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Fiori di Bach: cosa sono e a cosa servono

26 Novembre, 2022
Tempo di lettura: 3 minuti

I Fiori di Bach sono il substrato di un sistema terapeutico completo che utilizza 38 essenze di 36 fiori, una gemma (Chestnut Bud) e acqua solarizzata (Rock Water). Il sistema è stato creato dal medico inglese Edward Bach (1886-1936) tra il 1928 e il 1935.

Che posto occupa la floriterapia  tra le discipline terapeutiche olistiche

La floriterapia di Bach è un’entità ben differenziata dalle precedenti (ad esempio l’Omeopatia), con un corpo dottrinale e una filosofia specifica. Ne è prova il fatto che si tengono congressi specifici sulla floriterapia e che esiste una bibliografia abbondante e ben differenziata.

La floriterapia di Bach può essere classificata come una delle terapie naturali e, tra queste, le cosiddette terapie energetiche o vibrazionali. Cioè quelli che non agiscono attraverso un principio attivo molecolare.

È un sistema sicuro e affidabile, infatti si basa su un’esperienza di oltre 90 anni nel suo utilizzo. Il numero di libri e pubblicazioni disponibili oggi è abbondante. I casi trattati con successo sono migliaia, tanto che il numero di utenti e terapeuti aumenta di giorno in giorno.

A cosa servono i fiori di Bach?

Esistono vari livelli di utilizzo delle essenze floreali. In generale, l’idea è quella di migliorare il benessere delle persone in ogni circostanza e situazione. In senso spirituale, servono ad armonizzare la connessione tra il concetto di Anima (o Sé superiore) e la Personalità, soprattutto a livello intuitivo. Questi ultimi possono essere compresi in termini di intelligenza emotiva (vedi Daniel Goleman), in quanto i fiori sono in realtà catalizzatori delle competenze dell’intelligenza emotiva. Si usano anche per situazioni specifiche: esami, viaggi, emergenze, sofferenze emotive o fisiche, ecc.

Potremmo parlare di un livello professionale, che richiede una certa formazione volta a influenzare i modelli profondi della personalità. Questo sarebbe il caso del trattamento di una persona che è sempre stata timida, con molto ansiosa e con un comportamento timido, che in floriterapia è chiamato tipologia Mimulus e nella psicologia contemporanea “personalità evitante”. È ovvio che nell’esempio precedente si tratta di un follow-up a lungo termine per il quale è necessaria una formazione specifica. Essere in grado di realizzare un buon inquadramento terapeutico e altre competenze che l’autoformazione non fornisce. Inoltre, come anticipato, sono possibili altri usi del tipo “armadietto dei medicinali”, volti ad alleviare i problemi che si presentano in casa. Un altro fatto interessante è che esistono usi locali quotidiani molto efficaci: bruciature, urti, punture, ecc.

In realtà, i Fiori di Bach lavorano contemporaneamente sui quattro piani fondamentali dell’essere: spirituale, mentale, emozionale e fisico, e possono quindi essere considerati non solo una terapia olistica (holos in greco significa tutto), ma anche un eccellente strumento di crescita personale (consapevolezza e conoscenza di sé). Altre applicazioni molto apprezzate sono quelle negli animali e nelle piante, dove gli effetti sono molto rapidi e persino sorprendenti.

È impossibile elencare tutte le indicazioni dei fiori, ma si può affermare che hanno sempre un contributo per tutte le malattie e i problemi quotidiani.

Deve essere ben chiaro che l’uso dei Fiori di Bach non sostituisce alcuna terapia che il paziente sta facendo e non sostituisce o pretende di sostituire il lavoro di un professionista della salute. Questo dovrebbe essere dichiarato per iscritto nel modulo di “consenso informato” che tutti i floriterapeuti professionisti devono far firmare ai loro clienti.

La filosofia del dottor Edward Bach

Il dottor Bach aveva una visione spiritualizzata della vita. Bach intendeva la vita come una scuola e affermava che veniamo al mondo per imparare. Per questo, l’anima si incarna in una certa personalità che contiene in sé gli errori da superare e le potenzialità da sviluppare. In questo processo verso la perfezione finale, ci sono ostacoli che distolgono la nostra personalità (intesa come dualità corpo/mente) dalla direzione stabilita dalla nostra anima o Sé superiore, che comunica con la personalità soprattutto attraverso l’intuizione. Questi ostacoli, che impediscono la comunicazione Sé Superiore/Personalità, sono per lo più causati dall’influenza degli altri, da pseudo-bisogni e soprattutto da difetti della nostra personalità, meccanismi di difesa, ecc. che sarebbe troppo lungo elencare.

Quando la personalità si discosta dai dettami del Sé superiore (anima), nasce il conflitto, la disarmonia che porterà alla malattia. Per Bach, la malattia non è fisica in partenza, ma è la cristallizzazione di un processo iniziato a un livello più sottile, sotto forma di conflitto anima/personalità. Lo scopo della malattia è quello di aiutarci a correggere l’errore che ostacola la corretta comunicazione tra il Sé superiore e la nostra personalità, in breve a diventare più consapevoli di noi stessi.

Bach riconosce anche che a volte la malattia può essere la conseguenza di aggressioni esterne, incidenti o grandi eccessi, ma che il più delle volte il processo è il primo. In realtà, questa consapevolezza e rettifica, che dovrebbe avvenire spontaneamente, in genere non avviene perché siamo bloccati da una serie di motivi: sociali, culturali, emotivi, comportamentali, ecc.

Bach sentiva di dover creare uno strumento che ci aiutasse a riconnetterci con la nostra anima e per questo creò il sistema floreale che porta il suo nome. L’intero sistema floreale ha lo scopo di trattare i difetti della personalità o le circostanze che ci “scollegano” dal contatto fluido con il Sé Superiore, e quindi generano il conflitto che può causare la malattia, aggravarla o perpetuarla.

Si capisce così che i fiori sono più di una terapia: sono uno strumento di evoluzione spirituale e di crescita personale.

Dott. Ricardo Orozco

Traduzione a cura di Generiamo Salute

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