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5 Dicembre, 2024

L’ascolto del corpo con l’Antiginnastica®

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“Non seccatemi: sono felice del mio corpo”

Rossana Rossanda, Questo corpo che mi abita

 

L’Antiginnastica® è un metodo pedagogico di lavoro sul corpo che nasce in Francia negli anni ‘70 grazie a T. Bertherat, una fisiokinesiterapista. I movimenti proposti durante una seduta permettono alla persona di mettersi in ascolto di sè.

Cosa significa ascolto di sé? Quando siamo in ascolto di noi stessi? È molto complessa la questione ma un punto di partenza sta nel riconoscimento dell’Essere presenti al proprio corpo come un primo sentiero da percorrere. L’ascolto di sé è prima di tutto un’esperienza del corpo e bisogna aggiungere che ogni esperienza corporea è un’esperienza interiore.

L’Antiginnastica® è una pedagogia corporea che permette un sapere incarnato del corpo che viviamo.

L’obiettivo ambizioso dell’Antiginnastica® è restituire un corpo vivo dove la persona è soggetto attivo della propria vita, protagonista della propria esperienza vitale. La decostruzione degli atteggiamenti posturali attraverso movimenti precisi e raffinati dona benefici neuromuscolari (diminuzione delle tensioni muscolari, mobilità articolare, decompressione dei vasi sanguigni, dei nervi e dei canali linfatici, miglioramento della postura, qualità del sonno) ma esiste un generale benessere psico-mentale ineludibile dopo una riduzione delle tensioni materiali a livello corporeo. Uno dei primi obiettivi è l’accettazione del corpo così com’è ovvero come limite e possibilità.  In tal senso, si apre la possibilità di una fase successiva, dove si è predisposti ed equipaggiati ad un’esplorazione più accurata delle relazioni e del territorio del nostro corpo. Un ascolto più intimo, più profondo.

L’ascolto coinvolge tutto il corpo, non c’è un’esclusività di relazioni.

La parola, il corpo e la voce

Durante una seduta di Antiginnastica®  non si mostrano mai i movimenti, non c’è il corpo dell’insegnante a cui tender l’occhio. Non ci sono nemmeno specchi attraverso cui controllare come si fa quel che si fa. Si è guidati solo dalla voce dell’esperto.

La priorità dell’orecchio è determinata dalla storia ontogenetica del corpo umano. L’orecchio è uno degli organi più complessi del corpo umano, nonché uno degli organi già attivi nei primi mesi di vita. Presiede all’equilibro posturale, alla libertà articolare delle mascelle, alla libertà d’espressione delle proprie emozioni, alla facoltà del linguaggio.  L’orecchio è la chiave d’accesso all’ascolto del corpo. “I muscoli dell’ascolto – scrive Thérèse Bertherat – sono responsabili del nostro equilibrio muscolare, organico e psichico” (Thérèse Bertherat, La tigre in corpo,  Mondadori).

 

C’è una relazione funzionale tra la voce dell’insegnante e il corpo del cliente in ascolto.

Anzitutto la voce è corpo, il corpo è l’origine della voce. La voce è un equilibrio tra il movimento del respiro, la forma della postura, l’ascolto e la visione dei corpi del gruppo di Antiginnastica. Se la voce dell’esperto guida, il corpo del cliente ascolta. Secondo Alfred Tomatis “tendere l’orecchio significa tendere il corpo, come significa sollecitare il sistema nervoso nel suo complesso a entrare in una dinamica particolarmente attiva, intraprendente, che mobilita sia il corpo sia il pensiero”. (Alfred Tomatis, L’orecchio e la voce, Baldini&Castoldi)

La voce dell’esperto guida con parole chiare, semplici con il fine di stimolare l’immaginazione del cliente, una delle facoltà cognitive capaci di attivare processi di cambiamento, innescare potenti corto circuito sull’immagine di sé, la propria immagine corporea, radicando le qualità di un corpo incarnato, presente, sensibile. L’immaginazione attiva le aree cerebrali della memoria e sincronizza tutta la comunicazione proveniente dall’interno del corpo, preserva il senso d’identità personale attraverso la memoria autobiografica. Le parole come fenomeno fisico toccano il corpo, l’onda sonora si rifrange sull’organo della pelle, un organo molto coinvolto nell’ascolto del corpo disseminato com’è di ricettori sensoriali. Ma il movimento proposto dalla voce dell’esperto si origina all’interno del corpo e lo attraversa, contatta tutto ciò che incontra lungo la sua azione, le fibre muscolari, le fasce muscolari, gli organi, i vasi sanguigni e linfatici, i nervi, le articolazioni, le ossa e infine si espande verso fuori. Ogni movimento attiva una sinergica collaborazione tra differenti aree del nostro cervello. Abbiamo tutti un patrimonio motorio, a volte un po’ fossilizzato dalle abitudini e i ritmi della modernità, ma è possibile ridargli vitalità ed energia. Non è solo una questione materiale fatta di muscoli e ossa. Intanto i muscoli sono gli organi del movimento e sono soggetti alle emozioni, allo stress, ai sogni, all’ambiente circostante, alle relazioni affettive che intratteniamo. D’altra parte, anche il pensiero è movimento.

Attraverso il movimento s’intraprende uno dei sentieri dell’ascolto di sé, l’ascolto del corpo è una delle prime e fondamentali esperienze interiori. Il metodo di Thérèse Bertherat accompagna il corpo rispettando i suoi tempi, accordando il cuore e la mente alla possibilità di un cambiamento reale.

Gli strumenti dell’ascolto in Antiginnastica

Entrando per la prima volta in una stanza dedicata all’Antiginnastica® quello che colpisce è il “materiale” da lavoro. Lo chiamiamo “materiale” perché, come la materia, è duttile, plasmabile, presente. Il suo colore è bianco, di stoffa e fatto a mano. Questa sua “artigianalità” ne sottolinea anche l’esclusività. I nomi sono francesi, come il nostro metodo Antigymnastique: il doudou, la doudine. Sono saccotti morbidi di varie dimensioni, imbottiti di pula di farro o miglio. Inizialmente questo materiale veniva fatto a mano dagli esperti e si racconta che, quando il doudou venne inventato, si dovette trasportare con un camion un quintale di pula di farro da un mulino! Ci sono poi palle, palline di varie forme e dimensioni, bacchette più grandi e più piccole, coperte: tutto creato ex novo da Thérèse Bertherat con l’aiuto di esperti ed esperte.

Il materiale è evocativo, suggestivo: il doudou, con la sua morbidezza ed il suo suono, ricorda un oggetto infantile, transizionale: qualcosa che non fa più parte del corpo del bambino ma non ne è neppure completamente distaccato (quello che Winnicott definiva un “non –me”).  Si può avere la sensazione che questo materiale venga, allo stesso modo, dal di dentro e dal di fuori di ognuno di noi; che abbia a che fare non solo con la persona che lo manipola ma con l’intera specie umana.

Durante una seduta di Antiginnastica, l’esperto offre un doudou, una doudine o una palla morbida e guida la persona solo verbalmente nella collocazione dell’oggetto in contatto con una parte del corpo, ogni volta diversa. Ogni incontro tra corpo e oggetto ha uno scopo differente, può aiutare a “decontrarre ed allungare” il dorso o la schiena, a “sostenere” il capo oppure può rendere più percepibili parti di noi difficili da percepire. L’oggetto può “suonare” o “cantare” per portare beneficio ai piccoli muscoli dell’orecchio o delle mascelle o del perineo. 

In Antiginnastica, alcune volte, si propone anche un’esperienza con un oggetto inusitato: la plastilina. Le mani sanno tradurre egregiamente in forma compiuta i nostri fantasmi. Le creazioni, poi, vengono “decifrate” con l’aiuto dell’esperto e del gruppo. 

Noi siamo abituati a sentire di rado la parola “corpo”: quello che sentiamo più spesso è “parti del corpo”. Per giunta, se volessimo assecondare la nostra cultura e la nostra educazione, alcune “parti” sarebbero più importanti di altre: la testa lo è più del bacino, il cervello più dell’intestino, il cuore lo è più della cistifellea. Il materiale dell’Antiginnastica ci aiuta a mettere insieme: il fuori ed il dentro, il vicino ed il lontano. L’antiginnastica® attiva nuovi percorsi somato-sensoriali che si generano all’interno del corpo, permettendo il riconoscimento di sé come individuo unico e irripetibile come irripetibile è l’esperienza che faccio, con il mio corpo, del mondo.

Hanno collaborato alla stesura di questo articolo:

Fortuna Verdoliva

Sabina Oggioni

Monica Perfumo

 

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