Il Ginkgo biloba è apparso all’inizio dell’era secondaria; è un vero e proprio fossile vivente (Giurassico: 225 milioni di anni fa). Può raggiungere 40 metri di altezza, sopporta temperature estreme (-20C°), sopporta l’inquinamento atmosferico, è sopravvissuto all’esplosione atomica di Hiroshima. È il solo esempio di pianta ancora vivente a ovulo, cioè la pianta femminile depone dei grossi ovuli costituiti da un involucro carnoso che racchiude un nucleo commestibile. Il polline della pianta maschile rimane intrappolato dal liquido vischioso dell’ovulo che viene così fecondato. Il tronco sviluppa delle escrescenze che possono a loro volta reinserirsi nel terreno e dare radice. Il Ginkgo può vivere 4000 anni.
- Coadiuvante l’azione anti-ossidante, cioè anti-radicali liberi in eccesso, espletando così l’azione anti- sclerosi e anti-age.
- Coadiuvante il mantenimento del trofismo e del funzionamento del microcircolo, in particolare retinico, cerebrale migliorando l’attenzione, la concentrazione e la memoria.
- Stimola la formazione di nuovi vasi, soprattutto in casi di ictus.
- Migliora la circolazione durante l’uso della pillola anticoncezionale.
- Coadiuvante il trattamento post-radioterapico.
- Simbolicamente, a livello mentale, conferisce senso di lealtà e incorruttibilità agli eventi della vita e protegge dalle vibrazioni negative dell’ambiente.
Bruno Brigo – Fitoembrioterapia dalla A alla Z – Edizioni CeMON Generiamo Salute