Redazione

Pesticidi negli alimenti: “gravi danni per la salute”

È l'allarme lanciato dai medici di ISDE Medici per l’Ambiente a seguito della pubblicazione del report di Legambiente e Alce Nero
19 Gennaio, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti

Pesticidi e fitofarmaci sono nocivi per la salute. Sembra quasi inutile ribadirlo, ma non è così, perché sebbene la sensibilità sull’argomento sia aumentata, ci sono ancora tante persone che non conoscono i rischi derivanti dai prodotti chimici presenti sui prodotti che mangiamo. Per questo motivo i medici di ISDE Medici per l’Ambiente rinnovano l’appello ai cittadini a prestare grande attenzione alla qualità del cibo che acquistano, dopo che un nuovo report firmato da Legambiente e Alce Nero ha mostrato come quasi la metà degli alimenti analizzati presenti tracce di fitofarmaci, percentuali che superano il 70% per frutta e verdura.

Pesticidi negli alimenti: “gravi danni per la salute”

Per Renata Alleva di ISDE Medici per l’Ambiente “sono evidenti danni al sistema immunitario, danni riproduttivi, riduzione della fertilità maschile, danni al sistema endocrino e alla tiroide, danni a carico della salute infantile per esposizione in utero (otite, asma, stress respiratorio, diminuzione della crescita fetale e durata della gestazione, alcuni tipi di malformazioni quali criptorchidismo e ipospadia nei maschi, pubertà precoce nelle femmine”.

“Il danno può trasmettersi anche alle successive generazioni”

Il danno, fra l’altro, non si limita solo alla persona che ha mangiato i cibi contenenti i composti, ma può trasmettersi anche alle generazioni successive attraverso meccanismi epigenetici (in grado cioè di modificare i geni dell’individuo, che sono trasmissibili alla prole. “Gli effetti si manifestano spesso molti anni dopo e questo rende l’esposizione in utero particolarmente critica sia per i disturbi del neuro-sviluppo che per alcuni tumori che si manifestano in età pediatrica e neonatale”.

I dati dello studio di Legambiente e Alce Nero

Lo studio condotto da Legambiente e Alce Nero ha fotografato la situazione riguardo l’utilizzo di fitofarmaci in ambito agricolo in tutta la penisola italiana. È emerso che solo il 54,8% del totale dei campioni risulta senza residui di pesticidi, mentre nel 44,1% dei casi vi fossero tracce di uno o più fitofarmaci. Va comunque sottolineato che solo l’1% dei campioni analizzati presentava livelli di fitofarmaci che eccedevano i limiti consentiti per legge.

La speranza per il futuro

La speranza è che nel futuro prossimo venturo tali pratiche poco salutari possano essere gradualmente abbandonate, a vantaggio di altre soluzioni altrettanto efficaci ma meno impattanti sulla salute, quali l’applicazione di corrette pratiche di gestione agronomica, l’agricoltura biologica, l’utilizzo di specie antagoniste e fitofarmaci di origine naturale. Una speciale menzione riguarda l’impiego dell’Agromeopatia che sta vivendo in questi ultimi anni una stagione di grande sviluppo, garantendo la salute e la fertilità dei suoli. La rinnovata attenzione delle persone per gli argomenti che riguardano la salute e la corretta alimentazione, dopo la pandemia, fa ben sperare in tal senso.

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