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7 Marzo, 2025

Lettera dalla stazione

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Carissimo dottore,

le scrivo, seduto sulla panchina di questa stazione, mentre sono in fremente attesa dell’evento che cambierà la mia vita: l’arrivo di Antonella.

Tra le mani tengo il tubulo omeopatico di Hyoscyamus niger che lei mi ha consigliato di assumere prima dell’arrivo del treno e che io ancora non ho preso. Non per sfiducia nei suoi confronti, non lo farei mai,  ma solo per pura curiosità ho letto la Materia Medica di questo rimedio e ho ritrovato tante caratteristiche che non mi corrispondono.

Infatti mentre il tipo Hyoscyamus è molto loquace, geloso e sospettoso io, al contrario sono taciturno, per nulla geloso e tantomeno sospettoso: io mi fido di tutti. Per non parlare del comportamento: Hyoscyamus si presenta come uno sciocco e un irritante, un esibizionista incline a imprecare e dire parole volgari fino ad avere vere e proprie manie dove balla nudo e parla in modo agitato. Niente di più lontano dal mio carattere e dal mio comportamento, dal momento che fin da piccolo tutti mi hanno sempre detto che ero un ragazzino molto serio e tranquillo. Forse è stata questa serietà a condannarmi a una grande solitudine.

In verità, dopo la lettura di questo rimedio, caro dottore, penso che, contrariamente ad altre volte, in questo caso lei non mi abbia capito. Non per questo la stimo di meno, anzi questo suo errore la fa scendere dal piedistallo degli infallibili, così da diventare ai miei occhi ancora più umano e simpatico. Poi un errore capita a tutti, non è vero? Sicuramente al momento di darmi questo rimedio lei era stanco e magari un po’ distratto. A volte succede.

Io, invece, sto benissimo. La mia vita è cambiata da quando ho iniziato a scambiare messaggi con Antonella. È nato, tra noi un vero e profondo amore. Ci siamo conosciuti, per caso, su una chat, e per due mesi ci siamo scambiati numerosissimi messaggi, talmente intensi che, alla fine abbiamo deciso di incontrarci nella stazione del mio paese, S. Ilario.

Pieno di felicità canticchio, anche se non sono molto intonato, e subito me ne scuso con la signora che mi siede accanto, intenta a leggere il giornale.
Le spiego:- Sto aspettando la donna che amo e sono molto contento.-
Ma lei non mi degna di attenzione, continua a leggere il giornale poi si alza e se ne va al bar. Che gente maleducata c’è in giro! Avrei voglia di urlarglielo dietro, che non ci si comporta così con le persone ma la mia felicità supera ogni rancore.

Sono emozionato perché è la prima volta che vedo Antonella, infatti fino a ieri non sapevo nemmeno come fosse fatta, se alta o bassa, grassa o magra, bionda o bruna. E la stessa cosa valeva per lei. Per questo motivo abbiamo deciso, prima dell’incontro,  di scambiarci le nostre foto, così da riconoscerci in mezzo alla gente che affolla una stazione.

Ebbene, devo dire che lei è bellissima, talmente bella da lasciare senza fiato. E gliel’ho scritto, con la segreta speranza che lei mi ricambiasse la cortesia. Purtroppo non mi è arrivato alcun messaggio, né positivo né negativo. Forse lei è una di quelle donne che non da importanza al lato fisico dell’altro. Chissà?

Comunque l’appuntamento resta fissato alle 18 di oggi e, puntualissimo, io sono qua a attenderla. Ecco, vedo il treno arrivare e fermarsi sul secondo binario poi i viaggiatori iniziano a scendere, uno dopo l’altro. Lei non c’è. Vecchi, giovani e bambini si concentrano sulla banchina, si abbracciano poi se ne vanno insieme ma Antonella non compare e il treno riparte portando con sé le mie illusioni e la mia felicità. 

– E’ il locale delle 18?- Chiedo all’unica persona rimasta assieme a me sulla banchina. Anche costui non mi guarda e se ne va senza darmi una risposta. Che strana gente s’incontra in stazione!

Però questa volta, di fronte all’ennesimo appuntamento mancato, io mi sento prendere dallo sconforto. Ormai ogni volta è la stessa cosa. Conosco una donna in chat, ci scambiamo messaggi d’amore finchè decidiamo di incontrarci: a questo punto fissiamo un appuntamento, ci scambiamo le foto per riconoscerci ma, da quel momento, la persona sparisce, per sempre.

Mi prende una straziante angoscia e inizio a camminare, arrivo fino alla riva del fiume che bagna il mio paese.  L’Enza, questo è il nome del fiume, è in piena e mentre le sue acque mi avvolgono e mi trascinano verso il fondo, penso al rimedio che lei, dottore, mi ha dato: in una riga della materia medica c’era scritto che Hyoscyamus niger è indicato per coloro che pensano di suicidarsi in seguito a problemi d’amore.

Tuttavia anche adesso che ho smesso di respirare, il mio pensiero va a lei, Antonella, il mio grande amore. Se non è venuta  un motivo dev’esserci: sicuramente ho sbagliato il giorno dell’appuntamento, ecco la spiegazione! L’incontro era fissato per domani o per dopodomani o il giorno dopo ancora, non può essere che così. Per questo motivo, ogni giorno, alle 18 in punto, io esco da questo fiume e vengo alla stazione di S. Ilario ad aspettare l’arrivo di Antonella.