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Omeopatia e parassiti del bestiame: due studi

Mostrano l'efficacia nel debellare infestazioni di differenti tipi di parassiti sulle vacche
16 Ottobre, 2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Delle cinque malattie più comuni e dannose per il bestiame, tre sono trasmesse da parassiti: babesiosi e anaplasmosi (infezione da zecche) e tripanosomiasi (infezione da mosche succhiasangue). Pertanto, non è difficile vedere che il controllo strategico di tali vettori sia essenziale per i lavoratori del settore. In questo caso, il termine “strategico” si riferisce non solo al concetto di “investimento per beneficio”, ma anche alla soddisfazione di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.

Omeopatia e parassiti del bestiame: due studi

Quando si parla di “investimento/beneficio” non occorre valutare solo il costo del prodotto/farmaco in sé, ma anche la necessità di manodopera in eccesso e attrezzature costose per la sua applicazione. A ciò, tra i requisiti del mercato odierno, si aggiunge la valutazione del benessere degli animali, che rappresenta una delle principali preoccupazioni del consumatore di oggi, e che probabilmente diventerà ancora più importante nel futuro prossimo.

I vantaggi dell’Omeopatia nel trattamento degli animali

Non è una novità che l’omeopatia presenti strumenti che soddisfano queste e altre aspirazioni della produzione zootecnica. L’uso della terapia veterinaria omeopatica è una realtà che contribuisce e facilita il lavoro delle popolazioni rurali, semplificandone la gestione, riducendo il lavoro e favorendo il benessere degli animali. È ovvio che tali strumenti non raggiungerebbero il successo e lo sviluppo del mercato se non avessero una provata efficacia.

Nessun rischio di contaminazione

L’Omeopatia è stata utilizzata in zootecnia per più di tre decenni con risultati estremamente favorevoli nella prevenzione e nel trattamento di numerose patologie. La sua sicurezza è indiscutibile, poiché le sue formulazioni ultra diluite e dinamizzate escludono i rischi di intossicazione anche in caso di sovradosaggio. Per lo stesso motivo i rischi di contaminazione sono nulli e, pertanto, gli animali che consumano tali farmaci non subiscono alcun periodo di quarantena, né per il consumo di carne né per la produzione di latte.

C’è anche il vantaggio di un uso semplificato, che non richiede una manipolazione complicata, siringhe, aghi o altri dispositivi. Gli animali consumano i medicinali mescolati al proprio cibo, sia in procedure meccanizzate, come ad esempio i carri foraggieri, sia nel semplice miscuglio nella mangiatoia, con la stessa mano, se necessario, nemmeno l’uso di guanti, tali sicurezza dei prodotti.

I risultati di uno studio su vacche Bradford

Studio 1
Per garantire l’efficacia e la sicurezza di queste tecnologie, le sperimentazioni scientifiche sono spesso svolte in collaborazione con istituti di insegnamento e ricerca. È il caso del lavoro svolto presso l’Università Statale del Rio Grande do Sul, Cachoeira do Sul Unit, firmato dalla titolare del dipartimento di Agraria, Natália Freitas Scherer, sotto la supervisione della Professoressa Mônica Vizzotto Reffatti e la co-tutela del veterinario Sinval Corrêa de Freitas Filho.

Di seguito presentato, lo studio mirava a valutare l’uso dell’Omeopatia nel controllo della zecca Rhipicephalus (Boophilus) microplus, nei bovini da carne al pascolo in campo naturale. Sono stati valutati due gruppi di vacche di razza Braford, di cui un gruppo ha ricevuto sale minerale aggiunto al prodotto omeopatico (VH), e l’altro gruppo ha ricevuto solo sale minerale (VA). Lo studio ha stabilito che, in presenza di 20 o più teleogine superiori a 4 mm, sarebbe stato effettuato un intervento chimico per controllare l’infestazione. I veterinari hanno controllato anche le dimensioni, la postura, il peso delle teleogine e la schiusa delle uova dalle raccolte in entrambi i gruppi. L’uso di prodotti omeopatici è risultato efficace nel controllare l’infestazione da zecche nei bovini da carne al pascolo naturale, presentandosi come un’ottima alternativa agli acaricidi chimici tradizionalmente utilizzati.

I risultati dello studio su vacche Holstein

Studio 2
Il secondo studio è stato condotto a Inconfidentes, MG, presso l’Istituto Federale di Educazione, Scienza e Tecnologia del Sud del Minas Gerais dall’agronomo Stela Soares Zamboin, sotto la guida del Dr. Edu Max da Silva e con il supporto del veterinario Ricardo Melotti. L’obiettivo era controllare l’infestazione da zecche nelle mucche in allattamento di razza Holstein in bianco e nero (HPB), in regime intensivo, utilizzando la medicina omeopatica nella dieta.

Durante i mesi da gennaio a luglio, la mandria di 30 vacche in lattazione è stata divisa in due gruppi, un gruppo trattato (TG) e un gruppo di controllo (CG). Gli animali GT hanno ricevuto 30 g di preparato omeopatico al giorno attraverso la dieta. I ricercatori hanno monitorato l’infezione da zecche nei due gruppi e la quantità di bagni chimici eseguiti. All’inizio dell’esperimento, tutti gli animali hanno ricevuto un bagno acaricida.

 

Trattamenti omeopatici più economicì dell’84%

Conclusione
L’uso dell’omeopatia ha consentito il controllo efficace dell’infestazione da zecche nei bovini. Il costo del trattamento omeopatico è stato dell’84% inferiore rispetto al trattamento del gruppo di controllo. La gestione con il medicinale omeopatico è semplice e oggettiva, rinunciando all’uso di dispositivi di contenimento degli animali, dispositivi di sicurezza, esente dal rischio di intossicazione per i dipendenti e gli animali, non provoca resistenza e zero residui.

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