Arrivano nello stesso periodo dell’anno: la stagione della rinascita, la primavera, e la Pasqua di Resurrezione. In mezzo, la Domenica delle Palme, della pace, o domenica dell’ulivo. Derivata dal latino “Pax”, la parola “Pace” e significa letteralmente “unire”, “legare”.
Nella stagione “della Pasqua” riceviamo una serie di messaggi d’amore “in codice” dei quali è impossibile non rimanere affascinati, travolti, incuriositi, a prescindere dalla cultura o dalle credenze, soprattutto in un momento epocale che ci parla quotidianamente di divisione, di lotta per i diritti umani, di vero e proprio sacrificio dell’umanità stessa, e del pianeta.
Come da un seme, dalla parte più buia del nostro terreno umano, nasce quindi il desiderio profondo di ripercorrere la via della luce, quella della pianta come dell’essere umano, in direzione del Risveglio, della pace e della speranza guidati da simboli e messaggi riportati nei testi sacri.
“L’alberto è rifugio, è simbolo di fecondità. Drizzato verso il cielo, profondamente radicato nel suolo, l’albero è pure il simbolo dell’uomo saggio che rispetta la terra e guarda a Dio. Utile e prezioso, l’albero è quotidianamente utilizzato dall’uomo e a lui rende innumerevoli servizi.”
L’albero è simbolo di grande forza di adattamento e di rinascita. Si rinnova e rivive ininterrottamente, alimentandosi dalla fonte sacra della Terra, ci insegna il coraggio e l’importanza della lotta per affrontare la vita.
Gli alberi ogni giorno sono esposti a numerose avversità, senza la possibilità di spostarsi dal luogo in cui si trovano. Rappresenta un augurio importante per chi sta iniziando una nuova vita, una nuova fase della propria esistenza.
La Domenica delle Palme, quella che precede la Pasqua, è usanza donare un ramo d’ulivo. Il ramo simboleggia la pace. La prima citazione dell’olivo e del suo ramo nella Bibbia, appare alla fine del racconto del diluvio. Gli uomini, fanno pace con la Terra e con Dio.
L’olivo, conosciuto come “Albero della Vita” data la sua capacità a vivere per secoli, rappresenta il Cristo stesso che, attraverso il suo sacrificio, diventa strumento di riconciliazione e di pace per tutta l’umanità. È considerata una pianta sacra, e sacro è il succo dei suoi frutti, l’olio.
L’olio, quale simbolo di benedizione e prosperità, dona gioia, forza, guarisce le ferite. Richiama la sapienza, l’amore, la fraternità. È a sua volta simbolo dell’elezione divina e dello spirito di Dio che conferisce la missione specifica. Le analogie e le corrispondenze tra la natura e l’essere umano non finiscono mai di sorprendere. E nemmeno quelle tra la natura e Dio. Siamo davvero il microcosmo nel macrocosmo.
Ogni tradizione, rito, ricorrenza, richiama i ritmi naturali ed il loro vivere dentro il pianeta uomo, vero contenitore d’informazioni, mistero, storia e spirito.
Tra le piante simbolo di rinascita e di vita vi è anche l’albero di mandorlo. Il mandorlo, il primo a fiorire in primavera, ai cristiani ricorda la risurrezione di Gesù, e che egli è il primo dei risorti (cfr. 1 Cor 15, 20-23);
Il suo frutto è simbolo del mistero di Cristo che nasconde la natura divina in quella umana come il frutto della mandorla è racchiuso nel guscio.
I fiori del mandorlo, simbolo di speranza, hanno ispirato leggende e miti, diffuso parole sacre, cultura e folclore, promosso la nascita di tradizioni, celebrati nell’arte.
Nel mito di Attis il mandorlo amaro diventa simbolo del dolore umano dal quale può germogliare una nuova fecondità di vita.
Particolare simbolo della Pasqua è l’Albero di Giuda o di Giudea (Cercis siliquastrum), riferito alla regione della Giudea, da dove originerebbe. Grazie alla sua zona di origine e alla intensa fioritura approssimativamente in tempo di Pasqua, antiche leggende, legate al primo Cristianesimo, nacquero per rappresentare simbolicamente alcune vicende degli ultimi giorni di Gesù nei Vangeli. I fiori di un intenso colore lilla-violaceo che appaiono sulla nuda corteccia, ancor prima delle foglie, rappresenterebbero simbolicamente il tempo della Passione di Gesù.
Più in particolare, la pianta sarebbe legata all’episodio presso il quale, sotto questo albero, lo stesso Giuda Iscariota avrebbe dato il famoso “bacio” traditore a Gesù e, più tardi, tormentato dal rimorso, vi si sarebbe impiccato.
Il fico, altro albero simbolo, germoglia in primavera più tardi delle altre piante. Il suo germogliare indica che il tempo è maturo perché venga l’estate. Allo stesso modo, i “segni” indicati da Gesù dovrebbero indicare che i tempi sono maturi per la venuta del Regno.
Nell’Antico Testamento, l’albero di fico e quello della vite potevano rappresentare Israele e i loro frutti, fichi e grappoli d’uva, rappresentavano gli uomini buoni.
Ultimo albero, di fioritura ancora più tardiva, è il Cedro del Libano o Cedro di Dio (noto anche come “Cedro del Signore”, in arabo: أرز الربّ, Horsh Arz el-Rab).
Il Cedro del Libano viene menzionato oltre 70 volte nella Bibbia. Origina delle Montagne del Libano (la Foresta dei cedri di Dio è ora un luogo UNESCO Patrimonio dell’Umanità), e delle Montagne del Tauro in Siria e in Turchia. Vegeta da 800 a 2100 m. Specie importante dal punto di vista ecologico perché è in grado di tollerare la siccità durante l’estate.
Il profeta Ezechiele utilizza il cedro come riferimento al Messia e al suo Regno (Ez. 17, 22-24). Il legno pregiato per la durevolezza e per il suo particolare odore era molto apprezzato dai popoli mediorientali e fu usato anche per costruire il Sancta Sanctorum e il Tempio di Gerusalemme.
“Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano.” (Bibbia Salmi 92:12[8]).
Come si legge nei testi sacri, dagli alberi sopra citati e dall’olio, si ottenevano preziosi medicamenti che anche oggi vengono consigliati nell’ambito della medicina naturale:
“Vix madicatrix naturae”
“L’alberto è un legame tra Dio e gli uomini. Dio parla attraverso la sua Creazione, e in modo specialissimo mediante i numerosi simboli che ci offrono le Scritture. L’albero è anzitutto il simbolo della fede. Colui che mette in Dio la sua fede e la sua speranza è protetto da Lui.”
Nella fitoterapia infatti, troviamo la forza guaritrice degli alberi a protezione della nostra salute.
I FitoEmbrioEstratti, fee, sono i rimedi che meglio rappresentano l’unione delle due energie cosmica e tellurica, relative al piano mentale e fisico, che racchiudono in sé la forza dei quattro elementi acqua, terra, aria e fuoco, per la similitudine con l’uomo, tramite tra Terra e Cielo.
Apportano preziose informazioni genetiche vegetali (virtù embrionali del meristema) e proprietà dei differenti componenti (foglie, fiore, frutto, scorza, radice, semi, linfa, etc).
Li ritroviamo negli stessi alberi simbolo.
L’Olivo fee protegge il sistema vascolare, soprattutto cerebrale e nervoso infondendo forza e saggezza.
Il Mandorlo fee protegge la funzionalità epatica e renale aiutando a superare nevrosi fobiche e ossessive.
L’Albero di Giuda fee protegge l’apparato circolatorio e le arterie. Viene considerato un “condensatore” di luce veicolata dal sangue a tutti i tessuti nobili.
Il Fico fee coadiuvante nei problemi di digestione (anche degli eventi della vita) favorisce il risveglio della fertilità, del sentimento e della spiritualità.
Il Cedro del Libano fee mantiene l’integrità dell’organo emuntore pelle, favorisce il drenaggio, rafforzando il potere della forza vitale interiore.
E poi il sacro succo del frutto dell’albero di Olivo, l’olio:
Nicodemo unge la salma di Cristo con olio e unguenti nel Sacro Sepolcro.
Dal Vangelo apocrifo di Nicodemo, apprendiamo che Seth, figlio di Adamo, va fino alle porte del paradiso terrestre per chiedere all’arcangelo Michele ‘l’olio della misericordia’ con il quale ungere il padre, che era in punto di morte, per redimerlo e salvarlo. L’arcangelo risponde che l’olio sarebbe stato concesso dal figlio di Dio nel momento della sua venuta (ossia dopo cinquemila e cinquecento anni) ma gli da un ramicello da piantare sulla tomba di Adamo dopo la sua morte. Quando torna, Adamo è già morto e Seth pianta il ramicello sulla sua tomba. Questo ramicello cresce e diventa un albero forte e rigoglioso e dura nientedimeno che fino all’epoca di Salomone.
“Dolori, olio dentro e olio fuori “
Questo antico proverbio ricorda la continua evoluzione dell’olio di oliva, oggi l’olio EVO è considerato alimento nutraceutico.
Grazie al contenuto di acidi grassi, vitamine ed antiossidanti è in grado di difendere il nostro organismo dall’invecchiamento precoce attraverso la lotta ai radicali liberi, responsabili principali dei danni cellulari.
L’olio EVO ha quindi grandi proprietà e molteplici virtù.
È indispensabile durante l’infanzia in quanto contribuisce all’accrescimento corporeo, al processo di mielinizzazione del cervello e alla formazione delle ossa, è coadiuvante nella resistenza alle infezioni.
Durante l’età adulta è efficace nella prevenzione dei disturbi delle arterie, del cuore, e controlla i livelli di colesterolo nel sangue. Oltre a ridurre il rischio di malattie cardiache, ha una funzione idratante e antinvecchiamento per la pelle in quanto è ricco di vitamina E (tocoferolo) e carotenoidi come il beta-carotene (provitamina A) ma anche luteina e zeaxantina di prevenzione nei problemi della vista. Protegge da decalcificazione, osteoporosi e fratture.
Risulta un ottimo antiossidante anche per la particolare presenza di fenoli. Prodotti a base di olio d’oliva biologico vengono utilizzati nel massaggio, nei trattamenti del corpo e nella cosmesi naturale.
“Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna.”
Salmo 72:7
“Dio non è un Dio di confusione, ma di Pace.”
1 Corinzi 14:33
È l’insegnamento affinché possiamo comprendere, in tutta la sua integrità, la fondamentale importanza di vivere la nostra vita nella totale pienezza nel rispetto dello scopo per il quale siamo stati creati e della creazione.