Un blog ideato da CeMON

"La prossima pandemia per la quale non ci saranno vaccini"
13 Settembre, 2021

“La prossima pandemia per la quale non ci saranno vaccini”

RedazioneRedazione
L'ultimo rapporto dell'ONU mostra un dramma sul quale stentiamo a intervenire

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: 2 minuti

“Per la prossima pandemia non esisteranno vaccini”. Lo dice senza mezzi termini né esitazioni un rapporto dell’ONU. Qual è, quindi, questa pandemia di cui le Nazioni Unite hanno così paura? Probabilmente nessuna di quelle a cui abbiamo pensato. Non si tratta di un virus, né di un batterio, ma piuttosto di un male che colpisce il nostro pianeta, e di riflesso non che ci viviamo: la siccità. Se oggi cominciamo  ad osservarne gli effetti nefasti nel primo mondo, altrove è già una calamità, e le possibilità che col tempo diventi una tragedia planetaria sono molto elevate.

“La prossima pandemia per la quale non ci saranno vaccini”

Secondo quanto messo nero su bianco dall’Onu almeno 1,5 miliardi di persone sono state direttamente colpite dalla siccità in questo secolo. Un numero destinato a crescere con una curva sempre più ripida se gli Stati non si affretteranno a prendere adeguate contromisure. Già oggi molti conflitti affondano le loro radici nella carenza d’acqua. La stessa questione palestinese, sebbene non semplificabile né riducibile ad un’unica causa, ha sicuramente tra i fattori scatenanti lo sfruttamento delle acque del fiume Giordano. Siccità uguale conflitto uguale enormi migrazioni, un’equazione che comporta sofferenza e morte ovunque nel mondo.

L’uso globale dell’acqua è aumentato di sei volte negli ultimi 100 anni

Lo stesso rapporto ONU afferma che l’uso globale dell’acqua è aumentato di sei volte negli ultimi 100 anni e continua a crescere costantemente a un tasso di circa l’1 per cento annuo. Si tratta di percentuali evidentemente insostenibili per il Pianeta. Il 69% dei prelievi d’acqua dolce sono stati utilizzati per l’irrigazione. Ciò vuol dire che la produzione di cibo è largamente dipendente da episodi aleatori quali piogge, siccità e inondazioni, con tutti i rischi che questo modello di sviluppo comporta. Per questo motivo è prioritario ripensare questi modelli, escogitando sistemi di riutilizzo circolare delle acque reflue.

La situazione italiana

Parlando della sola Italia, Coldiretti stima che la siccità provochi 1 miliardo di euro di danni all’agricoltura ogni anno. Una situazione drammatica, aggravata dall’indecente condizione dei nostri sistemi idrici, che secondo i dati dell’Istat perdono il 42% dell’acqua che vi viene immessa. Mentre l’Uomo si affanna a trovare una soluzione per la terribile pandemia sanitaria in atto, la prossima è pronta a colpire senza che gli Stati si siano decisi a intervenire in senso corale. Eppure le strade per fare qualcosa ci sarebbero: basti pensare al Recovery Plan e a come i fondi ad esso destinati potrebbero essere impiegati.

LEGGI ANCHE: Un miliardo di bambini è minacciato dagli effetti del cambiamento climatico

 

1 commento

  • Nenna Giuseppe

    Sono totalmente d’accordo sul problema globale dell’acqua che manca è mancherà sempre di più per una serie di cause ,alcune tipicamente italiane altre dipendenti dai cambiamenti climatici in corso per cui per es. le regioni centro meridionali italiane saranno vittime di siccità ,quelle del nord saranno vittime di esondazioni ,temporali ,alluvioni etc

Lascia il tuo commento