Corro senza una meta, corro anche se sono mezzo stordito, un po’ dalla paura, un po’ dalle violente botte ricevute. Fuggo alla ricerca di un rifugio dove nascondermi e non mi accorgo di essere finito in mezzo alla strada mentre un’automobile arriva a forte velocità. La scanso per un pelo. Riprendo la fuga, corro veloce, con il respiro affannato e con la gola sempre più secca. Nella testa mi scorrono domande che non trovano risposta.
Da cosa fuggo? Perché ho tanta paura? Che cosa mi è successo? Dopo lunghi attimi di disorientamento, improvvisamente, ricordo tutto. Ho ucciso Jerry “il guercio” davanti al bar dei colombiani. Quel pazzo mi stava aspettando per darmi una lezione. La sera prima avevo fatto lo scemo con Zora, la sua femmina, un concentrato di sesso e alcol pronto a sussultare ad ogni mia carezza. Lei ci stava e sarebbe stato un trionfo di forti emozioni se improvvisamente non fosse arrivato Johnny “lo zoppo”, il fratello di Jerry, a rovinarmi la festa.
Depresso, me ne sono andato, convinto che tutto sarebbe finito lì. Invece, poche ore fa, stavo entrando in un vicolo in compagnia di Baby, “la rossa” con la quale m’intrattengo, di tanto in tanto, in piacevoli incontri sessuali, quando quel pazzo di Jerry mi ha aggredito alle spalle. Mi ha colpito alla testa e sono stramazzato al suolo, quasi privo di sensi. Quel bastardo mi avrebbe ucciso, se non avessi trovato la forza per reagire. È stata una lotta violenta, portata allo sfinimento, con botte dure da entrambe le parti, colpi generati unicamente per uccidere. Infatti il cadavere di Jerry giace supino in una pozza di sangue che sgorga copiosamente dalla sua gola.
Non dovevo ucciderlo. Lo so. Adesso tutta la sua banda mi cerca e, se voglio continuare a vivere, mi resta una sola alternativa: fuggire, scappare il più lontano possibile da questo maledetto posto. Il mio pensiero, però, va a Luna, la bella Luna con la quale ho un appuntamento a cui non voglio mancare.
Sono le tre di notte e per strada non c’è nessuno, tranne alcuni passanti dai volti indistinti. Cosa mi può succedere? La mia attesa comincia all’interno di un vicolo, nella zona più buia, oltre l’insegna luminosa del Kiss Night che, come ogni sera, rinnova con il suo bacio l’invito a una nuova avventura. Attendo qualche attimo ancora. In giro non c’è più nessuno. Vado nella piazzetta retrostante, dove le entraîneuses del night escono per farsi venire a prendere. Infatti, dopo qualche minuto, scatta il clic della serratura e una porta si apre.
Escono due ragazze: alte, belle, bionde e sorridenti. Mi sporgo nello spicchio di luce creato dal lampione. Loro mi vedono.- Ciao Afro. Vuoi venire in auto con noi?- Sghignazza una.
– Lascia stare il povero Afro, sta aspettando Luna.- Dice l’altra.
– Eh, caro il mio Afro, per te non sarà facile acchiapparla. Quella schizzinosa di Luna è sempre molto scostante.-
– Non è certo una facile come te.-
– Tu chi credi di essere? Suor Teresa di Calcutta?-
Una Mercedes nera si accosta a loro rombando e in un batter di ciglia le due ragazze sono già nell’abitacolo, mentre l’auto schizza via nella notte. Io ho freddo ma dal mio nascondiglio continuo ad attendere, in silenzio. Finalmente esce anche Luna. Ho un groppo in gola. Non so spiegare l’eccitazione violenta che mi pervade quando la vedo arrivare. Luna, mia adorabile Luna, nera come la notte, eccitante come tutte quelle della sua razza.
Lei mi vede e scappa. Fa la timida e la cosa mi eccita ancora di più. La seguo, lei si nasconde dietro una delle auto in sosta, la vedo e le sono addosso. Appena la tocco, lei vibra di piacere. Ma, improvvisamente, una luce bianca filtra dal cielo e da una distanza siderale compaiono due teste enormi. Provo a retrarmi ma una mano mi stringe la gola.
Afro, – dice la voce maschile – calmati. Senti come miagola, questo povero micio.-
– Secondo me sono stati di ansia derivanti da sogni paurosi.- Dice la voce femminile.
-Macché sogni paurosi! – Obbietta la voce maschile.-
Il veterinario ha spiegato: – Voi due siete i padroni di Afro: questo bellissimo gatto, che vive nella vostra casa, soffre di stati di eccitazione dovuti ai sogni sensuali che fa. Voi dovreste dargli il rimedio omeopatico Origanum per mettere pace a questi suoi turbamenti. –
-Questo veterinario è un povero di mente!- Pensa Afro, cercando di graffiar la mano che gli stringe la gola.
– Un gatto come me non ha padroni ma solo conviventi umani che tollera che gli vivano accanto. Purtroppo il mio problema è che io vivo con due scemi che non mi lasciano terminare i miei eccitanti sogni….mondo cane!-








