La meraviglia della calendula

17 Maggio, 2020
Tempo di lettura: 4 minuti

La calendula (Calendula officinalis) è uno dei fiori che più ho amato ed usato, ed ancora uso, sia nella mia pratica medica che nella formulazione dei prodotti per la cura della pelle.

Mi ha sempre attirato la sua semplicità, la sua forza ed il suo colore raggiante: un piccolo sole gioioso, spendente tra il verde intenso delle sue foglie, macchie di luce sottratte al cielo durante un tramonto.

Una pianta conosciuta da  millenni

Appartenente alla famiglia della Asteraceae (aster= a forma di stella), la calendula, chiamato anche fiorraccio, è un piccolo fiore giallo arancione con foglie verdi ed è originario dal Nord Africa (e dove infatti poteva arricchirsi di tanta luce?); deve il suo nome dal latino “calendae” ovvero primo giorno del mese che descrive la sua costante e mensile capacità di fiorire, dalla primavera fino ad autunno inoltrato.  Altri pensano che il nome sia legato al greco kàlathos con il significato di cesto o coppa, legato alla forma del capolino. E, con il girasole, è caratterizzato dalla capacità di seguire la luce solare (eliotropia). Ed è per me infatti connesso al terzo chakra, o plesso solare, il centro del nostro corpo collegato al Sole della forza, dell’energia, del potere.

In una delle mie riflessioni su questa piccola gemma floreale, ho realizzato che questa sua caratteristica è uno dei motivi di attrazione per gli esseri umani che percepiscono e cercano nel suo colore il sole come fonte di vita e come simbolo della luce interiore: un piccolo dio RA della tradizione egizia, nascosto tra i campi.

Ogni anno la pianta può produrre fino a 60 capolini ed ognuno di essi è di 7 cm circa di diametro.

I componenti “buoni” per la salute

Dal punto di vista fitochimico la calendula è ricca di una miscela di carotenoidi, pigmenti giallo-arancioni, pari all’1.5% del peso secco: tra loro il beta-carotene, il licopene, la luteina e le xantofille, tutti lipofili, cioè solubili in olio.

Quando, durante I processi di preparazione dell’oleolito di calendula (la tecnica fondamentale per la preparzione delle basi oleo-terapeutiche) i fiori sono immersi in olio e.v. di oliva, dopo alcune ore, e poi nei giorni successivi, c’è il viraggio del colore iniziale da verde a uno straordinario giallo intenso trasparente,  proprio a causa del passaggio in fase oleosa dei beta-caroteni e dei carotenoidi. Il contenitore di vetro dove avviene il processo diventa un piccolo globo di luce calda ed intensa. Una meraviglia a vedersi.

Ai carotenoidi sono legati le attività antiossidanti così utili nei preparati per uso esterno (azione anti-ageing e anti-radicale liberi) e la grande capacità “vulneraria” cioè quella di accelerare i processi di cicatrizzazione della pelle. In quest’ultimo caso tale azione è dovuta sia all’incremento della fagocitosi da parte del sistema reticolo-endoteliale che della produzione di fibrina con una rapida formazione del tessuto di granulazione e un conseguente aumento del metabolismo delle glicoproteine, nucleoproteine e collagene: il risultato è una rapida e più efficacie chiusura delle ferite e della riepitelizzazione. Questa importante azione sulla guarigione delle lesioni cutanee  della calendula è da attribuire anche ai glisosidi flavonoici, a quelli dell’acido oleanico e all’olio essenziale, con oltre 45 componenti.

Come sempre avviene in natura è la sinergia di più componenti del fito-complesso che determinano l’azione terapeutica finale. È un pò come quello che avviene nel corpo umano quando una serie di enzimi e vitamine, le une legate ad altre, permettono delle reazioni a cascata e la funzionalità ottimale di tutto il sistema.

Altri composti presenti nella calendula sono i flavonoidi: glicosidi di isoramnetina e quercetina, rutoside; i triterpenoidi: glicosidi dell’acido oleanolico ed alcoli triterpenici; gli steroli: sitoterolo, campesterolo, stigmasterolo e i tannini pirogallici, manganese, Vitamina C.

Assenza di allergeni

Una cosa interessante del suo fito-complesso è l’assenza, differentemente dalle altre composite di cui fa parte, dei lattoni sesquiterpenici, spesso causa di reazioni allergiche. Pertanto è una pianta maneggevole e con ottima tolleranza e che può essere usata, per uso esterno, in tutte le età e tipi di pelle, comprese quelle dei più piccoli, a meno di personale sensibilità.

Accanto all’attività vulneraria sopra descritta, c’è quella anti-infiammatoria che completa in maniera mirabile l’efficacia degli estratti di questo fiore sui problemi della pelle. Tale attività è legata alla frazione triterpenica in esso abbondante, ed in particolare dei composti del faradiolo.

Le sue proprietà sembrano essere finite, ma invece non è cosi! Infatti ci sono ancora quelle antimicrobiche, dovuta ai flavonoidi e alle saponine, e diretta verso diversi tipi di microorganismi, in particolare contro i batteri Gram-positivi (Staphylococcus aureus e Streptococcus betahaemolyticus), ed antivirali (gli estratti idralcolici svolgono un’azione antivirale spiccata legandosi alle strutture esterne dei virus e  causandone il danneggiamento) e antifungine, quelle immunomodulanti, quelle vaso-protettrici etc.!

E poi ancora, per uso interno, quelle coleretiche e ipoglicemizzanti, emmenagoga (regolarizzante il ciclo mestruale), antispasmodiche (riduce gli stati dolorosi di origine spastica, specie se coinvolgenti l’apparato riproduttivo femminile)…

A Londra c’è una clinica che usa impacchi di fiori freschi di calendula e unguenti di calendula per eliminare verruche e infezioni fungine, specialmente della pianta dei piedi.

In definitiva la calendula è una fonte straordinaria di principi salutari che possono essere usati per molte patologie esterne della pelle ed interne, con predilezione per le mucose su cui agisce sia come anti-infiammatorio che come vulnerario. Utile infatti nei problemi del cavo orale (come colluttorio), ma anche nelle gastriti ed ulcere gastriche attraverso l’azione dei saponosidi, in particolare il calenduloside B (utile, nella mia esperienza, anche nelle patologie infiammatorie intestinali come la retto-colite ed il morbo di Chron).

Ah dimenticavo: aggiungete dei petali freschi di Calendula nelle insalate… non solo avrete dei benefici effetti salutari, ma darete anche un tocco di colore e di gioia alle verdure.

Utilizzo topico

Le attività citofilattiche e riepitelizzanti, cicatrizzanti e antinfiammatorie, attivanti la circolazione ed idratanti della calendula la posizionano tra i primi rimedi in assoluto nel trattamento e cura della pelle in generale e in molte patologie dell’epidermide sia esse di natura infiammatoria, che batterica, virale o fungina. Tra esse: acne giovanile e acne rosacea, eritemi fisici e chimici, dermatosi, foruncoli, cheratosi, geloni, ulcere, scottature e ferite, ulcere varicose, eritemi solari e da pannolino, tromboflebiti, punture di insetti, piaghe da decubito, infezioni cutanee da vari agenti patogeni, etc.

Quindi preparati a base di Calendula (creme, pomate, unguenti, colluttori etc.) sono utilissimi nel trattamento di pelli secche e delicate, screpolate, arrossate, sensibili poichè migliorano l’idratazione epidermica, stimolano la circolazione sanguigna, il trofismo locale e la produzione di nuove cellule riducendo allo stesso tempo i fenomeni flogisti.

Ovviamente è molto importante che la Calendula utilizzata per la produzione di estratti, siano essi oleosi o idroalcolici, sia di origine biologica certificata per garantirne la massima qualità e l’assenza di sostanze chimiche di sintesi che potrebbero entrare nella catena produttiva e finire così sulla nostra pelle o nel nostro corpo contrinbuendo alla sua intossicazione.

Per concludere: la Calendula non può passare inosservata a colui che passeggia curioso nella natura. Per qualche motivo antico riporta alla regalità e alla dignità che hanno alcuni semplici di spirito che di tanto in tanto si incontrano durante il cammino della vita e che.. non si dimenticano più.

 

 

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