Siamo esseri unici ed irripetibili.
Ogni singola cellula del nostro corpo lo è, risuona con tutto ciò che ci circonda in modi differenti. Quello che diversamente invece risulta dissonante, darà vita a qualcosa di disarmonico e minaccioso.
Questa sorta di stonature le esprimiamo sotto forma di sintomi, disagi emotivi, problemi di autostima, mancanza di amore rispetto all’essere chi siamo.
Nasciamo tutti con una precisa identità cosmica, che non ha nulla a che fare con le sole generalità, nome, cognome e caratteristiche fisiche. Si esprime a tutti i livelli della nostra esistenza, con scelte e modi di essere.
Va declinandosi rispetto alle nostre predisposizioni, temperamenti, virtù, aspetti animici e spirituali.
Questa è la vera identità che ci appartiene.
Proviamo emozioni, anche forti, per brevi periodi, che maturando divengono sentimenti.
Questi sentimenti saranno responsabili di scelte e percorsi di vita, cicli, che comunque sono destinati ad aprirsi e a chiudersi, evolvendo insieme a quell’esperienza di cui hanno fatto parte, in maniera scandita, ogni settennio circa o suoi multipli.
Fondamentale è l’amore. L’amore, definizione molto spesso confusa nella sua interpretazione, ridotta quando solo collegata a sentimenti nei rapporti, difficilmente considerata semplicemente come scintilla divina, di vita.
Dove non esiste Amore non può esistere nulla.
L’Amore è l’unica e tutta l’attività della vera vita.
Senza amore per noi stessi non può esistere nemmeno la persona che siamo stati chiamati ad essere; la vita ci vedrebbe nel ruolo di comparse prontamente sostituibili e non protagoniste.
Quella luce divina che abbiamo ricevuto in dono, alla nascita, dovrebbe emergere, riflettere tutte le sue sfumature più belle ed autentiche, per dar forma così alla meraviglia del quadro d’insieme, l’unità della vita. Quindi l’Amore.
Cosa significa trattarsi con amore, volersi bene?
L’Amore è il primo nutrimento che cerchiamo già alla nascita e continuiamo a ricercare incessantemente amando o nel desiderio di essere amati, quando dovremmo innanzitutto essere noi stessi benevoli verso il nostro essere, anche spirituale.
“Non avrai altro Dio all’infuori di me”.
“Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Usciti da quella che potrebbe essere l’interpretazione dei Comandamenti nell’Antico Testamento come regole soggette a punizioni, ci siamo mai soffermati su quello che invece potrebbe essere un solo e “sacro” massaggio d’amore universale?
Ovvero, trattati con amore, ama te stesso, rispettati, ma comportati in modo altrettanto amorevole, gentile e rispettoso con tutto ciò che ti circonda.
Pensare bene prima di agire.
Pensare prima di strappare un fiore, dare il veleno ad una pianta, gettare a terra un rifiuto, essere partecipi, quindi parte responsabile, di qualcosa che danneggia l’ambiente e chi lo abita, ferire o mortificare qualcuno, soffocare gli istinti più belli, propri e degli altri, nutrire sé stessi e le persone che si amano con cibi non sani, in modo non equilibrato, non vitale, pericoloso per la salute.
Pensare quando si utilizzano prodotti aggressivi per il corpo.
Che tutto possa risuonare con le nostre frequenze, con l’amore puro, quella scintilla divina, cosmica, che ci ha generato in un processo di trasformazione, dialogo ed interazione.
“Non avrai altro Dio all’infuori di me.”
Dio, ovvero l’amore nella accezione più alta; non siamo altro che il risultato dell’amore, in tutte le sue espressioni.
Non cercare un Dio, amore, fuori da te, perché dentro hai già tutto, sei parte di questo tutto.
E così dovresti risuonare con te stesso ed il mondo che ti circonda, con la gioia impressa dell’amore.
“La natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, immagini di infinita bellezza.”
La natura è la rappresentazione di Dio in noi, della forza e la bellezza che siamo.
L’amore trascende le dimensioni di spazio e tempo, non possiamo smettere di provare ed essere amore.
Sentiamo l’amore di chi abbiamo vicino, ma anche di chi non lo è, o non è più presente nel corpo fisico.
Quando siamo disperati cosa facciamo? Preghiamo. Ci ricolleghiamo alla nostra matrice, molti di noi, probabilmente, senza esserne consapevoli.
Chiediamo aiuto all’amore, per guarire le nostre ferite, perché solo l’amore può, anche se non riusciamo ancora a “capirlo”, definirlo.
Questo ricollegarsi a quella parte luminosa che è dentro ad ogni forma vivente, sarebbe possibile se il nutrirla ed il vivificarla godesse di una ritmicità più costante. La meditazione, la respirazione, l’arte, il contatto con la natura e l’energia solare sono una prassi potente; un dialogo fisico-eterico è una vera purificazione dai veleni inquinanti che arrivano dal sistema e dalle situazioni più prepotenti, dettate dalle forze dominanti che muovono l’era dei consumi: effimere promesse di benessere, illusori arricchimenti.
“L’uomo non è cattivo, è solo infelice.”
G.Bruno
Per adempiere al nostro disegno di vita e fare esperienza, abbiamo bisogno di un corpo sano, dove stare bene ed essere gioiosi. Non dobbiamo perdere le nostre forze, ma rinforzarci, nella verità, senza raffreddare il nostro Amore, pronti ad offrire aiuto a chi lo richiedesse ma rimanendo fedeli alla nostra matrice, rispettando il nostro corpo come il nostro essere, in equilibrio.
Solo così potremo goderci il viaggio come protagonisti, assolvere i nostri compiti ed evolvere in consapevolezza.
La medicina olistica promuove questo processo di guarigione attraverso l’amore.
Ci mette in relazioni con ciò che è disarmonico e che va risintonizzato attraverso l’utilizzo di preziosi rimedi omeopatici, attivi naturali per il benessere psicofisico, piuttosto che in uno spazio rigenerante, magari creativo, dove poter far riposare o riaccendere l’anima dei suoi colori.
Ci accompagna ad una sana, educata, nonché vitale alimentazione.
“La salute è lo strumento per ogni attività, per la realizzazione dei compiti e degli obiettivi della nostra vita. Per questa ragione deve essere posta al centro della concezione e della condotta di vita, come qualcosa di infinitamente prezioso.”
R.Steiner
Abituiamoci a guardare dentro e fuori con la nostra Luce interiore, comportandoci in modo consono.
Per questo siamo arrivati qui.
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