Tra i relatori il dott. Sergio Segantini e il dott. Eugenio Serravalle omeopati (ASSIS), il dott. Luca Speciani (Associazione Medici di Segnale).
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Di seguito il manifesto dell’iniziativa.
I bambini hanno sofferto più di altri le conseguenze di un lockdown rigido e prolungato che ha provocato danni importanti alla loro salute psico-fisica.
Studenti e famiglie sono stati di fatto abbandonati, non è stato permesso nemmeno un ultimo giorno di scuola ai ragazzi giunti alla fine del ciclo scolastico, gli esami in presenza si sono svolti con enormi difficoltà, il piano per la ripartenza a settembre è pieno di incognite.
La prolungata chiusura delle scuole ha determinato gravi danni di tipo cognitivo, emotivo e relazionali in bambini e ragazzi, che si ammalano molto poco di Codiv-19 e, quando ciò avviene, presentano manifestazioni cliniche blande con un rischio di trasmissione molto basso.
Denunciamo il ritardo educativo che la didattica a distanza non è riuscita a supplire, nonostante gli sforzi e l’impegno di gran parte degli insegnanti.
Segnaliamo l’assenza di interventi adeguati per i bambini affetti da disabilità o patologie croniche, per quelli fuori famiglia, per quelli chi vivono in condizione di povertà e marginalità, per quelli di famiglie problematiche, ancora una volta dimenticati.
E’ urgente offrire soluzioni valide alla crisi educativa e sociale, abbandonare norme e regole non sorrette da prove chiare non sostenibili né dal punto di vista organizzativo né da quello economico nella vita scolastica e sociale futura dei bambini.
Non si può far pagare ai bambini il peso delle esitazioni, dell’ignoranza e dell’ignavia. Essi hanno diritti inalienabili e non possono essere più le vittime sacrificali di modelli epidemiologici rivelatisi clamorosamente errati.
Consapevoli che qualsiasi scelta comporterà dei rischi, chiediamo al Governo di fornire ai cittadini gli strumenti per continuare a vivere una vita il più possibile sana attraverso strumenti e misure specifiche per la convivenza con la Covid-19, senza per questo rinunciare alla propria Vita e alla propria Salute, bilanciando attentamente rischi e benefici.
I bambini/e hanno diritto a una socialità libera, senza paure e ricatti, in sicurezza.
Devono essere al centro della società, vivere da protagonisti in nuove comunità educanti, con modelli di vita rispettosi dei loro bisogni. L’educazione è un patrimonio collettivo, non un fatto privato di competenza delle sole famiglie. Vogliamo che l’avere cura di bambini e ragazzi diventi una preoccupazione pubblica, e come tale influenzi le decisioni non solo sul futuro della scuola, ma sull’organizzazione di tutta la società.
I bambini/e hanno diritto ad una Scuola riformata, a loro misura.
Sono necessarie profonde riforme, con un approccio pedagogico ed educativo che valorizzi i talenti e potenzi l’inclusione, realizzi una didattica interdisciplinare e per campi d’esperienza che vada oltre la suddivisione artificiosa in discipline, diffonda la pratica delle scuole all’aperto, utilizzi forme di valutazione formativa che permettano il superamento della pratica dei voti numerici.
I bambini hanno diritto ad una scuola da amare, da vivere con gioia.
La scuola deve diventare il luogo privilegiato di apprendimento non solo di nozioni ma anche di socialità, di inclusione, di cooperazione, di condivisione di esperienze diverse.