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28 Maggio, 2025

Aggressività dei pet: quando il comportamento è legato a problemi di salute

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Una famosa azienda farmaceutica di medicinali per uso veterinario elaborò un poster per pubblicizzare un farmaco antinfiammatorio ed antidolorifico con scritto più o meno una frase del genere: “Sei sicuro che il tuo gatto non soffra? È diventato cattivo ed aggressivo?”

Leggendo questa frase è facile intuire come comportamenti di aggressione e cambi del comportamento possano essere provocanti anche da malattie fisiche che dovrebbero essere trattate con farmaci antiinfiammatori ed antidolorifici. Talvolta infatti il dolore, sia acuto che cronico, può compromettere a tal punto la qualità di vita di un animale da portarlo a reazioni aggressive anche nei confronti dei componenti del suo nucleo familiare.

L’IASP, ovvero l’International Association for the Study of Pain, organizzazione che si occupa dello studio degli effetti del dolore, definisce il dolore come un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, associata ad un danno tessutale o potenziale, oppure ad un esperienza descrivibile come tale danno. Non è inusuale infatti che animali sottoposti a procedure parzialmente dolorose o fastidiose, come prelievi ematici o applicazioni di ago-cannule endovenose, provando dolore la prima volta che sono sottoposti alla procedura, possano urlare, guaire o addirittura avere una reazione aggressiva alla sola vista dei materiali utilizzati per effettuare quella data procedura, ovvero aghi, siringhe, etc. Questo può accadere anche negli esseri umani ad esempio nelle sedute dentistiche che, se dolorose, possono lasciare un ricordo del dolore provato e far sì che il paziente si sottragga agli appuntamenti dal dentista. L’essere umano infatti, se dotato di raziocinio, non morderebbe il suo dentista ma semplicemente disdirebbe l’appuntamento fino a che questo non si rendesse necessario e inderogabile. Ma i nostri amici cani e gatti vengono portati dal medico veterinario senza il loro beneplacito e, una volta traumatizzati con procedure dolorose, potrebbero provare a sottrarsi con comportamenti aggressivi come morsicature o graffi.

Ma quali sono le malattie che provocano alterazioni aggressive del comportamento? Malgrado siano davvero tante e l’elenco non potrà essere esaustivo, vediamo insieme i principali disturbi fisici che possono causare comportamenti aggressivi e proviamo a raccoglierle in macro gruppi:

Patologie Osteoarticolari 

Sicuramente il dolore osteoarticolare cronico può portare a stati di tristezza, depressione, trasandatezza ed aggressività nell’animale che lo sperimenta. Avere dolore ogni volta che ci si alza, si cammina, o al solo essere sfiorati a lungo andare crea uno stato di ansia e paura nell’animale, ed è per questo che in alcuni casi può poi sfociare in un comportamento aggressivo. Molto spesso, oltre all’aggressività ci sono altri sintomi che possono essere colti dagli umani conviventi, come ad esempio zoppie, andature incerte, difficoltà nei movimenti. Nei felini tuttavia questi sintomi sono spesso molto blandi e non ci accorgiamo con facilità che un gatto abbia problemi di osteoartrite. Nel gatto più che un andatura rigida o delle zoppie potremmo notare un comportamento schivo, maggiore riluttanza al movimento e, a volte, aggressioni ai suoi familiari, sia umani che animali. Se sospetti che il tuo amico a quattro zampe soffra di problemi osteoarticolari è bene farlo controllare dal medico veterinario curante.

Patologie Neurologiche

Anche le malattie a carico del sistema nervoso sia centrale che periferico possono portare ad atteggiamenti aggressivi. Tra le patologie del SN centrale ad esempio le masse intracraniche che oltre a provocare dolore, provocano schiacciamento del tessuto cerebrale sano, o le forme di meningiti e meningoencefaliti sia infettive che sterili possono disorientare il paziente facendogli provare sensazioni molto sgradevoli o di dissociazione comportamentale tali da stravolgerne il carattere. Le patologie invece a carico del sistema nervoso periferico possono provocare molto dolore: ad esempio le ernie dei dischi intervertebrali sono fonte di dolore acuto, forte e persistente per il quale il nostro amico a quattro zampe può mettere in atto comportamenti aggressivi, soprattutto se, manipolandolo, evochiamo il dolore. I principali sintomi di problemi alla colonna vertebrale sono legati a difficoltà nei movimenti che colpisce un’area del corpo in base al segmento vertebrale coinvolto dalla patologia estrusiva, e quindi a carico ad esempio di collo ed arti anteriori nel caso di ernie cervicali, o a carico degli arti posteriore in caso di ernie del tratto toracico-lombare. Improvvisi guaiti e nei casi più gravi, perdita della funzionalità degli arti, devono subito farci correre dal nostro veterinario curante e poiché il dolore è forte, attenzione alle nostre manipolazioni perché il nostro amico, benché ci ami, potrebbe aggredirci per farci capire che prova intenso dolore.

Patologie Addominali

Coliche addominali, forti infiammazioni del tratto gastroenterico, ingestione di corpi estranei, peritonite, ritenzione urinaria con formazione di globo vescicale e diverse altre condizioni patologiche a carico degli organi addominali e pelvici possono tutte essere fonte di forte dolore a causa del quale gli animali possono divenire aggressivi nei confronti di chi lui accudisce o di chi li visita. Solitamente in base all’apparato colpito ci saranno anche dei sintomi correlati; ad esempio nelle coliche addominali causate da disturbi alla colecisti o ai reni ci potranno essere vomito, diarrea, forte dolore addominale, anoressia e nausea. Per i problemi urinari uno stimolo continuo a cercare di urinare senza però riuscire; quest’ultima evenienza è purtroppo molto frequente in gatti maschi castrati, soprattutto se in sovrappeso ed alimentati con cibi scadenti. Questi felini tendono a bloccarsi e non riuscire ad urinare ed avendo molto dolore possono mostrarsi aggressivi nei confronti di chi tenta di soccorrerli.

Patologie Endocrine

Alcune ghiandole come ad esempio la tiroide, le surrenali, il pancreas endocrino, le gonadi, se perdono l’equilibrio della loro delicata funzione di regolazione di diversi distretti dell’organismo, possono rendere i nostri amici aggressivi: ad esempio nell’ipertiroidismo felino ci può essere un comportamento alterato che può sfociare nell’aggressività. Anche problemi legati agli ormoni sessuali possono contribuire a rendere più aggressivo un cane o un gatto che competono ad esempio per una femmina con la quale accoppiarsi. Ma in questo caso l‘aggressività che nasce dalla competizione è quasi fisiologica… il problema si pone nel caso volessimo intervenire ed impedire l’accoppiamento! In quel caso il maschio interessato potrebbe aggredirci per portare a termine la sua “opera”.

Traumi e conseguenze di traumi

Moltissimi eventi traumatici possono scaturire in condizioni talmente dolorose che gli animali che li sperimentano possono reagire a manipolazioni e tentativi di soccorso con vere e proprie aggressioni. Un animale che abbia patito un trauma a seguito del quale ha subito ad esempio una frattura o una rottura di organo interno o un trauma cranico può reagire ai tentativi di aiuto che gli vengono offerti con veri e propri accessi di aggressività. È molto importante a seguito di un trauma controllare il livello di sofferenza, in quanto la reazione di dolore, shock e aggressività può anche compromettere i parametri vitali dell’animale incidentato. È consigliabile quindi, in caso il vostro cane o gatto abbia subito un evento traumatico importante, cercare di contenerlo e manipolarlo il meno possibile, e condurlo quanto prima in un pronto soccorso veterinario che sia attrezzato per la traumatologia e la medicina d’urgenza.

Cosa possiamo fare per evitare aggressioni da patologie fisiche?

Per evitare che il dolore, il disagio o altri problemi possano rendere il nostro amico con la coda aggressivo è bene consultare con regolarità il nostro veterinario di fiducia e sottoporre i nostri amici a regolari ceck-up medici che verranno consigliati dal nostro veterinario in base alla specie, alla razza, all’età e ad una serie di altri parametri che verranno individuati in sede di visita clinica. Affidiamoci quindi al veterinario di fiducia che attraverso la sua valutazione clinica potrà confermare o meno che un episodio di aggressività sia stato causato da una data patologia fisica e che soprattutto cercherà di riportare in salute i nostri amici

Fonte immagini: pixabay

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