Quando c’è una torta da mangiare, la malavita organizzata vuole sempre la sua fetta. E oggi in Italia la torta della vendita di farmaci, vaccini e materiale sanitario è di quelle davvero ghiotte. Che le organizzazioni criminali proveranno a metterci le mani sopra, quindi, più che un’ipotesi è una certezza. Una certezza che è stata ribadita dal capo della polizia Franco Gabrielli nel suo intervento in videoconferenza con i vari Paesi aderenti al progetto I-Can (Interpol cooperation against ‘Ndrangheta): “La pandemia sta offrendo insperate opportunità alla criminalità organizzata. Il Covid per la ‘ndrangheta potrebbe diventare una straordinaria occasione per acquisire nuove aree di mercato. Dobbiamo agire per evitare questa minaccia. Oggi c’è tutto il tema del sanitario. Pensate solo all’attenzione che c’è per la ricerca di nuovi vaccini, di strutture per l’accoglienza dei pazienti o gli stessi dispositivi di protezione individuale. Oltre ai vaccini, c’è da giocare la partita sui farmaci per curare le malattie, alcuni valgono più dell’oro“.
Il grande pericolo, sostenuto già da molti altri illustri magistrati, è che le mafie possano allungare i loro tentacoli nei settori più disparati, sfruttando un momento di grande debolezza delle famiglie, al quale lo Stato non ha la forza necessaria per sopperire. E in questo modo insinuarsi nei bandi per gli appalti pubblici e nelle grandi società. Per questo motivo è già stato da tempo istituito l’Organismo di monitoraggio delle infiltrazioni criminali sull’emergenza Covid, voluito da Gabrielli stesso e presieduto dal vice Vittorio Rizzi.
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