I Rimedi omeopatici: come sono fabbricati?

Nessun medicinale viene fabbricato partendo da molecole di sintesi chimica realizzate in laboratorio
25 Settembre, 2019
Tempo di lettura: 3 minuti

I medicinali utilizzati dalla medicina omeopatica per la cura delle malattie sono chiamati rimedi. La loro fabbricazione deriva esclusivamente da elementi naturali provenienti dal mondo vegetale, animale e minerale; al contrario di altre medicine nessun medicinale viene fabbricato partendo da molecole di sintesi chimica realizzate in laboratorio. Da qui l’associazione dell’omeopatia alle medicine Naturali. Seppure corretta questa definizione, come vedremo tra poco, non è sufficiente a descrivere con precisione la strategia di cura e spesso di guarigione dell’omeopatia. 

I tre regni della natura sono una ricchezza inesauribile! Per renderli disponibili all’uomo la medicina omeopatica li trasforma in materie prime omeopatiche. La loro elaborazione passa attraverso la produzione delle Tinture Madri, grazie all’immersione diretta se si tratta di elementi solubili in acqua o alcol (tutti i principi estratti dal mondo vegetale o animale), e dopo la triturazione nei casi in cui si lavorano sostanze solide e non solubili come i minerali. L’elaborazione delle tinture madri e dei triturati, sono procedure usate da millenni che hanno sviluppati dei codici di preparazione molto rigidi ed estremamente precisi atti a mantenere intatti i principi attivi, garantendo la totale a-tossicità, è il caso della belladonna, uno dei rimedi più usati in omeopatia, è una pianta estremamente velenosa per l’uomo, se non assunta in dosi omeopatiche.

Così la preparazione della Tintura Madre è il primo passo, cioè il processo di estrazione dei principi curativi attraverso la macerazione degli elementi in una soluzione idroalcolica. Le parti vegetali più spesso usate sono costituite da foglie, rami, cortecce, radici, fiori colti durante il periodo di fioritura o boccioli, ma anche bacche o frutti. Vige comunque, in genere, in farmacotecnica omeopatica, l’abitudine di usare la pianta intera (planta tota).  La soluzione idroalcolica non è altro che un composto di acqua distillata o depurata e alcol etilico, è il processo della natura, con le sue leggi, che fa tutto il lavoro.

La Tintura Madre così ottenuta costituisce la base per la preparazione del medicinale omeopatico (rimedio) che sarà il frutto delle successive diluizioni in acqua e agitazioni (dette succussioni o dinamizzazioni). Presa una Tintura Madre, verrà diluita con 9 parti di acqua ottenendo così un farmaco omeopatico alla diluizione 1 decimale (per convenzione indicato con la sigla 1DH). Allo stesso modo se si diluisce 1 parte di TM in 99 di acqua avremo ottenuto un farmaco omeopatico nella diluizione 1 centesimale (1CH), con alcune differenze nella farmacopea tedesca a seconda che si tratti di vegetali già seccati o macerati a fresco. Il processo prosegue per diluizioni successive, così se utilizziamo 1 parte di 1DH in 9 parti di acqua, dopo la succussione avremo ottenuto un rimedio omeopatico alla diluizione 2DH.

Come la diluizione, anche da dinamizzazione ha un ruolo fondamentale, conferisce quello che in gergo è detto potenza omeopatica. Le 100 agitazioni, dopo ogni diluizione, hanno il compito di attivare quelle energie che svolgeranno il lavoro di stimolo nel nostro organismo.

Il processo ha lo scopo di diminuire sempre più la quantità di sostanza presente nella soluzione, e di neutralizzare gli effetti tossici di questa, a vantaggio delle sole informazioni di fondo degli effetti della sostanza. In altre parole il medicinale omeopatico propone all’organismo una proiezione depotenziata degli effetti, così la qualità del medicinale omeopatico, risiede nella sua capacità di agire principalmente sul piano energetico, attivando, dove possibile, i meccanismi endogeni all’organismo deputati alla reazione, il tutto in armonia con il principio della similitudine studiato ed elaborato da Hahnemann. Il tema sulle leggi fisiche che regolano il farmaco medicinale omeopatico rimane ancora dibattuto, visto che alcuni meccanismi di funzionamento non sono ancora del tutto chiari, è pure vero molti sono gli elementi sui quali porre attenzione. La clinica accumulata in più 200 anni di cure, o l’imponente sperimentazione sull’uomo sano, o ancora la sempre più frequente applicazione in campo pediatrico e veterinario (in cui non si può ipotizzare l’effetto placebo) indicono a considerare il medicinale omeopatico come una delle strategie di cura più rapide ed efficaci.

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