Il primo studio sul contagio in Lombardia

30 Marzo, 2020
Tempo di lettura: 2 minuti

Seppure si tratti di uno studio scientifico lo si legge quasi con emozione. Sembra non avere la forma fredda e oggettiva, solita degli studi scientifici che siamo abituati a leggere. E’ pregno di umanità. di dolore e fotografa con pathos la cronistoria di questa tragedia. Lo studio a cui mi riferisco è: “The early phase of the COVID-19 outbreak in Lombardy, Italy” pubblicato su Arvix. Il primo studio sulla dinamica del contagio in Lombardia. Dalle righe iniziali si legge: “Nella notte del 20 febbraio 2020, il primo caso di nuova malattia da coronavirus (COVID-19) è stato confermato nella Regione Lombardia, Italia. Nella settimana successiva, la Lombardia ha registrato un aumento molto rapido del numero di casi. Abbiamo analizzato i primi 5.830 casi confermati in laboratorio per fornire la prima caratterizzazione epidemiologica di un focolaio di COVID-19 in un Paese occidentale…”

Cosa racconta lo studio?

Prima di tutto ci conferma qualcosa che si sospettava già. Il contagio è iniziato molto prima del 20 Febbraio 2020. A quella data risale in primo caso individuato, ma il contagio del virus si era già ampiamente diffuso in tutto il Sud della lombardia. L’età media dei casi che hanno necessitato di cure sanitarie è di 69 anni. I tamponi non hanno rivelato una differenza sostanziale tra sintomatici ed asintomatici. Questo lascia pensare al ruolo importante che isoggetti asintomatici hanno avuto sulla diffusione del virus. Il dato che desta preoccupazione è il 47% dei casi sintomatici che necessita di ospedalizzazione (percentuale significativamente superiore a quella delle altre regioni), di questi ben il 18% necessita di trattamenti in terapia intensiva. Il ricovero medio è di 6,6 giorni.

Il tasso di contagio si produce ad un ritmo di 3,1. Ciò significa che ogni caso positivo, ne ha prodotti altri tre. Questo fino alle misure di restrizioni, che comunque non sono bastate ad arrestare l’impennata di contagi, fino alle successive e più stringenti misure di contenimento di questi giorni.

Lo studio è apparso il 20 marzo su Arvix, e cristallizza il periodo dal 20 di Febbraio al 20 di Marzo. Il resto purtoppo lo conosciamo, crescita del contagio e aumento del numero dei morti, fino ad arrivare al lockdown nazionale l’11 marzo che al momento non ha ancora messo fine alla fase acuta dell’epidemia.

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