Un blog ideato da CeMON

In USA l’Omeopatia entra nei protocolli di rinforzo immunitario
7 Novembre, 2025

In USA l’Omeopatia entra nei protocolli di rinforzo immunitario

RedazioneRedazione
In Massachusetts nasce un programma olistico personalizzato che unisce nutrizione, fitoterapia e Omeopatia per potenziare le difese naturali dell’organismo.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: 2 minuti

Negli Stati Uniti, e in particolare nel Massachusetts, cresce l’interesse verso un approccio olistico alla salute che non esclude ma integra la medicina convenzionale. È questo il caso di Poe Holistic Health, un centro di Shrewsbury che ha recentemente lanciato un innovativo programma personalizzato di sostegno al sistema immunitario. L’iniziativa, chiamata Personal Immune System Boosting Protocol, punta a rafforzare le difese naturali dell’organismo attraverso la combinazione di nutrizione biologica, fitoterapia, modifiche dello stile di vita e Omeopatia.

L’Omeopatia al servizio della prevenzione

L’obiettivo del protocollo è aiutare le persone a prepararsi ai periodi di maggiore esposizione ai virus stagionali, come influenza e raffreddori, ma anche a ridurre il rischio di complicanze legate a infezioni respiratorie più gravi. A trarne beneficio sono soprattutto le categorie più sensibili — adulti sopra i 50 anni, bambini e persone con patologie croniche — ma anche chi desidera semplicemente mantenersi in salute in modo naturale.

Secondo la fondatrice, la dottoressa Kristen Poe, l’efficacia del programma risiede proprio nella personalizzazione: ogni protocollo viene calibrato in base agli obiettivi individuali e alle abitudini di vita del paziente. L’Omeopatia gioca qui un ruolo chiave, affiancando la medicina convenzionale e contribuendo a ristabilire l’equilibrio generale dell’organismo.

Quando l’Occidente riscopre la medicina naturale

La dottoressa Poe, con un dottorato in Medicina Alternativa e un’ampia formazione in Naprapatia e Nutrizione, sottolinea come l’integrazione fra medicina tradizionale e naturale rappresenti il futuro della salute pubblica. “Ho il massimo rispetto per la medicina occidentale,” ha dichiarato, “ma le mie esperienze mi hanno insegnato quanto le terapie alternative e una corretta alimentazione possano prevenire e migliorare molte condizioni.”

Questo approccio riflette una tendenza sempre più diffusa negli Stati Uniti: cercare soluzioni naturali, non invasive e orientate alla causa dei disturbi, piuttosto che al semplice sintomo. Non si tratta di un rifiuto della medicina ufficiale, ma di una sua evoluzione, capace di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più attenta al proprio benessere globale.

Un esempio da seguire anche in Europa

Ciò he accade oltreoceano è un segnale importante anche per i sistemi sanitari europei, Italia compresa. L’integrazione dell’Omeopatia in protocolli di prevenzione personalizzati potrebbe alleggerire la pressione sui servizi sanitari e offrire nuove possibilità di cura basate sul principio di equilibrio tra corpo e mente. Proprio quando le patologie respiratorie stagionali tornano a pesare su scuole, famiglie e luoghi di lavoro, la visione olistica proposta negli Stati Uniti mostra come scienza e tradizione possano collaborare per costruire una salute più resiliente, sostenibile e umana.

LEGGI ANCHE: Il ritorno a scuola dallo sguardo della pediatra

Lascia il primo commento