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9 Novembre, 2025

Rivista Omiopatica – Archivio Gioacchino Pompili

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La Rivista Omiopatica è una delle più longeve sull’argomento (1855-1902). Fondata e diretta dal medico omeopatico spoletino Gioacchino Pompili, fino alla scomparsa. La Fondazione Negro, custode del Fondo Pompili, pubblicherà in oltre trenta volumi i numeri della Rivista e le oltre cinquemila lettere autografe tra medici e pazienti. Le lettere sono l’ascolto di un dialogo tra medico e paziente con sintomi e terapie che confermano l’importanza di un rapporto, spesso, solo a distanza.

Per ogni numero della Rivista c’è un indice degli articoli contenuti. La scelta critica è, però, di pubblicare completi solo quelli di Autori italiani, per ognuno dei quali viene riportata una nota biografica essenziale e l’elenco dei rispettivi testi pubblicati, secondo la numerazione di Bibliografia della Medicina omeopatica italiana edito dalla Fondazione Negro.

In una sorta di scuola a distanza, i singoli Autori descrivono la loro competenza in articoli che si succedono a volte, a puntate. La golden age omeopatica italiana è assolutamente ignorata all’estero, dimenticando che, dopo l’arrivo a Napoli della metodica nel 1822, i medici italiani, molti dei quali pubblicano i loro casi clinici sulla Rivista, porteranno l’omeopatia in tutta Europa.

L’ epoca è quella dei primordi dell’Omeopatia, infatti le lettere più antiche, presenti nel Fondo Pompili, sono del 1838, Hahnemann vivente che sta completando le Malattie Croniche.

Sarebbe un errore considerare questa opera solo come storica, l’interesse degli articoli e la descrizione accurata di casi clinici e di terapie mediche e veterinarie porta a ristudiare l’omeopatia già confermata allora nella sua efficacia.

La Rivista aveva abbonati e corrispondenti in tutti gli stati italiani risorgimentali, in Europa e perfino in America come viene confermato con lettere autografe di Hering.

Francesco Eugenio Negro

Fondazione Negro

A nome personale e dei medici della LUIMO ringrazio infinitamente il Professore e amico Francesco Negro per avere iniziato, come testimonia la sua Fondazione museale, anche questo nuovo lavoro di riportare alla luce e reso fruibile a tutti “l’Archivio Gioacchino Pompili”.

Ho iniziato a leggere questo “raccoglitore” testimoniale e a studiarlo con grande interesse e curiosità storica e professionale.

Dell’Omeopatia si parla molto nella nostra attualità ma poi ci si ferma alle speculazioni di una recente dialettica conflittuale sul piano metodologico e documentale e l’omeopatia non è mai organizzata ad opporre, forse per ignoranza storica degli adepti, le proprie certificazioni storiche ultrasecolari.

Queste certificazioni contenute nel nuovo lavoro di Negro sulla metodologia e sulla pratica clinica dei nostri padri rappresentano la base consolidata esperienziale del metodo basato su principi costanti e che nonostante le opposizioni, spesso preconcette ma favorite proprio dalla ignoranza storica di chi la rappresenta, continua ad espandersi nel mondo, proprio in quelle realtà meno abbienti e che, senza ragionamenti, si affidano all’evidenza piuttosto che al preconcetto.

 L’Omeopatia, medicina vitalistica che si basa proprio sulla esperienza delle evidenze e delle verifiche espresse dalle guarigioni, anche e soprattutto, attraverso il linguaggio del malato, necessita di conservare e tramandare tutto il suo bagaglio culturale nel quale ritrovare la continua conferma del metodo.

Hahnemann si rese conto che nella sua vita non poteva raccogliere tutti i risvolti oggettivi ed i limiti di applicazione del suo metodo autonomo ed unitario ed invitò gli omeopati ad imitarlo (bene) specificando di approfondire il metodo con l’esperienza piuttosto che modificarlo: “vorrebbe dire che se necessita di aggiunte è sbagliato e va abolito del tutto”.

Al benemerito Francesco Negro in virtù di quanto sopra chiedo e lo invito ad organizzare un seminario, anche online, di presentazione dell’opera soprattutto  per poter fissare dei punti storici e risvolti clinici che emergeranno dalla lettura delle riflessioni dei pionieri della Omeopatia che hanno costruito le fondamenta solide del metodo dei simili; il tutto pensando non solo ad Hahnemann ed a Hering.

Fondazione Negro, “Archivio Gioacchino Pompili. RIVISTA OMIOPATICA”, volume primo luglio 1855 – giugno 1857 – A cura di Francesco Negro – Maurizio Annibalini – Manuela Marchi – Francesca Rosetti – Il Formichiere Editore.

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