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La Base Scientifica (e Logica) della Medicina Integrata

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1 Luglio, 2024
Tempo di lettura: 3 minuti

Volentieri diamo notizia con una breve sintesi del lavoro pubblicato su Integrative Medicine Reports Vol. 3, No. 1 dal titolo The Scientific (but Also Logical) Basis for Integrated Medicine con autori Gino Santini (Segretario Nazionale SIOMI), Rosaria Ferreri (Scientific Referee for Integrated Medicine – Pitigliano Hospital Centre for Integrated Medicine, Grosseto) e Francesco Macri (Presidente SIOMI e Membro del Consiglio Direttivo FISM).

 

Introduzione

Il concetto di Medicina Integrata (IM) è stato chiaramente definito in Italia il 3 dicembre 2011, quando la SIOMI ha presentato il suo manifesto per la IM. Questo documento ha fornito definizioni concettuali e funzionali della disciplina, concordate con le principali istituzioni sanitarie italiane. La pubblicazione di questo manifesto è stata accompagnata da un’edizione monografica di HIMed, in cui le affermazioni individuali sono state supportate da analisi scientifiche, cliniche, etiche ed epistemologiche approfondite.

Definizione e Obiettivi della Medicina Integrata

La IM non intende rifiutare l’uso della medicina accademica, ma piuttosto integrarla con pratiche terapeutiche non convenzionali, ora generalmente note come Medicina Tradizionale (TM) o Complementare (CM). Esistono discussioni sull’uso dei termini “medicina integrata” o “medicina integrativa”. La prima implica l’uso di “protocolli condivisi” dove l’intervento della CM completa un protocollo terapeutico già in uso nella medicina convenzionale. La seconda prevede l’integrazione di medicine convenzionali e CM per creare nuovi approcci terapeutici.

Evoluzione della Medicina Basata sull’Evidenza (EBM)

Nel 1992, un gruppo di lavoro sulla EBM ha pubblicato una revisione approfondita degli atteggiamenti medici, coordinata da David Sackett. La pratica della EBM integra l’esperienza clinica individuale con le migliori evidenze cliniche esterne disponibili. Tuttavia, mentre la EBM ha portato alla verifica obiettiva della maggior parte delle pratiche cliniche, le “situazioni, diritti e preferenze” dei pazienti sono ancora largamente ignorati. Ciò è problematico, specialmente per le malattie croniche, che includono molteplici fattori che complicano la misurazione della malattia, la sua intensità e la sua evoluzione.

Critiche alla EBM nelle Malattie Croniche

La metodologia della EBM è ideale per studiare i trattamenti per i disturbi acuti, dove è necessario eliminare tutti i fattori confondenti per evitare di contaminare i risultati. Tuttavia, questo approccio è difficile da applicare alle malattie croniche a causa della complessità della risposta del paziente, che spesso riesce a compensare gli squilibri clinici causati dalla malattia, generando periodi di benessere alternati a ricadute. Inoltre, i pazienti presentano spesso comorbilità che rendono difficile la creazione di gruppi di studio omogenei.

Evidenze del Mondo Reale (RWE)

Le esperienze cliniche individuali e i risultati riportati dai pazienti (PRO) sono diventati parte integrante della metodologia investigativa in molte procedure caratterizzate come TM/CM. Ci si chiede se i trial clinici randomizzati (RCT) siano sempre il modo più affidabile per generare evidenze cliniche, data la complessità dei regimi terapeutici, la variabilità demografica e clinica dei pazienti, la continuazione di molte terapie e l’adesione discutibile dei prescrittori alle linee guida. Di conseguenza, i RCT senza ulteriori informazioni sulle esperienze dei pazienti e sulla cronicità sono insufficienti per guidare il processo decisionale clinico.

Modello di Cura per le Malattie Croniche

Il Chronic Care Model (CCM) è stato presentato come un modello adatto per includere le varie figure professionali e non professionali che si occupano del paziente cronico. Il CCM è stato presentato all’incontro del Comitato Europeo per l’Omeopatia (ECH) a Lisbona nel 2015, includendo possibili aree di intervento da parte della CM, condivise con altri professionisti. La Regione Toscana ha creato diversi percorsi integrati che includono omeopatia, fitoterapia e agopuntura, come quelli per i tumori ginecologici, il cancro al seno e il cancro al colon.

Esperienze Pratiche di Medicina Integrata

Nel 2011, la Regione Toscana ha realizzato il primo ospedale di Medicina Integrata a Pitigliano, con l’obiettivo di stabilire un ambiente clinico tra medicina ortodossa e pratiche CM, testare l’approccio interdisciplinare tra i pazienti, verificare i benefici riguardanti il miglioramento della qualità della vita nei pazienti con malattie croniche e ridurre gli effetti collaterali scatenati dalla terapia convenzionale. In dieci anni di cure integrate, sono stati pubblicati risultati riguardanti pazienti allergici, oncologici, in riabilitazione e sottoposti cure palliative.

Conclusioni

Nonostante le difficoltà causate dalla complessità dei pazienti, dalle differenze nei regolamenti legali e dalle direttive sanitarie dei singoli governi, è giunto il momento di sviluppare una proposta di Medicina Integrata in un contesto europeo. La IM potrebbe portare a una crescita dell’arte del guarire in tutte le aree della vita umana: non solo la salute dei pazienti, ma anche la loro relazione con se stessi e con la società.

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