Forasacchi: un pericolo nascosto nei prati per i nostri cani

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24 Luglio, 2024
Tempo di lettura: 8 minuti

Alla fine della primavera ed in estate quando l’erba tende a seccarsi, il prato di casa o del parco può contenere delle insidie per i nostri amici: i forasacchi.
Alcune persone pensano erroneamente che i forasacchi siano parassiti o insetti ma in realtà appartengono al regno vegetale; sono infatti piccole spighe di alcune particolari specie di graminacee, come ad esempio l’Avena sativa.

I forasacchi rappresentano una grossa preoccupazione per chi convive con un cane poiché possono provocare diversi disagi in quanto possono penetrare nella pelle del nostro amico e causare una serie di problemi.

Il loro nome deriva dal fatto che essendo molto appuntiti possono forare i sacchi dove vengono stipate le graminacee da cui provengono. Questi frammenti di graminacea sono dei sottili fibre di spighe di queste piante che hanno la forma di piccole lance; dalla loro parte appuntita si diramano una serie di minuscoli filamenti zigrinati che agevolano l’adesione ad oggetti o animali che vi incappano.

La conformazione dei forasacchi è un adattamento di madre natura che serve proprio per far sì che, al momento della maturazione, possano attaccarsi a qualsiasi cosa gli passi vicino in modo da essere trasportate a distanza e perpetuando la riproduzione della pianta da cui sono derivati. La loro diffusione è infatti maggiore nel periodo dell’anno nel quale maturano il grano ed altre diverse graminacee, che grazie a questo metodo naturale possono diffondersi in natura.

Il problema sorge quando è il nostro amico a quattro zampe a passare accanto ad un forasacco e quando esso riesce a penetrare nel pelo e nella pelle del cane; da lì, grazie alla sommità appuntita e zigrinata, il forasacco si incista nel sottocute, creando molti problemi.
Una volta penetrato nel sottocute il forasacco, resta incastrato e bloccato, proprio grazie ai peduncoli zigrinati che ha al suo apice. Poiché molto spesso i cani non si accorgono di aver incappato in un forasacco continuano le loro normali attività, e con le loro corse, salti e movimenti fanno sì che la punta del forasacco si faccia strada nei tessuti, superando la barriera del pelo e penetrando sempre più in profondità fino ai tessuti circostanti.

La presenza del forasacco di per sé, se rimane superficiale, non provoca un danno così importante alla cute, ma in ogni. caso veicola germi e batteri e può quindi provocare infezioni.

Come mi accorgo che il mio cane ha un forasacco?

Molto spesso non ci accorgiamo immediatamente che il cane ha preso un forasacco, ma a distanza di giorni ne vediamo gli effetti indiretti. La tipica presentazione è quella di un anomalo gonfiore che nel tempo si trasforma in un vero e proprio ascesso.
In base a dove si localizza il forasacco e dove provoca l’ascesso, avremo quindi una diversa sintomatologia. Ad esempio quando il forasacco si incista a livello delle zampe, in particolare nel piede e nella mano, ed a livello degli spazi interdigitali, o nel cuscinetto plantare il nostro amico con la coda presenterà una tipica sintomatologica caratterizzata da leccamento continuo della parte, fastidio e dolore tali da sottrarre l’arto interessato al carico e quindi potrebbe non appoggiare la zampa coinvolta e zoppicare.

Col passare dei giorni, e con la penetrazione del forasacco in profondità, e dei batteri presenti sulla sua superficie, si ha molto di frequente la formazione di ascessi. Oltre ai batteri presenti sul forasacco anche quelli ambientali e quelli presenti nella bocca del cane concorrono a peggiorare l’infezione.

Molto spesso ci accorgiamo che il nostro cane ha un forasacco nella zampa perché ritroviamo il pelo intriso di siero o pus. Questo è uno dei casi nel quale è bene contattare il nostro veterinario in quanto, se il forasacco è ancora visibile, potrebbe provare ad estrarlo con una leggera sedazione o anestesia locale.
Quando poi non ci accorgiamo per tempo che Fido aveva un forasacco nelle zampe, questo penetra in profondità creando un vero e proprio granuloma da corpo estraneo che può esitare in un ascesso ed a questo punto è un’ecografia della parte interessata che serve per individuare la sede precisa della presenza del forasacco, per poterlo poi estrarre con un’incisione chirurgica. In questi casi è necessaria un’anestesia generale per evitare sofferenza al malcapitato cane; dopo l’estrazione, solitamente, si pratica una pulizia chirurgica in modo da rimuovere tutti i detriti del corpo estraneo, ed il materiale infetto che lo conteneva.

Stessa sorte tocca ai cani che hanno un forasacco incistato nella pelle, e solitamente sono cani con pelo lungo o semi lungo e che frequentano spesso parchi cittadini e campagna, o che vivono in giardino. Come accennato è spesso il folto pelo del cane che aggancia il piccolo vegetale e questo risale lungo il manto grazie alle sue spicule, fino a raggiungere la pelle nelle quale penetra e si incista. Anche in questo caso il nostro amico prova disagio e fastidio, e manifesta questo malessere con continuo leccamento della parte, se questa è raggiungibile dalle sue fauci, oppure, se ad esempio il forasacco è penetrato sulla schiena, gonfiore, arrossamento, dolore al tatto e produzione di materiale sieroso, emorragico e purulento. Anche in questo caso il pus si forma a causa dell’infezione causata dai batteri presenti sul forasacco e nell’ambiente circostante i quali vengono letteralmente iniettati sottocute dal forasacco stesso.

A seguito della formazione del pus nei tessuti colpiti si creerà un ascesso che lo contiene, e quando questo diventa abbondante l’ascesso può rompersi o creare una via di sfogo, ovvero una fistola, dalla quale fuoriesce il materiale contenuto nell’ascesso. Come per i forasacchi nelle zampe, conviene sempre portare quanto prima il nostro amico dal veterinario che potrà provare ad estrarre il forasacco dall’ascesso se si è formata una fistola, utilizzandola come via di uscita per il forasacco stesso.

Se il nostro cane è molto tranquillo e non manifesta particolare fastidio o dolore, il veterinario può provare ed astrarre il forasacco senza sedare il cane, ma se il nostro amico si mostra particolarmente a disagio ed è molto sensibile o agitato, è sempre meglio effettuare una sedazione.
In alcuni casi, se il vegetale è penetrato molto in profondità, come per quelli nelle zampe, è meglio effettuare un’ecografia per localizzarlo e potrebbe essere necessario un piccolo intervento chirurgico per estrarlo definitivamente e ripulire l’area colpita.

Forasacchi pericolosi

Per i cani, e per molti animali, l’olfatto è uno dei sensi più importanti; per loro annusare l’ambiente circostante è fondamentale in quanto ricevono informazioni importanti su una serie di eventi, come ad esempio quali cani, gatti o altri animali sono passati di li, se è caduto a terra qualcosa da mangiare e tante altre informazioni che noi esseri umani non possiamo neanche immaginare.

Per i cani e per molti animali annusare l’ambiente che li circonda è un po’ come per noi leggere il giornale o navigare in internet; noi umani che conviviamo con loro dobbiamo quindi lasciarglielo fare…anche se, in alcuni casi sfortunati un forasacco può essere ispirato insieme all’aria e penetrare nelle loro narici.
Quando uno di questi vegetali penetra nelle narici di un cane, esso provoca una sintomatologia tipica: vi saranno infatti starnuti continui, scolo nasale mucoso continuo, spesso da una sola narice, ovvero quella dove è penetrato il forasacco, che col passare dei giorni può diventare addirittura emorragico. Insorgerà poi una difficoltà respiratoria con un particolare tipo di starnuto chiamato starnuto inverso, e che ricorda il tirare su col naso che facciamo anche noi umani quando siamo raffreddati ed abbiamo accumulo di muchi nelle cavità nasali.

Gli starnuti continui sono un riflesso che occorre per liberarsi del vegetale ancorato nella mucosa nasale, e talvolta questo riflesso riesce effettivamente a far espellere il forasacco, mentre altre volte non è sufficiente. Come nel caso di forasacchi che penetrano nelle zampe o a livello cutaneo, la presenza del vegetale in sé non è un problema quanto quello dei batteri che veicola, e che anche nelle cavità nasali possono provocare infezioni.

Se abbiamo il dubbio che il nostro amico a quattro zampe abbia inspirato un forasacco è bene andare quanto prima dal veterinario che dovrà eseguire un’ispezione della cavità nasale in sedazione per accertarne la presenza ed eventualmente estrarlo. In questi casi la sedazione o l’anestesia generale sono assolutamente necessari in quanto è impossibile, o quasi, cercare di estrarre un corpo estraneo dalla cavità nasale di un cane sveglio; le manovre atte all’esplorazione delle cavità nasali vanno tra le altre cose effettuate con particolari strumenti di precisione, come parte di un otoscopio o, se disponibile, un rinoscopio, e queste manovre sono impossibili da attuare sul paziente sveglio, in quanto provocherebbero disagio, fastidio ed un’esacerbazione della sintomatologia.

Non dobbiamo però temere la sedazione del nostro amico poiché la permanenza del forasacco nella cavità nasale, oltre a provocare fastidio e possibili infezioni, potrebbe essere causa di qualcosa di ben peggiore, ovvero la discesa del corpo estraneo prima in trachea, poi nei bronchi, e da qui fino al polmone dove potrebbe provocare la formazione di ascessi infetti e polmonite. Non bisogna quindi perdere tempo se dopo una passeggiata in un prato secco o al parco o in campagna il nostro amico inizia a starnutire incessantemente, o manifesta scolo nasale da una narice, o addirittura sanguinamento; prima si interviene, minori saranno i danni causati dalla presenza del forasacco.

Come per altre sedi anatomiche, quando un forasacco penetra nell’orecchio si può scatenare una sintomatologia importante; questa via di penetrazione è un’evenienza molto più frequente in cani che hanno il padiglione auricolare pendulo e coperto da folto pelo lungo.
Una volta penetrato il forasacco, il cane mostrerà fastidio e dolore all’orecchio colpito, scuotimento della testa che di frequente viene portata inclinata dal lato colpito, e spesso il nostro amico emetterà guaiti di dolore al solo toccargli l’orecchio; inoltre altri sintomi possono essere il grattamento continuo e tipici scoli dall’orecchio che possono essere da purulenti a sieroematici, o banalmente avrà maggiore produzione di cerume nell’orecchio colpito.

Se il forasacco penetra in profondità nel condotto uditivo creando lesioni ed infezione, si potranno avere segni di sindrome vestibolare, con testa inclinata, movimento involontario degli occhi, vertigini con difficoltà a deambulare. La sintomatologia quando il forasacco penetra nell’orecchio può essere infatti da lieve a grave in base alla profondità alla quale penetra: più in profondità si localizzerà il forasacco e più gravi saranno i sintomi.

Quando il corpo estraneo rimane a livello del condotto uditivo esterno e medio avremo fastidio, dolore, produzione di materiale. Se invece si ha la penetrazione nel condotto uditivo interno si potrà avere anche la perforazione del timpano con compromissione dell’udito, sintomi neurologici ascrivibili a una sindrome vestibolare, fino a stintomi neurologici più gravi per formazione di ascessi ed infezioni a livello di strutture contigue all’encefalo.

Anche in questo caso quindi, se sospettiamo che il nostro amico abbia un forasacco nell’orecchio, corriamo dal nostro veterinario che potrà immediatamente ispezionare l’orecchio con un otoscopio. Molto spesso però anche in questo caso il nostro amico a quattro zampe dovrà subire una sedazione in quanto il dolore ed il fastidio dell’ispezione e dell’estrazione del forasacco potrebbero risultare intollerabili.
In altri casi poi sarà necessario un esame diagnostico più specialistico, la videotoendoscopia, una tecnica endoscopica che oltre ad individuare il forasacco può essere utilizzata per estrarlo.

Un’altra sede meno frequente di penetrazione di forasacchi, ma che richiede l’intervento urgente del veterinario è quella oculare. È  abbastanza raro che i piccoli vegetali riescano ad incunearsi negli occhi, ma se capita essi tendono ad incistarsi dietro ad una membrana che protegge la congiuntiva, la terza palpebra. Ci accorgeremo quindi che vi è un problema a causa della lacrimazione continua che colpisce il nostro amico ed è di solito ad un solo occhio, ovvero quello colpito.

Poiché la presenza del forasacco nella congiuntiva provoca dolore e fastidio, il nostro cane tenderà a tenere l’occhio chiuso, e tenderà a grattarsi rischiano di provocarsi ulteriori lesioni auto traumatiche. In questo caso la corsa dal veterinario è d’obbligo: se infatti il vegetale penetra nel globo oculare, oltre a provocare una grave infezione potrebbe causare la perdita della vista a causa di lesioni alle delicate strutture dell’occhio.
Anche in questo caso con una anestesia locale o una sedazione il veterinario curante può estrarre il forasacco penetrato nell’occhio; talvolta se questo va più in profondità, potrebbe essere necessario l’intervento di un veterinario specializzato in oculistica.

Un aiuto dall’Omeopatia

Fermo restando che, a parte rari casi nei quali il forasacco non è incistato in profondità, è sempre necessario l’intervento del veterinario, ci sono alcuni rimedi omeopatici che promuovono l’espulsione dei corpi estranei e che potrebbero essere utilizzati nell’attesa di essere ricevuti dal veterinario curante. Tra questi i più utilizzati sono il Sulphur, la Silicea e l’Hepar sulphur. Il Sulphur ha una nota azione centripeta e tende a far “buttare fuori” dal corpo i malesseri; la Silicea invece aiuta quando la parte anatomica che contiene il forasacco non è dolente, mentre l’Hepar sulphur, detto anche il “bisturi dell’omeopata” quando al contrario c’è molto dolore anche semplicemente sfiorando la sede dove è penetrato il forasacco. A seguito dell’estrazione, per ridurre l’impatto traumatico, si può poi somministrare al nostro amico il rimedio Arnica montana che è il re dei rimedi per i traumi.

Come prevenire i forasacchi

Un modo per prevenire i forasacchi che funzioni al 100% purtroppo non esiste; è buona norma in ogni caso controllare il pelo del nostro cane al ritorno dalla passeggiata o anche durante lunghe escursioni, soprattutto a livello degli spazi interdigitali, del muso e delle orecchie e se ha una lunga chioma, su tutto il pelo. Spazzolandolo poi di frequente e portandolo a tolettare per ridurre le frange più lunghe ed i nodi, potremo effettuare un’ispezione più efficace a talvolta individuare il forasacco prima che esso penetri in profondità. Via libera quindi alle passeggiate in campagna o al parco, ma sempre con un po’ di attenzione al pelo del nostro amico.

Fonte immagine: FREEPIK

2 Commenti

  1. Quale diluizione dei rimedi è più indicata quando si nota la fistola ben aperta? Il mio cane è già stato operato alla zampa, la zona è stata ripulita ma a distanza di due anni si riforma la fistola. Eco non evidenzia corpi estranei. Grazie per l’attenzione
    Silvia

    Rispondi
    • Gentile Silvia, grazie per la sua domanda che da l opportunità di discutere della posologia omeopatica. La scelta della diluizione dipende da diversi fattori; in primis la similitudine dei sintomi del cane col rimedio scelto e l energia vitale del soggetto. Molti omeopati veterinari si orientano su una 30 CH o una 200 K ma le consiglio vivamente di rivolgersi ad un professionista anche perché da quello che racconta è una recidiva e quindi ci sono elementi per pensare ad una debolezza cronica del suo cane che richiede una visita omeopatica approfondita e magari anche un cambio alimentare. Cordialmente dottoressa M.D.D’Angelo

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