Un blog ideato da CeMON

5 Agosto, 2024

Cause sociali dell’antibiotico-resistenza e soluzione omeopatica

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: 3 minuti

“Come stai?”

“Bene, grazie!”

Quante volte vi hanno posto questa domanda, e quante volte avete risposto così? Nella società in cui viviamo, sempre più veloce, attenta alle performance, dove non importa quali siano i sogni, le velleità o le passioni, dove si viene valutati in base a quanto si guadagna e quanto si lavora (più sei impegnato e più hai valore agli occhi degli altri). Una società dove riceviamo continui stimoli e bisogni indotti  da guru del web, da  travel bloggers che postano da spiagge da sogno, da  fashion bloggers che vincolano fortemente le nostre scelte su come vestirci, parlare, mangiare. Ancora i vicini, i colleghi, gli amici e i parenti che non perdono occasione per mostrarci la loro vita perfetta, il loro star bene, l’essere in forma, i week end fuori, le cene stellate, le serate da urlo, l’essere positivi e felici ad ogni costo!

Sia chiaro: avere un’attitudine positiva nei confronti di quello che ci accade è  sicuramente un bene, ma il contesto capitalista in cui viviamo definibile “società del successo” fa si che noi puntiamo, in maniera non sempre cosciente, continuamente alla realizzazione e all’ottimizzazione di noi stessi. Lo scopo della nostra vita viene costantemente rinviato al momento in cui avremo il lavoro dei nostri sogni, la casa perfetta, una vita perfettamente ottimizzata, mentre il presente ci sfugge tra le mani (i bambini e gli animali sono più felici e meno angosciati proprio perché vivono più nel presente).

In questo quadro immancabilmente si intromette il nostro bisogno spasmodico di salute, di stare bene subito e possibilmente di non ammalarci affatto:

non posso ammalarmi perché devo lavorare;

non posso ammalarmi perché questo week end saremo all’estero;

il bimbo non si può ammalare perché deve andare a scuola, a fare la gara o l’ennesimo test/esame/valutazione per compiacere genitori, nonni, zii…

Di conseguenza al primo colpo di freddo, al primo mal di gola o orecchie, al primo innalzamento di temperatura corporea si ricorre all’uso indiscriminato degli antibiotici.

Nel 2022 oltre 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con una prevalenza che aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85, e un incremento dei consumi del 25% rispetto al 2021, che continua a registrarsi anche nel primo semestre 2023. Sono alcuni degli elementi che emergono dal Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia – 2022”, a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) dell’AIFA, pubblicato sul portale dell’Agenzia.

Complessivamente i consumi si mantengono superiori a quelli di molti Paesi europei. La spesa pro capite SSN  (13,1 euro) è in aumento (+19,1%) rispetto all’anno precedente

Non tutte le situazioni della vita richiedono di stare bene, quando ci ammaliamo il tempo del riposo ci è indispensabile.

Il riposo è una condizione di fondamentale importanza per la guarigione da qualsiasi patologia.

La risposta immunitaria, come ogni altro processo dell’organismo, ha bisogno di un dispendio energetico e metabolico non indifferente da destinare alla lotta contro gli agenti patogeni.
Lavorare procura stress, il quale comporta l’aumento della produzione di cortisolo con conseguente diminuzione dei linfociti presenti nel sangue e quindi a una risposta immunitaria più debole.

Per evitare dunque che questo processo si traduca in un’eccessiva sollecitazione del corpo, con conseguente indebolimento delle difese immunitarie che presta il fianco a ricadute e altre patologie, è saggio minimizzare gli sforzi in attesa di stare meglio.

Inoltre, a mio avviso, il tempo in malattia è un tempo prezioso.

Nel film “This must be the place” di Paolo Sorrentino c’è un monologo che recita: “l’angolo vicino la finestra, la coperta durante la febbre, la noia felice e brividi di beatitudine”.

Essere ammalati è un’occasione per imparare ad oziare e annoiarci di più.

Stare alla finestra, con una tisana fumante in mano, a notare quanta umanità c’è fuori: le azioni nobili e quelle più esecrabili, i sorrisi autentici degli innamorati e quelli artefatti che nascondono sogni di gloria o deliri di onnipotenza,  la mestizia malcelata nei volti imbarbariti da una vita di umiliazioni e mortificazioni, gli attimi di felicità immotivata, gli abbracci, le strette di mano, le smorfie…quanta ricchezza abbiamo e quanto ci è vicina!

Nonostante ciò, un modo per guarire in maniera “rapido, dolce e durevole” (Organon § 2) esiste ed è l’Omeopatia!

La medicina omeopatica, nelle sue varie sfaccettature, unita ad uno stile di vita sano, è l’unica che può garantirvi una guarigione completa e un completo ritorno allo stato di salute, senza effetti collaterali e in tempi brevi.

“La scomparsa, per mezzo di guarigione, di tutte le manifestazioni di malattia… comporta… il ristabilimento del Principio di Vita e… il ritorno alla salute di tutto l’organismo.” (Organon § 12).

Il medicinale omeopatico infatti “solleva e converte in salute rapidamente, radicalmente e durevolmente… la totalità dei sintomi… cioè tutta la malattia presente.” (Organon § 25).

Leggi anche Uso e abuso degli antibiotici

 

Lascia il primo commento