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Il tipo costituzionale del rimedio omeopatico Belladonna è sano, vitale, robusto. Lo stato mentale è solitamente abbastanza in equilibrio, ad eccezione dei violenti deliri che questo rimedio presenta. Belladonna è ben noto per la sua utilità nei disturbi acuti e negli stati febbrili, ma la sua importanza nelle malattie croniche è meno conosciuta. In tutti i tipi di disturbi sono presenti stati congestivi, intensi e spesso caratterizzati da dolori lancinanti o pulsanti. Le condizioni croniche che dovrebbero spingere l’omeopata a considerare Belladonna includono emicranie con dolore intenso, sinusiti, artriti e anche ipertensione. La maggior parte degli autori hanno notato che la maggior parte dei sintomi di Belladonna compaiono improvvisamente, ma queste condizioni croniche possono incominciare lentamente e progredire nel corso degli anni.

Stati acuti. I disturbi acuti di Belladonna iniziano improvvisamente, spesso con febbre alta e grande intensità dei sintomi fisici. La faccia è rossa e calda, gli occhi lucidi, le pupille dilatate, i piedi e le mani fredde. La malattia arriva come un temporale e difficilmente dura a lungo; le febbri continue difficilmente risponderanno a Belladonna. Spesso l’area infiammata avrà calore intenso, quasi da scottare la mano dell’esaminatore. Tipicamente il paziente è senza sete, sebbene possa avere un forte desiderio di limonata. Il dolore è spesso lancinante o pulsante e la parte infiammata è spesso di colore rosso cupo. Degno di nota nella malattia acuta è anche la facilità con cui si sviluppano delirio o allucinazioni vivide. Queste allucinazioni possono presentarsi con qualsiasi tipo di febbre e spesso senza significativa prostrazione o indebolimento dell’energia.

Tratto da: Manuale Guida ai Sintomi Chiave e di Conferma – Roger Morrison- Trad. Bruno Galeazzi – Bruno Galeazzi Editore