Virgilio e Hahnemann, quest’ultimo sempre alla ricerca di Zorro e della sua amata Bibbia, arrivarono nel III cerchio dell’inferno dove una pioggia mista ad acqua sporca a neve cadeva in modo incessante, per formare sul terreno una disgustosa fanghiglia, da cui si levava un puzzo insopportabile. I dannati erano sdraiati in questo fango, urlavano, lottando e rotolandosi l’uno sull’altro in un ammasso informe di corpi. Cerbero latrava sopra di essi con le sue tre fauci.
– A quali squadre di rugby appartengono costoro?- Domandò Hahnemann.
Il solito fulmine lo colpì alla testa.- Ignorante. – Disse la voce tonante dall’alto.- Questi sono i golosi, costretti a rotolarsi nel fango disgustoso in antitesi all’avidità del gusto che fecero in vita. –
Quando vide Hahnemann, Cerbero gli si avventò contro. – Hahnemann si rivolse a Virgilio:- Ehi, stordito, fai qualcosa altrimenti vengo sbranato da questo essere che con le sue tre bocche fameliche mi ricorda tanto un agente dell’agenzia delle entrate!- Il poeta latino raccolse una manciata di terra e la gettò nelle tre gole di Cerbero che si placò immediatamente.
Uno dei dannati si levò dal fango e disse a Hahnemann: – «O tu che sei guidato attraverso l’Inferno, riconoscimi, se ne sei in grado: tu nascesti prima che io morissi».
Il medico tedesco lo guardò perplesso: – Che cosa vuoi da me?-
Gli arrivarono due fulmini sulla testa.- Ha chiesto se tu lo riconosci. Sei diventato sordo?-Disse la voce tonante.
– Pensavo di essere all’inferno e non alla trasmissione “ Chi l’ha visto” – brontolò il medico tedesco, massaggiandosi la testa dolorante. Poi schioccò le dita e esclamò:- Ti ho riconosciuto. Ciao Mozart, come stai?-
Tre fulmini giunsero sulla testa di Hahnemann. Il dannato parlò:- «Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: per la dannosa colpa de la gola, come tu vedi, a la pioggia mi fiacco».-
– Fagli delle domande.- Ordinò la voce tonante di Dio.
Hahnemann lo fissò stranito.- Quali domande e su cosa?-
– Ciacco è fiorentino, quindi fagli domande sul futuro della sua città.
– Hahnemann si grattò il mento e domandò: – Dimmi, o Ciacco: la Fiorentina vincerà il campionato di calcio?-
– Quattro fulmini bruciarono gran parte della testa di Hahnemann.-
– Sei un mentecatto. Anche uno che di calcio non ne capisce niente sa che il campionato lo vinceremo noi della Juventus.
– Hahnemann sbarrò gli occhi.- Oibò, Dio è Juventino?
– La voce di Dio si fece solenne. – Certamente.
– Questo spiega perché il campionato lo vince sempre lei.- Disse Hahnemann e alzò le spalle.
– Chi se ne frega. Io sono tedesco e tengo il Bayer Monaco. Quindi preferisco parlare di medicina accademica e di Omeopatia: dimmi Ciacco, in futuro ci sarà un’integrazione?
– Ciacco: «Dopo lunga tencione, verranno al sangue, e la parte selvaggia, caccerà l’altra con molta offensione. » –
Hahnemann, meravigliato, scosse la testa:- Sangue in medicina? Cacciare via? Ma figurati. In quale secoli bui potrà mai capitare una cosa del genere? Non ti credo.- Ciacco ritornò in mezzo al fango, tra gli altri dannati.
– «Più non si desta di qua dal suon de l’angelica tromba. » Disse Virgilio.
Hahnemann: – Ah, Nini Rosso, il famoso trombettista, anche lui si trova qua all’inferno? –
Poi prima che gli arrivassero i fulmini si affrettò a dire.- Scherzavo dai, scherzavo. Qua però non c’è traccia né di Zorro né della mia Bibbia, quindi voglio andare in un altro girone.
– Prima devi dare un rimedio omeopatico ai golosi.- Tuonò Dio.
Hahnemann. – Questo è facile: Sulphur.-
Gli arrivarono cinque fulmini sulla testa.- Perché?- Domandò Hahnemann arrabbiatissimo. – Scusa. Mi sono scappati.- Disse, con tono contento, la voce di Dio.
Dante e Virgilio iniziarono a percorrere il Cerchio in tondo. Il medico tedesco, dicendo molte cose, in tedesco, che è meglio non tradurre.
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