Una tazza che cade e si frantuma sul pavimento. Un clacson improvviso mentre si attraversa la strada. Reagire prontamente a stimoli improvvisi è una capacità che diamo spesso per scontata, ma che con il passare degli anni può diventare più lenta, meno precisa, meno affidabile. Proprio per questo, negli ultimi tempi, i test cognitivi domestici — in particolare quelli basati sui tempi di reazione — stanno guadagnando terreno come strumenti accessibili per valutare il proprio stato mentale. E non solo tra i più giovani. Non serve un laboratorio ipertecnologico per misurare i segnali del declino cognitivo. A volte, basta un righello. Letteralmente.
Osservare il corpo per capire la mente: il test del righello
In un recente approfondimento, la BBC ha riportato l’efficacia di test semplicissimi, alla portata di tutti, per valutare i riflessi e la prontezza mentale — due indicatori chiave dello stato del cervello. Uno di questi è il cosiddetto ruler drop test, la prova del righello, che può essere eseguita con un oggetto comune da cancelleria e l’aiuto di un’altra persona.
Il principio è semplice: chi esegue il test tiene sospeso un righello tra le dita dell’altra persona, poi lo lascia cadere improvvisamente. Il compito è quello di afferrarlo il più rapidamente possibile. La distanza percorsa dal righello prima di essere afferrato può essere misurata come indice del tempo di reazione. Quanto più il righello cade, tanto più lenti sono i riflessi. E nei soggetti anziani, questo rallentamento può rivelare molto di più di quanto si pensi.
Come valutare la prestazione
Secondo quanto riportato dalla BBC, è possibile attribuire un significato clinico ai risultati del test. In termini generali, una prestazione eccellente si ha se si afferra il righello entro 7,5 cm di caduta. Una reazione sopra la media corrisponde a una distanza tra 7,5 e 15,9 cm. La media si situa tra 15,9 e 20,4 cm. Una prestazione sotto la media inizia oltre i 20,4 cm e una performance considerata scarsa supera i 28 cm.
Questi numeri, all’apparenza banali, in realtà raccontano molto. Studi epidemiologici di popolazione hanno rilevato una correlazione significativa tra la velocità di declino dei tempi di reazione e il rischio di sviluppare malattie legate all’età. E non solo: un importante studio citato dalla BBC ha evidenziato un’associazione tra riflessi lenti e maggiore probabilità di morte per tutte le principali cause, incluse cardiopatie, ictus e malattie respiratorie.
Il vantaggio dei test come quello del righello — o di altri basati su semplici stimoli visivi e tattili, facilmentereperibili online — è che sono accessibili, economici, e non richiedono strumenti digitali. Per questo sono particolarmente utili tra gli anziani, che possono usarli facilmente per monitorarsi senza bisogno di tecnologia.
L’importanza del monitoraggio nel tempo
Come sottolinea il neuroscienziato David Cox, intervistato dalla BBC, un singolo test di reazione come quello del righello non è sufficiente per trarre conclusioni definitive. I tempi di risposta possono variare sensibilmente da persona a persona per una vasta gamma di fattori: dal sesso alla genetica, dalla forma fisica alle abitudini di vita, fino al tipo di personalità.
Per questo motivo, ciò che davvero conta è osservare l’evoluzione delle proprie performance nel tempo. Ripetere lo stesso test a distanza regolare — ad esempio, ogni anno per dieci anni — può offrire una panoramica molto più significativa. Se i riflessi iniziano a peggiorare visibilmente, soprattutto in assenza di cause evidenti, è il momento di approfondire. Dietro al gesto di afferrare un righello che cade si cela un sistema complesso e altamente integrato. La nostra capacità di reagire coinvolge diversi sistemi sensoriali — vista, udito, talvolta persino olfatto — e dipende dalla rapidità con cui il cervello elabora l’informazione e invia un comando motorio, e da quanto velocemente nervi, muscoli e tendini riescono a eseguire quell’ordine.
Secondo Cox, il primo anello della catena che tende a rallentare con l’età è la risposta fisica: il cervello può percepire lo stimolo in pochi millisecondi, ma il corpo impiega sempre più tempo a rispondere. Questo rallentamento della risposta motoria inizia già nella mezza età, molto prima che si manifestino segnali evidenti di declino cognitivo.
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