24 dicembre. I morti non dormivano quella notte nel cimitero, perché sapevano che il loro sonno sarebbe stato disturbato. Nella notte senza luna, due figure scavalcarono il muro di recinzione e si nascosero dietro una siepe.
– Sei sicuro che sia venuto da questa parte?- Domandò Melanie, tormentata da brividi di freddo e di paura.
– Certo- rispose Hahnemann- ho visto Zorro consegnare la mia Bibbia ad un becchino.-
Si udì un rumore di passi. La sagoma scura del becchino andò verso una tomba. L’uomo si mise a spalare la terra con un badile, scavò finché la bara fu completamente libera. Sollevò il coperchio, tirò un cordone, sollevò un telo e, alla luce ondulante di una fiaccola, emerse la diafana figura di una donna con una ghirlanda di fiori sul capo. Il becchino estrasse la Bibbia e la depose accanto al cadavere. Poi si mise il succhietto in bocca, si spogliò e rimase con solo un pannolino per bambini a coprirgli le parti intime.
Melanie osservò bene l’uomo e spiegò: – È Cornell Woolrich, il famoso scrittore di gialli, da uno dei suoi racconti più famosi Hitchcock ha girato il film “La finestra sul cortile”.-
Hahnemann senza indugiare oltre, uscì dalla siepe, gonfiò il petto e si drizzò in tutta la sua statura. – Rivoglio la mia Bibbia!-
Woolrich lo guardò impaurito come un bambino che osserva qualcosa di brutto per la prima volta. Si tolse il succhietto dalla bocca e disse: – L’odio non può restare sempre allo stesso livello di intensità. E neppure la paura. Il sistema nervoso non riuscirebbe a sopportare a lungo uno stress del genere, senza venirne compromesso.-
Hahnemann:- Che sta dicendo, questo matto?-
Melanie: – La donna morta è la madre di Woolrich. Lui ha sempre nutrito un amore viscerale per lei, un rapporto morboso che gli ha condizionato tutta la sua vita, come il divorzio dalla moglie, avvenuto dopo pochi mesi di matrimonio, poiché lui era impotente. Quando restò orfano, Woolrich, schiacciato dai suoi sensi di inferiorità, si lasciò andare ad un profondo stato d’angoscia. Divenne un alcolista. Poi si ammalò di diabete, gli andò in gangrena il piede. – Melanie lo accarezzò sulla testa. – Però è così carino!-
Woolrich, con lo sguardo perso, ricominciò a sproloquiare:- Possono succedere due cose: o le condizioni che hanno originato l’odio o la paura vengono rimosse, o altrimenti subentra l’abitudine, che a poco a poco smorza le conseguenze negative del rancore.-
Hahnemann gli diede un tubulo omeopatico: – Soffri di infantilismo, sentimenti di colpa, alcolismo, concentrazione difficile, torpore mentale: Helleborus niger è il tuo rimedio. Ma adesso stai zitto!- Hahnemann cercò di riprendersi la bibbia. Però si accorse che una nera figura stava arrivando al galoppo. Pensando che fosse Zorro, si girò per afferrare la criniera del cavallo e disarcionare il cavaliere. Con sua grande sorpresa si accorse di avere stretto tra le mani un paio di lunghe corna. – Oibò, disse mentre si levava in volo, che diavoleria è mai questa?-
– Benvenuto a bordo.- Gli disse l’uomo grasso e vestito di rosso.
Hahnemann: – Sergente Garcia che ci fai su questa strana carrozza trainata da bizzarri animali?-
L’uomo sorrise: – Io sono Babbo Natale e questa è la mia slitta tirata dalle renne.-
Hahnemann, guardando la terra allontanarsi sempre di più, domandò:- Dove stai andando?- – A portare regali in tutto il mondo. Domani è Natale!-
Hahnemann, finalmente sereno, sorrise.- Me n’ero completamente scordato. Posso venire con te? –
Babbo Natale annuì.
Hahnemann:- Posso anche dire qualcosa?-
– Certamente.-
Hahnemann:- Auguro tanta pace, tanta serenità e…tanta Omeopatia ai nostri cari lettori. Buon Natale a tutti!-