la salute individuale e la salute sociale

21 Novembre, 2021
Tempo di lettura: 5 minuti

Recentemente, sono stata colpita dal discorso di un funzionario di banca, mio paziente, il quale, preoccupato per sè stesso, mi raccontava che oggi, se si decide di fare un’assicurazione a protezione di un impegno preso (per un mutuo casa, ad esempio), tra le tante domande, vengono chiesti peso ed altezza, poiché peso ed altezza sono il primo parametro di assicurabilità; se si risultata tendenzialmente obesi, non viene accettata la pratica.

Questo, mi ha ulteriormente confermato quanto sia importante per noi, figure della salute, insistere nel concetto di Salutogenesi, parlando di educazione alimentare, stile di vita sano, attività fisica equilibrata, prevenzione, spiritualità.

I fattori di rischio nutrizionali o dipendenti dai nutrienti sono infatti particolarmente importanti quando parliamo di salute.

Le statistiche ci confermano che il cibo spazzatura, (cosiddetto junkfood), protagonista del pasto veloce, l’eccesso di cibo industriale, di carboidrati e farine raffinate, hanno aumentato considerevolmente il rischio di patologie degenerative,​ cardiovascolari, infiammatorie e diabetiche.

Si ritiene questo secolo l’era diabetologia senza precedenti nella storia umana. Ad oggi, i soggetti obesi nel mondo, sono 5/6 volte superiori rispetto agli anni ’60/70, ed il diabete risulta essere la malattia del benessere.

L’obesità predispone al diabete.

Se peraltro consideriamo che sale e zucchero sono i primi due conservati a creare effetto dipendenza al sistema nervoso centrale, pari alla stimolazione della cocaina, ne deduciamo che il loro uso e consumo non sia certo funzionale alla nostra salute, e quanto lo sbilanciamento tra eustress e distress, dovuto a pressioni esterne a discapito dello stato emotivo, ci indeboliscano ulteriormente rendendoci sempre più vulnerabili e facilitati a ricercare compensazioni nel cibo.

Non trascurando inoltre il problema dell’insulino resistenza, e della lectino resistenza, capiamo l’entità del danno che l’azienda del cibo spazzatura stia causando ed il motivo per il quale una percentuale altissima di persone, in costante aumento, soffrano d’infiammazione sistemica, stress ossidativo e depressione, primi​ responsabili di patologie gravi ed importanti, con relativo aumento della spesa sanitaria.

La grande tragedia sta nel fatto che quotidianamente siamo martellati anche di ‘informazioni’ spazzatura. Cosa sta succedendo, cosa ci ha portato ad arrivare fino qui?

Nel 1998 l’OMS definiva così lo stato di Salute:
‘La Salute è uno stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, non mera assenza di malattia.’

Forse è stato mal interpretato il termine ‘dinamico’, attivo, tradotto come convulsione nel lavoro, in un concetto ‘consumistico’ e non come parte responsabile, consapevole. ‘Ti creo il bisogno e ti creo la soluzione’, una targhetizzazione degli interessi che conducono ad un pilotato stile di vita.
Il che equivale a ‘ti predispongo alla malattia poi ti propongo la cura’.

Allora come fare prevenzione, come scegliere uno stile di vita sano. Anche per capire questo, cominciamo dalla radice, il significato.

Prevenzione:
– Azione diretta a impedire il verificarsi di fatti non desiderati o dannosi.
Predisposizione dell’animo.

-Stile:
-Il complesso delle scelte e dei mezzi espressivi che costituiscono l’impronta peculiare, caratteristica, specifica della personalità.

E quindi, chi sono io, quali sono le mie predisposizioni, le mie inclinazioni personali, il mio animo?
Che impronta voglio lasciare nel mondo, come posso esprimere me stesso, il mio carattere, le mie peculiarità ?

Mi piace più la casetta d’immagine, perfetta, abitata da persone vestite in modo impeccabilie, o il viaggio nel paese delle meraviglie di Alice?’

Si tratta di scegliere.

Della casa che mi rappresenta, preferisco la facciata esterna o l’accoglienza interna?

Voglio accogliermi, conoscermi profondamente, o mi accontento di vivere secondo gli schemi recitando come in un set pubblicitario?

Buttandoci nella profondità della tana del Bianconiglio raggiungeremo il magico giardino che rappresenta la​ bellezza, la gioia e la serenità, il cammino della nostra esistenza, impareremo a conoscere noi stessi e l’altro, in una sana e costruttiva​ coralità.

Sul set pubblicitario invece le luci si spegneranno. Uscirà un prodotto nuovo.Troveranno altri attori. Abbiamo affrontato diverse volte il tema ‘amore di sè’, come anche il tema ‘maschera’ a discapito di salute ed autenticità, dell’essere.

‘Prevenire è meglio che curare’

Ma come farla questa prevenzione, come capire quale sia lo stile di vita più adatto a non farci ammalare. Riconfermo ancora una volta che il rispetto per la nostra natura sia la prima cosa dalla quale partire. Non cadere nel circolo vizioso della gratificazione alimentare alla ricerca del piacere poiché insoddisfatti, non ambire a far parte di un certo stato sociale per trovare il benessere e sentirsi apprezzati.

Lo stile di vita sano e la salute arrivano dalla nostra radice, da quanto conosciamo ed accettiamo noi stessi. Possiamo riconoscere i nostri mostri interiori, sconfiggerli, proprio come fa Alice. Accogliere le nostre parti: tutte!
Apprendere che non siamo solo buoni o solo cattivi. Siamo l’uno e l’altro, la luce ci permette di riconoscere il buio e viceversa, e se riusciamo ad integrarci, diveniamo fusione di tanti opposti. Un prezioso lavoro interiore che può sostenerci nel non avvelenarci la vita.

Fare il meglio e del nostro meglio, ogni giorno. Questo è portare amore ed attingere dall’amore. Una forma di preghiera forse mai considerata.

Ecco allora l’amore del corpo e la prevenzione del corpo, il generare salute e non malattia. Il riconciliarsi con la​ propria spiritualità.

‘Arriveremo gradualmente al punto in cui sarà proibito a chi non ne avrà l’autorizzazione dallo Stato di fare qualsiasi cosa per la salute umana, non solo, sarà proibito ogni discorso che riguardi in qualche modo la scienza se non viene da coloro che per una sorta di voto si sono impegnati a non dire nulla che non vada nel senso materialistico del mondo.
Oggi vi sono già molte proibizioni di cui gli uomini non avvertono la pressione.’
Steiner

Una tra le più importanti proibizioni credo sia proprio quella di non poter essere sè stessi. Senza rendercene nemmeno conto, subiamo continuamente le pressioni dei canali di comunicazione principali, digitali, televisivi.
Della comunicazione paraverbale.
Un tono di voce, un determinato atteggiamento, un’immagine, avranno già preso il controllo della nostra mente, dei nostri pensieri, dando vita a sensi di colpa, modificando il nostro modo di fare, agire. Le abitudini.

Il terreno fertile per far crescere disistima, malessere.

La perdita del ‘nostro’ personale stile di vita.

Non c’è da meravigliarsi se poi finiamo in un supermercato a riempire compulsivamente il carrello per placare ansia, frustrazione, tristezza, predisponendoci a questa cibo dipendenza ed alla malattia.

Meglio che l’istinto vada in direzione di una passeggiata fino alla casa del contadino più vicino per acquistare frutta e verdura, o comunque alimentarsi di ciò che sia funzionale al nostro stato vitale e non il contrario.

Un’altra paziente ed il marito, mi raccontavano di quanto finalmente stessero bene e riuscissero a risparmiare da quando avevamo cominciato un percorso di educazione alimentare insieme, e sono quattro in famiglia.
Ne conviene che anche l’idea di spendere di più per mangiare meglio, non sia corretta.

La qualità della vita in relazione alle nostre scelte determinerà anche una qualità dell’invecchiamento.

Riassumendo, che cos’è la prevenzione?

Uscire da una vita preconfezionata.
Credere in sé stessi, nelle personali peculiarità e scegliere di conseguenza, con coraggio.
Realizzarsi. Cioè renderci reali, non imitazioni. Non voler assomigliare ad ogni costo a modelli estranei a ciò che siamo per non deludere le aspettative altrui. Far crescere l’autostima non tradendo l’anima.
Nutrire la parte spirituale, gli interessi, le passioni, cominciando da piccoli. Il nutrimento non è abbuffarsi a tavola perché non ci si sente ‘reali-zzati’, reali, veri. Perché non siamo riusciti ad esprimerci nella nostra individualità.

Dobbiamo imparare ad amarci poiché non sempre ci ameranno.

Sarebbe bene allenare a questo, ai ritmi, anche i nostri figli.

Accompagnarli nel paese delle meraviglie. Aiutarli sin dall’infanzia a capire che la vita è colorarsi le mani, credere nelle opportunità, correre nei prati, riconoscere il pericolo ma anche osare, partorirsi continuamente, come fa la natura.
Vedere il dono, la magia, la meraviglia. Lo Spirito.

La tana del Bianconiglio, lo “sconosciuto” che è in noi, non deve fare paura, al contrario, potrebbe sorprenderci, illuminarci, guidarci negli alti e bassi della vita.

Allora la prevenzione è anche​ raccontare storie come quella di Alice ai bambini piuttosto che farli crescere nelle mani della tecnologia e di una comunicazione malsana.

Abbiamo una strada “maestra” da percorrere, ricca di esperienze funzionali alla nostra vita e crescita interiore.

Forse è meglio la qualità del tempo mentre ci si gusta un thè insieme a leggerezza e risate, di quella dove si butta in bocca un biscotto velocemente​ scappando al lavoro su una macchina di lusso.

Ricordiamoci che corpo ed anima necessitano di equilibrio, armonia,  per procedere. In salute.

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