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20 Aprile, 2020

Conflitto inconscio e malattia

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La psicosomatica ha messo in luce il rapporto che lega malattie e stile di vita: a livello inconscio, un soggetto può vivere una condizioni di stress come minaccia, indebolendo anche in modo importante il sistema immunitario. Mediamente una persona su tre si reca dal medico a causa di un disturbo psicosomatico, ma per ragioni diverse, un medico di medicina generale, in un quadro clinico d’insieme, difficilmente individua un sottofondo di tensione interna o disagio del paziente invitandolo a parlarne.

Sacrificare le proprie inclinazioni, non concedersi spazi di riposo psicofisico, rinunciare alle proprie passioni, ci predispone a disturbi di sintomatologia lieve. Sintomi senza malattia, fino a vere e proprie disfunzioni d’organo ed indebolimento. Fare scorta di integratori e ricostituenti non servirà ad invertire la tendenza. Superata una certa soglia, il sistema immunitario non è più in grado di ricaricarsi con il risultato che l’organismo comincia a farsi sentire con disturbi diversi: cistiti, faringiti, herpes, bronchiti, eruzioni cutanee, infezioni intestinali, recidive sempre più frequenti.

L’essere sempre malati diventa la regolarità!

A questo punto, continuare ad utilizzare farmaci o fare il giro degli specialisti in cerca di soluzioni si rivelano inutili, poiché quello contro cui si combatte, di volta in volta, è solo il sintomo e non la causa all’origine del disagio. Seppure si risolva momentaneamente quel sintomo per il quale abbiamo chiesto aiuto allo specialista, l’organismo troverà il modo per manifestare il nostro disagio, sia con una recidiva di quei sintomi sia con l’insorgenza di una nuova patologia.  Spesso la soluzione sta in ciò che non abbiamo considerato. Quanti nostri obiettivi non sono in armonia con noi stessi e con il nostro sistema immunitario. Ce lo siamo mai chiesti?

Forse abbiamo la tendenza ad inanellare un impegno dietro l’altro, a porci obiettivi sempre più alti. In questo caso i malesseri che sentiamo ci avvisano che questa nostra modalità ci sta indebolendo e una volta logori non ce la facciamo più a ricaricarci di energie, per questo motivo, di conseguenza, batteri e virus avranno la meglio sulle nostre difese. Auspicabile fermarsi e riposare. La vita non può essere vissuta come una corsa ad ostacoli; l’eccesso di dinamismo, se non è accompagnato da una sufficiente dose di riposo, ci si ritorce contro. Regaliamoci del tempo, rallentiamo i ritmi e impariamo compiacercene. Godiamoci il nostro tempo, così che ogni esperienza possa essere pienamente vissuta, interiorizzata e non semplicemente consumata. Dedicare tempo a noi stessi, al contatto con la natura, a momenti di piacere, può ristabilire gli equilibri e così ricaricarci.

Ma questo non basta. Ci sono persone che, pur vivendo a ritmi frenetici e non seguendo alcuna forma di prevenzione non si ammalano mai, mentre altri, alla prima difficoltà personale o professionale, accusano il colpo e si ammalano.

Restare fedeli a se stessi

Il sistema immunitario è il simbolo corporeo dell’identità e si modifica di continuo in rapporto al mondo esterno: tutti abbiamo particolari talenti, predisposizioni. Se sto seguendo uno stile di vita o un progetto di lavoro che non fa per me, l’anima soffre e cerca nel corpo la il modo di urlare il suo disagio. Chi si trova a lamentare un disturbo dopo l’altro dovrebbe rivedere le scelte di vita, a breve e a lungo termine. È sempre possibile trovare uno stato di consapevolezza nel quale restare fedeli a sé stessi e sono proprio le giornate più intense a consentirci di imparare rimanendo autentici. Anche nel mezzo di frenesia e difficoltà, il modo migliore per iniziare a rafforzare le difese è spostare l’attenzione dal disagio al proprio benessere psicofisico, generando salute per noi stessi.

Magari sono anni che non ci soffermiamo a riflettere.

Domandiamoci allora: cosa ci piace, cosa ci appartiene davvero? In questi giorni di spazi vuoti da riempire, abbiamo tutto il tempo per pensarci. Possibile che la mente suggerisca: sarebbe meglio evitare, poiché comunque il dovere è sempre venuto prima di ciò che piace.

Ma le malattie insegnano tutte la stessa cosa: il coraggio di essere protagonisti della propria vita.

Vivere, non solo esistere.

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