Le microplastiche, frammenti minuscoli di plastica derivanti dalla degradazione dell’inquinamento ambientale, rappresentano una crescente preoccupazione per la salute umana. Recentemente, la loro presenza è stata riscontrata persino nei tessuti riproduttivi, destando allarme per i potenziali effetti sulla fertilità. La questione non è certo nuova, e noi stessi ne avevamo già parlato in passato riguardo al progetto EXPOMAP, supportato da Cemon, svolto sul territorio della Regione Campania. Oggi l’argomento torna al centro del dibattito, grazie a un nuovo, amplissimo studio.
Nuovo studio: microplastiche nei tessuti riproduttivi umani
Una revisione sistematica pubblicata a febbraio 2024, intitolata “Exposure to microplastics and human reproductive outcomes: A systematic review” (Esposizione alle microplastiche e risultati riproduttivi umani: una revisione sistematica), ha analizzato la presenza di microplastiche nei tessuti riproduttivi umani e la loro relazione con fattori ambientali e risultati legati alla fertilità e alla gravidanza.
Lo studio ha esaminato 1094 citazioni e selezionato sette studi clinici che hanno coinvolto 96 partecipanti. I risultati sono preoccupanti:
- Microplastiche diffuse: Microplastiche composte da ben 16 diversi tipi di polimeri sono state rilevate sia nella placenta che nel meconio (le prime feci del neonato).
- Possibile legame con lo stile di vita: Due studi hanno riscontrato associazioni tra determinati fattori dello stile di vita, come il consumo giornaliero di acqua in bottiglia o l’utilizzo di dentifrici e detergenti abrasivi, e la presenza di microplastiche nella placenta.
- Microbiota intestinale alterato: Uno studio ha evidenziato una correlazione tra la presenza di microplastiche nel meconio e una minore diversità del microbiota intestinale del neonato.
- Rischio per la salute del feto: Uno studio ha riscontrato una correlazione tra alti livelli di microplastiche nella placenta e un minor peso alla nascita e un punteggio Apgar al primo minuto più basso (indicatore delle condizioni di salute del neonato subito dopo il parto).
Conclusioni e necessità di ulteriori ricerche
Sebbene lo studio evidenzi la presenza di microplastiche nei tessuti riproduttivi umani e suggerisca potenziali rischi per la fertilità e la salute del feto, sono necessarie ulteriori ricerche di alta qualità per confermare definitivamente tali associazioni. Studi osservazionali approfonditi potranno chiarire gli effetti delle microplastiche sulla salute riproduttiva umana e contribuire a definire strategie di prevenzione e mitigazione dell’inquinamento da microplastiche.
È importante sottolineare che la ricerca in questo campo è ancora agli inizi, ma i risultati preliminari sono allarmanti. È fondamentale adottare misure per ridurre l’inquinamento da plastica e promuovere la consapevolezza sui rischi associati alle microplastiche per la salute umana, inclusa la fertilità.