche in trattamenti prolungati alle articolazioni.

7 gocce di fitoembrioestratto  due volte al giorno per cicli di 20 giorni al mese, almeno per tre mesi. A distanza di 10 giorni dall’assunzione mi riferisce di un netto miglioramento dei sintomi. Le ginocchia non gli fanno più male e alla schiena sente un “lieve fastidio” che non è più avvertito come un dolore.

Continuiamo a sentirci per monitorare la situazione, soprattutto perché, in caso di riacutizzazione o ricomparsa del dolore, sarà necessario che Giovanni si rivolga al medico. Un sintomo che si ripresenta periodicamente, può essere la “spia” di un miasma più profondo, di una predisposizione del terreno biologico che va indagata a fondo e curata.

Vitis vinifera, proprietà

La Vitis vinifera è una pianta originaria del Sud-Ovest asiatico. Il fitoembrioestratto di Vitis vinifera agisce molto bene nelle degenerazioni tissutali, favorendo la flessibilità articolate.

E’ un ottimo antiinfiammatorio delle articolazioni, particolarmente efficace nelle fasi acute delle patologie flogistiche, ma risulta utile anche nei trattamenti articolari prolungati, soprattutto se sono presenti delle deformazioni.

Nelle fasi più avanzate di artrite reumatoide, possiamo associare la Vite al Pino e al Ribes nero, per un’azione sinergica potenziata. Il Pino consente la protezione osteo-cartilaginea mentre il Ribes nero svolge un’azione cortison-like antinfiammatoria.

Ottimo rimedio nella flogosi cronica della pelle, della mucosa gastro-intestinale e vascolare.

Insieme al Noce o alla Rosa canina cura le dermatiti e le erisipele. La Vite associata al solo Noce, è utilizzata nell’ileite di Crohn e nella retto colite.

Tutte le patologie legate ad un’antibioticoterapia possono trarre giovamento dalla Vite, sempre associata al Noce o al Ribes nero o al Mirtillo rosso, che oltre ad avere proprietà anti ossidanti, preserva la funzionalità delle mucose intestinali, stimolando la flora batterica e modulando il transito dell’intestino.

La Vite risulta un valido rimedio anche per trattare le emorroidi e le flebiti.

In ginecologia viene spesso prescritta in associazione al Mirtillo rosso e alla Betulla in patologie come l’endometriosi, nelle emorragie uterine legate a fibromi o a cisti, e nella dismenorrea associata al Lampone.

Il vantaggio di usare la fitoembrioterapia

I fitoembrioestratti, sono dei preparati ottenuti dai tessuti embrionali vegetali (gemme), e presentano un potenziale di crescita e rigenerazione, capace di rilanciare i meccanismi fisiologici propri alla salute dell’uomo.

L’uso di tali preparati, ci consente una terapia dolce e profonda, in quanto i tessuti embrionali vegetali regolano le disfunzioni rispettando la fisiologia del paziente senza procurare alcun effetto collaterale. Possono essere associati ad altre terapie, anche allopatiche, e possono essere consigliati in gravidanza ed in pediatria. Sono facili da assumere per il paziente, che con poche gocce e poche ripetizioni giornaliere, può seguire senza troppi sforzi la terapia.

Le tante possibilità che la medicina ci offre oggi per curare un paziente, ci consentono di seguirlo nella sua individualità ed unicità di uomo. Perché come ci insegna Paracelso: “Tutta la medicina è amore”.

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