Arrivano nello stesso periodo dell’anno: la stagione della rinascita, la primavera, e la Pasqua di Resurrezione. In mezzo, la Domenica delle Palme, della pace, o domenica del ramo d’olivo. Derivata dal latino “Pax”, la parola Pace significa letteralmente unire, e viene rappresenta da una pianta: L’Albero della Vita, che con la sua verticalità lega la terra al cielo.
Nella stagione della Pasqua riceviamo una serie di messaggi d’amore, in codice, dei quali è impossibile non rimanere colpiti, affascinati, a prescindere dalla cultura o dalle credenze, soprattutto in un momento epocale che ci parla quotidianamente di divisione, di lotta per i diritti umani, di vero e proprio sacrificio dell’umanità stessa, e del pianeta.
Come fa il seme, anche noi, nel profondo del nostro terreno umano, veniamo chiamati e guidati dalla Luce, dal Sole, proprio come accade alla pianta nella stagione del Risveglio, guidati da simboli e messaggi che ritroviamo nei testi sacri.
L’Albero: simbolo primordiale di vita
L’Albero è un simbolo possente del regno vegetale, con le sue radici profonde si nutre degli alimenti del terreno guardando al cielo e al calore della vita. “L’alberto è rifugio, è simbolo di fecondità. Drizzato verso il cielo, profondamente radicato nel suolo, l’albero è il simbolo dell’uomo saggio che rispetta la terra e guarda a Dio. Utile e prezioso, l’albero è quotidianamente utilizzato dall’uomo e a lui rende innumerevoli servizi.”
Veri e propri santuari, i grandi alberi secolari sono monumenti naturali la cui bellezza e solennità non ha niente da invidiare alle grandi opere umane. Si dimentica l’importanza che hanno le foreste nel rinnovare l’aria che respiriamo, nel combattere lo squilibrio di anidride carbonica, nel rendere il clima più fresco d’estate, nell’impedire che i terreni franino, nell’offrire rifugio a migliaia di specie animali, che proprio in conseguenza della nostra indifferenza nel curarli, vedono ridursi continuamente il loro ambiente ideale e finiscono per estinguersi.
L’Albero della vita
Dalla Cabala agli Egizi, passando per le filosofie orientali e i racconti mitologici: non c’è simbologia più potente di quella dell’albero della vita. Il suo significato, di fonte generatrice e mezzo di interconnessione tra tutti gli esseri viventi e il ciclo della vita, emerge direttamente chiaramente dalle sue caratteristiche:
Le radici, profonde e tenaci, rendono l’albero solido e stabile; richiamano i valori e le relazioni che consentono all’essere umano di ancorarsi a tutto ciò che rappresenta la propria origine: la famiglia, ma anche un luogo dell’anima, un legame indissolubile.
Il tronco, non troppo grande né esile, rappresenta il collegamento tra cielo e terra. Simbolo della resistenza e della forza, è dal tronco che dipartono i rami e a loro volta le foglie. Rispetto alle radici, rappresenta l’estensione del sé più solida e tangibile.
La chioma, rami protesi verso il cielo, frutti di diverso tipo e foglie rigogliose. Sinonimo di prosperità, è il prodotto della forza della vita che nasce, cresce, si evolve. Proprio come l’albero è il prodotto di una vita che lo ha generato, così i rami devono la loro esistenza all’albero stesso. Infine, il frutto: il simbolo massimo della ricchezza e dell’abbondanza.
L’Albero della Vita è presente in biologia, filosofia, religione e cultura popolare e quattro sono i suoi significati principali:
– raffigurazione della crescita di una persona, ogni seme infatti è un albero in potenza;
– espressione di crescita e forza, il seme deve farsi largo dalla terra per emergere;
– albero della Vita come simbolo di rinascita, perde le foglie e sembra morire per poi germogliare e rinvigorirsi a primavera;
– connessione con il tutto, le radici affondano dentro madre Terra e vi trovano nutrimento, i rami cercano la connessione con il sole fonte di vita e trasformazione.
Alberi sacri e significato
L’Albero della Vita viene rappresentato dall’olivo data la sua capacità a vivere per secoli e rappresenta il Cristo stesso che, attraverso il suo sacrificio, diventa strumento di riconciliazione e di pace per tutta l’umanità. È considerata una pianta sacra, e sacro è il succo dei suoi frutti, l’olio.
L’olio, quale simbolo di benedizione e prosperità, dona gioia, forza, guarisce le ferite. Richiama la sapienza, l’amore, la fraternità. È a sua volta simbolo dell’elezione divina e dello spirito di Dio che conferisce la missione specifica.
La Domenica delle Palme, quella che precede la Pasqua, è usanza donare un ramo d’olivo. Il ramo simboleggia la pace. La prima citazione dell’olivo e del suo ramo nella Bibbia, appare alla fine del racconto del diluvio. Gli uomini, fanno pace con la Terra e con Dio.
Tra le piante simbolo di rinascita e di vita vi è anche l’albero di mandorlo. Il mandorlo, il primo a fiorire in primavera, ai cristiani ricorda la risurrezione di Gesù, il primo dei risorti (cfr. 1 Cor 15, 20-23);
Il suo frutto rappresenta il mistero di Cristo che nasconde la natura divina in quella umana come il frutto della mandorla è racchiuso nel guscio.
Come spiega James Hillman nel saggio Il codice dell’anima, dentro ognuno di noi, già alla nascita, vi è un seme unico e distinto che ci chiama a realizzare qualcosa di altrettanto unico e distinto e che racchiude in sé il potenziale del nostro destino.
In alcuni la chiamata sembra più forte che in altri, ma anche se non la ricordiamo, anche se la sua voce si è persa nelle maglie della vita adulta, in realtà non ci abbandona mai. I fiori del mandorlo hanno ispirato leggende e miti, diffuso parole sacre, cultura e folclore, promosso la nascita di tradizioni, celebrati nell’arte. Nel mito di Attis il mandorlo amaro diventa simbolo del dolore umano dal quale può germogliare una nuova fecondità di vita.
Anche l’Albero di Giuda o di Giudea (Cercis siliquastrum), è tra gli alberi che ricordano la Pasqua. Grazie alla sua zona di origine e alla intensa fioritura, approssimativamente in tempo di Pasqua, antiche leggende, legate al primo Cristianesimo, nacquero per rappresentare simbolicamente alcune vicende degli ultimi giorni di Gesù nei Vangeli. I fiori di un intenso colore lilla-violaceo che appaiono sulla nuda corteccia, ancor prima delle foglie, rappresenterebbero simbolicamente il tempo della Passione di Gesù.
Più in particolare, la pianta sarebbe legata all’episodio presso il quale, sotto questo albero, lo stesso Giuda Iscariota avrebbe dato il famoso bacio traditore a Gesù e, più tardi, tormentato dal rimorso, vi si sarebbe impiccato.
Tra gli alberi sacri troviamo anche il fico, che germoglia in primavera più tardi delle altre piante. Il suo germogliare indica che il tempo è maturo perché venga l’estate. Allo stesso modo, i segni indicati da Gesù dovrebbero indicare che i tempi sono maturi per la venuta del Regno. Nell’Antico Testamento, l’albero di fico e quello della vite potevano rappresentare Israele e i loro frutti, fichi e grappoli d’uva rappresentavano gli uomini buoni.
L’ultimo albero simbolico, di fioritura ancora più tardiva, è il Cedro del Libano o Cedro di Dio (noto anche come “Cedro del Signore”, in arabo: أرز الربّ, Horsh Arz el-Rab). Questo, viene menzionato oltre 70 volte nella Bibbia. Originario delle Montagne del Libano (la Foresta dei cedri di Dio è ora un luogo UNESCO Patrimonio dell’Umanità), e delle Montagne del Tauro in Siria e in Turchia. Vegeta da 800 a 2100 m. Specie importante dal punto di vista ecologico perché è in grado di tollerare la siccità durante l’estate. Il profeta Ezechiele utilizza il cedro come riferimento al Messia e al suo Regno (Ez. 17, 22-24). Il legno pregiato per la durevolezza e per il suo particolare odore era molto apprezzato dai popoli mediorientali e fu usato anche per costruire il Sancta Sanctorum e il Tempio di Gerusalemme.
“Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano.” (Bibbia Salmi 92:12[8]).
L’albero nei sogni
In tutte le culture l’albero ha rappresentato e rappresenta il simbolo della sacralità della vita, è un archetipo, per l’uomo il tronco rappresenta il fallo, mentre la chioma è l’immagine protettiva del grembo femminile; il bosco rappresenta l’inconscio e l’ignoto. Sognare un albero e decifrarne il simbolismo significa tenere in considerazione la sua struttura fisica, le foglie, il tronco, le radici e la sua particolare caratteristica. È comunque sempre simbolo di forza e potenza creatrice, di rinnovamento, solidità e stabilità. Dalle radici traggo il sostentamento per elevarmi al cielo, questo è il messaggio dell’albero.
Ogni tradizione, rito, ricorrenza, richiama i ritmi naturali ed il loro vivere dentro il pianeta uomo, vero contenitore d’informazioni, mistero, storia e spirito.
Lo aveva osservato e ben capito il Dott. Pol Henry, medico omeopata belga, che all’inizio del secolo scorso, è stato il primo a proporre l’ipotesi che il meristema poteva contenere sia l’energia che le informazioni biochimiche necessarie allo sviluppo degli alberi e che queste potevano avere effetti curativi. Nel 1959 Pol Henry elabora un nuovo metodo terapeutico e pubblica i risultati dei suoi lavori nel 1970 con il titolo di Fitoembrioterapia.
Nella visione psicosomatica utilizzare la fitoembrioterapia, nelle sue principali indicazioni, significa infatti intervenire sia sul disturbo fisiologico (soma), sia su ciò che rappresenta il disturbo a livello simbolico-mentale (pensieri). Il tessuto vegetale in stato embrionale in pieno potenziale di crescita, dunque di rigenerazione, racchiude in sé tutte le informazioni, nonchè l’energia vitale della pianta, nella sua totalità, ed è capace di rilanciare i meccanismi fisiologici propizi alla salute psico fisica dell’uomo regolando le disfunzioni.
“Ci sono forze diverse nelle gemme, nelle foglie, nei bocci, nei frutti acerbi, nei frutti maturi (…) Quindi si deve rivolgere la propria attenzione dal primo germogliare sopravvenuto, all’ultimo, giacché così è la natura (…) Così c’è una maturazione per i piccoli germogli, una per le fronde, una per i fiori, una per le fibre, una per i succhi, una per le foglie, una per i frutti”.
Paracelso (1493- 1541)
Anche gli Alchimisti, preparavano gli Elisir di primavera con le gemme, sfruttando l’energia vitale della pianta, Paracelso e la mistica medievale Santa Ildegarda di Bingen ne consigliavano l’utilizzo per gli effetti curativi.
Ma vediamo e riconosciamo le attività delle piante sopra citate quando utilizzate come fitoembrioestratti – fee –
La Vite
La vite è una pianta con valenza particolarmente simbolica; ha un forte bisogno del sole, come l’uomo.
Il sole, con la sua simbologia, rappresenta il nutrimento primo, la luce interiore, il calore che permette alla pianta di passare da seme a frutto, in tutte le sue fasi. Andare verso la luce (verticalità) significa crescere, alzarsi, realizzare il disegno che siamo chiamati ad essere. La luce ha un’importanza fondamentale per il tessuto cerebrale e per le ossa.
Il fito embrio estratto di Vite viene quindi consigliato nel trattamento delle articolazioni, della pelle, della mucosa gastro-intestinale poiché dona sollievo. Rappresenta il desiderio di verità e saggezza.
Il Fico
Il Fico è un ottimo “ritmicizzante”, adatto alla persone che soffrono di una mancanza di armonia nelle funzioni più basilari come il sonno e la digestione. Il ritmo ci indica un ciclo, un intervallo nel tempo tra la luce e il buio, la fame e la sazietà, l’alternanza delle stagioni.
Questo fee facilita l’integrazione tra i ritmi dell’ambiente con quelli dell’individuo, nei disturbi con tendenza allo spasmo (ansia, algia e astenia). Utile per ristabilire un equilibrio neurosensoriale, per persone con scarsa capacità di adattamento agli stimoli esterni o per ristabilire un equilibrio temporaneamente perduto.
Migliora la funzionalità intestinale e lo stimolo peristaltico. È quindi un valido anti-stress, facilita non solo la “digestione” nello stomaco ma anche di situazioni sul piano mentale. Favorisce il risveglio spirituale e sentimentale.
L’Olivo
Questo albero della vitalità, oltre che della vita, ci regala un’ energia infinita. Archetipo del rinnovamento, del cambiamento, della rinascita e della forza vitale, protegge il sistema vascolare, soprattutto cerebrale e nervoso. Rigenera i pensieri e infonde saggezza.
Il Mandorlo
protegge la funzionalità epatica, contribuisce a regolarizzare il metabolismo lipidico, aiuta a ridurre la formazione di calcoli, sostiene la funzionalità renale ed anche il sistema nervoso risultando utile nelle nevrosi fobiche e ossessive.
sostiene l’apparato circolatorio e le arterie. Viene considerato un “condensatore” di luce veicolata dal sangue a tutti i tessuti nobili.
mantiene l’integrità dell’organo emuntore pelle, favorisce il drenaggio, rafforzando il potere della forza vitale interiore.
E poi il sacro succo del frutto dell’albero di Olivo, l’olio:
Nicodemo unge la salma di Cristo con olio e unguenti nel Sacro Sepolcro.
Dal Vangelo apocrifo di Nicodemo, apprendiamo che Seth, figlio di Adamo, va fino alle porte del paradiso terrestre per chiedere all’arcangelo Michele ‘l’olio della misericordia’ con il quale ungere il padre, che era in punto di morte, per redimerlo e salvarlo. L’arcangelo risponde che l’olio sarebbe stato concesso dal figlio di Dio nel momento della sua venuta (ossia dopo cinquemila e cinquecento anni) ma gli da un ramicello da piantare sulla tomba di Adamo dopo la sua morte. Quando torna, Adamo è già morto e Seth pianta il ramicello sulla sua tomba. Questo ramicello cresce e diventa un albero forte e rigoglioso e dura nientedimeno che fino all’epoca di Salomone.
“Dolori, olio dentro e olio fuori “
Questo antico proverbio ricorda la continua evoluzione dell’olio di oliva, oggi l’olio EVO è considerato alimento nutraceutico. Grazie al contenuto di acidi grassi, vitamine ed antiossidanti è in grado di difendere il nostro organismo dall’invecchiamento precoce attraverso la lotta ai radicali liberi, responsabili principali dei danni cellulari.
L’olio EVO ha quindi grandi proprietà e molteplici virtù.
È indispensabile durante l’infanzia in quanto contribuisce all’accrescimento corporeo, al processo di mielinizzazione del cervello e alla formazione delle ossa, è coadiuvante nella resistenza alle infezioni.
Durante l’età adulta è efficace nella prevenzione dei disturbi delle arterie, del cuore, e controlla i livelli di colesterolo nel sangue. Oltre a ridurre il rischio di malattie cardiache, ha una funzione idratante e antinvecchiamento per la pelle in quanto è ricco di vitamina E (tocoferolo) e carotenoidi come il beta-carotene (provitamina A) ma anche luteina e zeaxantina di prevenzione nei problemi della vista. Protegge da decalcificazione, osteoporosi e fratture.
Risulta un ottimo antiossidante anche per la particolare presenza di fenoli. Prodotti a base di olio d’oliva biologico vengono utilizzati nel massaggio, nei trattamenti del corpo e nella cosmesi bio naturale.
Le analogie e le corrispondenze tra la natura e l’essere umano non finiscono mai di sorprendere. E nemmeno quelle tra la natura e Dio. Siamo il microcosmo nel macrocosmo, non esiste nulla nell’uomo che non appartenga alla natura, nostra grande madre e maestra. Vix madicatrix naturae: non esiste cura che già Madre Natura non abbia previsto. E non esiste rinascita più bella di quella della parte naturale di noi stessi. La nostra natura.