Gli incontri impossibili. Hahnemann e i lussuriosi

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13 Settembre, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti

Hahnemann e Virgilio scesero nel secondo Cerchio dell’inferno. Sulla soglia c’era Minosse che, quando vide il medico tedesco, minacciò: – O tu che vieni al doloroso ospizio, guarda com’entri e di cui tu ti fide; non t’inganni l’ampiezza de l’intrare!-

Intervenne Virgilio:- Non impedir lo suo fatale andare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare. –

E Hahnemann:- Hai capito brutto essere deforme? Io sono raccomandato da Dio e posso passare.-

Un fulmine lo colpì immediatamente alla testa e la voce tonante dall’alto disse:- Io non sono un politico e non raccomando nessuno.- 

Superato Minosse, Hahnemann e Virgilio si ritrovarono in un luogo buio, dove soffiava incessante una terribile bufera che trascinava i dannati e li sbatteva da un lato all’altro del Cerchio. Questi spiriti maledetti, che emettevano grida e bestemmiavano Dio, erano i lussuriosi, i quali volavano per l’aria formando una larga schiera simile agli uccelli quando volano in cielo.

Virgilio disse:- La prima di color di cui novelle tu vuo’ saper fu imperadrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu sì rotta, che libito fé licito in sua legge, per tòrre il biasmo in che era condotta. –

E Hahnemann: – È Cersei Lannister. Una donna crudele, narcisista e ambiziosa, che aveva un legame d’amore torbido con il fratello Jaime e dalla loro relazione incestuosa nacquero tre figli.-

Due fulmini lo colpirono alla testa e la solita voce tonante dall’alto disse:- Mentecatto, qua siamo nella Divina Commedia e non nel Trono di Spade. Quella che vedi è Semiramide.-

Hahnemann protestò: – In questo buio confondere le persone è facile. Se non ci credi, vieni tu quaggiù, Sapientone!-

Due anime abbandonarono la schiera e vennero verso il medico tedesco. Lei disse:- Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi a vita ci spense.-

Hahnemann: – Questi sono Giulietta e Romeo! –

Ricevette tre fulmini sulla testa e la voce tonante dall’alto disse.- Ignorante. Sono Paolo e Francesca.-

Hahnemann cantò:- Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene, perché, ditemi, chi non si è mai innamorato di quella del primo banco, la più carina, la più cretina, cretino tu, che rideva sempre.-

Iniziò a piovere a dirotto e sei fulmini colpirono la testa di Hahnemann. La voce dall’alto tuonò: – La canzone di Antonello Venditti non c’entra nulla, zuccone.

  Perché sei fulmini? Non ti sembra di esagerare, Sapientone? – Brontolò il medico tedesco.-

Ma la voce tuonò:- Tre fulmini in più perché sei stonato come una campana e hai fatto piovere tanta acqua quanto non ne veniva giù dal diluvio universale.-

Hahnemann si offese:- Allora non parlò più.-

– No, prima devi dire il rimedio per i lussuriosi.- 

– Neanche per sogno. Mi hai trattato male e il rimedio non lo dico.-

– Allora ti scordi di ritrovare la tua Bibbia.-

– Mi dai la tua parola di Sapientone che non mi colpirai con qualche fulmine?-

– Non  ti colpirò, hai la mia parola.-

Hahnemann ci pensò su e disse:- Lussuria e senso di colpa, violenza e rimorso, grande irritabilità e rabbia furiosa, depressione e disperazione, conflitto tra ideali religiosi e sessualità, il rimedio è Lilium tigrinum!- Hahnemann svenne dicendo:- E caddi come corpo morto cade.-

Ma aggiunse a bassa voce a Virgilio.- Ehi, faccia da mummia, non sono svenuto veramente ma voglio farlo credere al Sapientone lassù, prima che mi scagli altri fulmini. Adesso portami in fretta al prossimo cerchio. Dai, che devo trovare la mia Bibbia.-

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