Redazione

L’UE potrebbe rinnovare l’autorizzazione all’uso del Glifosato

Il dossier è ora al vaglio degli enti incaricati di valutarne la tossicità
7 Novembre, 2021
Tempo di lettura: 2 minuti

Il glifosato, il principio attivo di un potente diserbante, è diventato tristemente famoso nell’ultimo decennio. Il motivo è che nel corso del tempo si sono accumulate sempre più prove della sua tossicità. La stessa IARC, agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, classifica il glifosato come “probabilmente cancerogeno”. Ciò nonostante proprio in questi giorni l’Unione Europea sta valutando se sia opportuno rinnovare l’autorizzazione all’uso di questo potenziale veleno, in scadenza a dicembre 2022. O meglio, del diserbante che con esso la gigantesca multinazionale farmaceutico-alimentare Bayer-Monsanto produce, il Roundup.

L’UE potrebbe rinnovare l’autorizzazione all’uso del Glifosato

È stato il gruppo chiamato Grg (dall’inglese Glyphosate Renewal Group) ad avanzare la richiesta per il rinnovo dell’autorizzazione. Il Grg è costituito da otto aziende che ancora continuano ad utilizzare il diserbante incriminato nonostante le proteste popolari. Ora la parola passa all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa). Si tratta di due enti europei che hanno il compito di controllare la qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole dei cittadini europei.

L’inizio di una lunga battaglia

È importante ricordare che la battaglia contro l’utilizzo del glifosato in agricoltura è tra le più dure e lunghe che il settore agroalimentare conosca. Della sua tossicità si è cominciato a parlare fin dal 2012, quando la Food and Chemical Toxicology pubblicò uno studio che metteva in guardia sui rischi per la salute del prodotto. All’epoca il Roundup era utilizzato un po’ ovunque, ma era negli Stati Uniti che raggiungeva i suoi picchi. Per avere un’idea pochi anni prima, nel 2007, gli USA ne avevano impiegati 750 milioni di chilogrammi.

Arrivano le prime sconfitte in tribunale per Bayer-Monsanto

Negli ultimi 10 anni il vento è molto cambiato, e il glifosato si è trasformato per i suoi produttori da gallina dalle uova d’oro a brutta gatta da pelare. In America sono già molte le sentenze di condanna, con risarcimenti miliardari a persone ammalatesi di cancro. L’ultima sconfitta per Bayer-Monsanto arriva dalla California, dove nel 2019 la multinazionale è stata condannata a pagare un risarcimento monstre di 2 miliardi a una coppia che aveva contratto un tumore.

Un affare rivelatosi un bidone

La Bayer, che ha acquisito Monsanto pochi anni orsono, avrà probabilmente pensato con rimorso alle sue scelte. Basti pensare che l’Amministratore delegato del gruppo è stato costretto ad annunciare quest’anno lo stanziamento complessivo di 16,1 miliardi di dollari – pari al 31,5% del fatturato globale del gruppo (2019) – per affrontare le migliaia di cause pendenti. A quanto pare resta solo l’Europa a chiedersi se rinnovare l’autorizzazione all’uso del Glifosato

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