Zorro, per l’ennesima volta, rubò la Bibbia di Hahnemann. Il medico tedesco lo inseguì e, mentre stava per raggiungerlo, un abisso si aprì sotto i loro piedi: il cavaliere mascherato e il padre dell’Omeopatia precipitarono verso il centro della terra. Passarono parecchie ore. Quando Hahnemann si risvegliò vide davanti a sé una scritta: “Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.”
Hahnemann:- Che ca…volo di posto è mai questo? Una banca dove la gente va a investire i propri soldi? –
Gli rispose un uomo pallido e vestito di una tunica bianca.- Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta.-
– Tu chi sei, faccia da cadavere?-
Un fulmine partì dall’alto e colpì il medico sulla testa.- È Virgilio, il sommo poeta.- Disse una voce tonante.
Hahnemann: -Virgilio? Sono finito nell’Eneide?-
Questa volta due fulmini lo colpirono alla testa.- Ignorante: questa è la Divina Commedia!- Disse la solita voce tonante. – Noi siam venuti al loco ov’i’ t’ho detto che tu vedrai le genti dolorose c’hanno perduto il ben de l’intelletto.-
Disse Virgilio. – Ah siamo davanti a un manicomio?-
Disse il medico tedesco, correggendosi subito dopo.- Dai, scherzavo. Lo so che questa è l’anticamera dell’inferno. Zorro, con la mia Bibbia, è passato da qua. Tu puoi aiutarmi a ritrovarlo?-
Virgilio gli sorrise e lo rincuorò, prendendolo per mano. Hahnemann, un po’ preoccupato, guardò verso l’alto.- Aò, non è che questo sommo poeta abbia qualche vizietto, eh?-
Per tutta risposta gli arrivarono sulla testa tre fulmini. I due entrarono in un luogo di dolore, fatto di pianti, imprecazioni e alti lamenti che, insieme a un rumore di mani, risuonavano nell’aria buia e tenebrosa. Hahnemann vide uomini nudi, punti da zanzare che facevano colare il sangue nutrendo la terra piena di vermi, costretti ad inseguire un cartello che cambiava direzione di volta in volta.
Virgilio disse: – Questo misero modo tegnon l’anime triste di coloro che visser sanza ’nfamia e sanza lodo.
– Gli euro-parlamentari!- Esclamò Hahnemann e quattro fulmini gli arrivarono diritti sulla testa.
– Sono gli ignavi!- Tuonò la voce e aggiunse: – Persone passive che paralizzate dall’indecisione hanno preferito non scegliere, pavidi che nella loro vita per paura di sbagliare non hanno mai portato avanti un’idea o, al contrario, l’hanno cambiata continuamente. Vili, codardi, incapaci di affrontare qualsiasi tipo di situazione. –
Hahnemann: – A costoro Gelsemium avrebbe fatto sicuramente bene. Poi Ledum palustre per le punture d’insetti!-
Guardò Virgilio e domandò:- Ascolta, zombie, io vorrei indietro la mia Bibbia. Da che parte devo andare?-
Virgilio lo condusse nei pressi di un grande fiume, sulla cui sponda erano accalcate le anime dannate e vide un vecchio, dal volto coperto da una barba bianca, che veniva verso di loro su una barca, gridando: – Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo. –
Poi rivolto verso Hahnemann.- E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti.-
Ma intervenne Virgilio: -Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare.-
Hahnemann, spavaldo:- Brutto mostro, tu devi tacere e obbedire perché noi siamo in missione per conto di Dio. – Immediatamente cinque fulmini lo colpirono sulla testa.
– Ti ho detto che sei nella Divina Commedia e non nel film The Blues Brothers!-
Hahnemann, incavolatissimo e con la testa che bruciava come una bistecca alla brace, entrò all’inferno.