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Alimentazione consapevole: l'impatto del cibo sulla crisi climatica
20 Aprile, 2025

Alimentazione consapevole: l’impatto del cibo sulla crisi climatica

RedazioneRedazione
Il convegno dell'Accademia italiana della cucina ha esplorato come la dieta mediterranea influisca positivamente su salute e ambiente

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La salute umana e quella del nostro pianeta sono intrinsecamente connesse, un principio che riconosce la visione olistica dell’esistenza. Un principio ribadito con forza durante un recente convegno organizzato dall’Accademia italiana della Cucina, dove esperti di diverse discipline hanno analizzato il rapporto tra alimentazione, salute e crisi climatica.

Il fisico dell’atmosfera Andrea Corigliano, il gastroenterologo Roberto Galli e la biologa nutrizionista Silvia Molinu hanno condiviso le loro prospettive, delineando un quadro preoccupante ma anche ricco di possibili soluzioni alla portata di tutti noi. La delegata dell’Accademia, Marinella Curre Caporuscio, ha evidenziato come questi aspetti siano profondamente interconnessi, in perfetta sintonia con una visione di equilibrio corpo-mente-ambiente.

Il legame profondo tra tavola e ambiente

I dati presentati dal climatologo Corigliano sono allarmanti: nel 2024, per la prima volta, la temperatura media terrestre ha superato la soglia di 1,5°C di anomalia rispetto al periodo pre-industriale. Questa situazione richiede interventi su vasta scala, ma anche i nostri comportamenti quotidiani possono fare la differenza. Secondo la FAO, lo spreco alimentare contribuisce al 10% delle emissioni globali di gas serra. Nell’Unione Europea, questo fenomeno causa l’emissione di 170 milioni di tonnellate di CO2 equivalente ogni anno, mentre in Italia la cifra raggiunge i 24,5 milioni, di cui ben 14,3 milioni derivano dallo spreco domestico. Ogni piccola azione ha un impatto sul sistema più ampio, proprio come ogni nostra scelta alimentare influisce sul delicato equilibrio del nostro organismo.

L’impronta ecologica dei nostri pasti

Non tutti gli alimenti hanno lo stesso impatto ambientale. La produzione di carni rosse e cioccolato comporta emissioni di gas serra significativamente maggiori rispetto a carni bianche, pesce, frutta e verdura. La catena produttiva del cibo, dal campo alla tavola, include terreno, allevamento, trasformazione, trasporto, commercio e imballaggio, tutti elementi che contribuiscono all’impronta carbonica di ciò che mangiamo. La scelta di alimenti naturali, poco trasformati e prodotti localmente non solo favorisce la nostra salute ma rispetta anche i cicli naturali del pianeta, minimizzando l’impatto ambientale.

La dieta mediterranea: alleata della salute e dell’ambiente

Il dottor Galli ha illustrato come la dieta mediterranea possa svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione dei tumori. Questo regime alimentare, che privilegia alimenti di origine vegetale e limita quelli di origine animale, promuove un equilibrio che risuona con i principi di armonia e moderazione. La dieta mediterranea non riguarda solo cosa mangiamo, ma anche come lo facciamo: valorizza la convivialità e l’attività fisica, elementi fondamentali per una visione olistica del benessere. Adottando questa alimentazione, possiamo contribuire sia alla nostra salute che a quella del pianeta, in un virtuoso esempio di come le nostre scelte alimentari quotidiane possano avere un impatto positivo.

Il ruolo educativo della scuola e della famiglia

La biologa Silvia Molinu ha evidenziato l’importanza dell’educazione alimentare nelle scuole. Le nuove generazioni, spesso attratte dal cibo ultratrasformato, necessitano di una guida per comprendere il valore di un’alimentazione equilibrata e sostenibile. I consigli proposti includono: aumentare il consumo di vegetali, ridurre dolci e zuccheri, preferire l’acqua alle bevande zuccherate, limitare sale e alcol, e combattere lo spreco alimentare. Questi semplici accorgimenti possono produrre benefici significativi sia per la salute individuale che per quella ambientale.

Verso un futuro di consapevolezza e rispetto

Integrando i principi della dieta mediterranea con una visione dell’equilibrio tra uomo e natura, possiamo contribuire a mitigare la crisi climatica e migliorare la nostra salute. Ogni pasto diventa così un’opportunità per prenderci cura di noi stessi e del pianeta, in un circolo virtuoso di benessere e sostenibilità. Il messaggio finale del convegno è chiaro: la salute si costruisce a tavola, ma una corretta alimentazione può anche dare un significativo contributo alla tutela dell’ambiente. Una visione integrata che rispecchia perfettamente l’approccio olistico dell’omeopatia, dove ogni parte influenza il tutto e il benessere individuale è indissolubilmente legato a quello collettivo e planetario.

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