“Prenderci cura di noi vuol dire non trattarci come macchine, magari pensanti, ma come esseri senzienti e liberi di prendere in mano il timone, curare vuol dire rimuovere i blocchi o di danni di una auto-regolazione sbagliata e restituire alla persona una nuova (e migliore) possibilità di gestirsi“.
L’uomo e il robot: l’intervista di Lazzari a Huffington Post
Queste parole assennate sono di David Lazzari, Presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi, e provengono da un’intervista a Huffington Post Italia. L’analisi del professor Lazzari verte sulla differenza tra l’uomo e la macchina, sul valore imprescindibile dell’esperienza umana, sulle ripercussioni che questi aspetti hanno sulla nostra salute. Argomenti che a noi di Generiamo Salute stanno da sempre molto a cuore, e che abbiamo affrontato in passato.
Siamo più della semplice somma delle nostre parti
Cosa distingue l’uomo dalla macchina? ciò che distingue la sintesi dalla somma. Il valore intrinseco dell’unità, intesa come capacità dell’uno di avere un significato diverso e ulteriore rispetto all’aggregazione delle sue parti. Non un insieme di bulloni, che nelle loro infinite combinazioni resteranno pur sempre bulloni. Ma una sintesi di cellule, già in se stesse compiute. Per lo stesso motivo, come poter individuare nel nostro essere una gerarchia tra genetica ed esperienza, laddove siamo intrinsecamente formati dai due aspetti, come facce della stessa medaglia?
Per questo motivo il riduzionismo, in filosofia come in medicina, non potrà mai darci tutte le risposte che cerchiamo.
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