Un blog ideato da CeMON

23 Luglio, 2025

Vivere al meglio la terza età del tuo pet

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: 6 minuti

Qualcuno una volta mi disse: “la cosa brutta dei cani e dei gatti è che vivono troppo poco rispetto a noi”; questa è una grande verità e tante persone si privano della gioia di condividere la propria vita con un pet per evitare di assistere all’invecchiamento e poi all’exitus di compagni di vita a quattro zampe.
Ma è anche vero che avremo la possibilità di condividere la nostra vita con il tempo di più animali e questo fatto, visto da questo punto di vista, è una grande arricchimento. Avremo modo inoltre di vivere le diverse ere della vita del nostro fedele amico e di goderci momenti diversi con lui.

Se ti sei accorto che da quando Fido ha i peli bianchi sul muso non riesce più a saltare il muretto al parco che utilizzava come ostacolo per le sue corse sfrenate o che Micia, sempre più pigra, tende a manifestarsi solo quando ha fame, è probabile che i tuoi compagni con la coda siano diventati anziani.
Lo scorrere del tempo è purtroppo inesorabile anche per i nostri amici e noi non possiamo fare altro che accompagnarli in questo lento ma fisiologico declino nel migliore dei modi. Bisogna sempre ricordare che la vecchiaia non è una malattia in sé. E che porta anche molti vantaggi nella relazione interspecifica uomo-animale, a patto che si attuino degli accorgimenti per cercare di ridurre al minimo i disagi e gli acciacchi dovuti all’età.

Cani e gatti anziani diventano più saggi ed il loro comportamento è plasmato sulle nostre abitudini di vita: ci comprendono al volo, e tra noi e loro basta solo uno sguardo per capirci. Vale la pena quindi godersi questi attimi più a lungo possibile e con la qualità di vita migliore che si possa avere. Per accompagnare al meglio i nostri amici nell’età della senescenza dobbiamo imparare a cogliere i segnali ed i piccoli cambiamenti che la accompagnano. Vediamo insieme a cosa fare attenzione.

Segnali dell’Invecchiamento negli animali domestici

I primi segni che ci possono far capire che il nostro amico inizia a necessitare di cure particolari e adatte all’età senile sono legati molto spesso alla deambulazione ed al movimento in generale. Cani e gatti anziani, come noi esseri umani, iniziano a muoversi più lentamente e con qualche difficoltà; la resistenza allo sforzo fisico diminuisce e i momenti di corse e gioco si fanno più brevi. Anche il numero di ore di sonno aumenta, come se avessero bisogno di più tempo per ricaricarsi dopo sforzi anche non troppo intensi. Con lo scorrere degli anni si può avere anche un’inversione del ritmo sonno veglia e le richieste di cibo continue o in orari diversi da quelli usuali. Molto spesso ciò accade perché realmente “nonno Fido” e “nonna Micia” non ricordano di aver mangiato o pensano che sia giorno ed invece è notte fonda! Tutto questo può anche essere normale se gli episodi non sono frequenti, ma se l’alterazione del ritmo sonno veglia o della routine dei pasti diventa sempre più confusionaria, è bene interpellare il nostro veterinario di fiducia.

Sempre sul tema dell’alimentazione più anche accadere che i nostri Pet abbiano più appetito o meno appetito del solito e poiché la fame è regolata da una serie di ormoni e il digiuno è gravemente lesivo dello stato di salute generale, è bene anche in questo caso chiedere un consulto veterinario.

Come la fame così la sete può risultare alterata; molti animali anziano bevono tantissimo o non bevono affatto; nel primo caso vanno indagate una serie di condizioni metaboliche che comportano l’aumento della sete, mentre nel secondo bisogna incrementare il consumo di acqua mediante una serie di stratagemmi nutrizionali dei quali parleremo a breve, in quanto i pazienti anziani risultano essere sempre più disidratati di quelli giovani ed i loro organi ed apparati, più delicati e fragili, possono soffrire maggiormente della disidratazione, rispetto ad animali giovani. Questo dipende da vari fattori: in primis perché alcuni animali dimenticano nel vero senso della parola di bere; molto spesso infatti il senso della sete è minore ed i disturbi cognitivi legati all’anzianità possono far realmente dimenticare di bere ai nostri pet.

La composizione corporea è diversa nell’anziano, c’è una diminuzione della massa magra ed un aumento di quella grassa e l’acqua è contenuta principalmente nei muscoli, ovvero nella massa magra. Altro fattore che determina la disidratazione nei soggetti avanti con l’età è anche legato a maggiori perdite a causa della funzionalità renale che può essere alterata. Anche in questo caso l’alimentazione riveste un ruolo preventivo fondamentale. Vediamo insieme come aiutare i nostri amici a quattro zampe nella terza età.

Alimentazione adeguata a cani e gatti anziani

Nonno Fido e nonna Micia necessitano di un’alimentazione adeguata alla loro fascia di età; e questo le aziende che producono mangimi industriali lo hanno ben capito. Inoltre cani e gatti “senior” rappresentano un gran numero di animali che vivono nelle nostre case, secondo alcune stime addirittura un terzo degli animali totali. Secondo la “American Animal Hospital Association”, organizzazione statunitense e canadese che si occupa degli standard ospedalieri di cani e gatti, si definisce “senior” un gatto dagli 11 ai 14 anni, e “geriatrico” quando supera i 15 anni; per i cani invece la valutazione dell’età è più complessa perché varia in base anche alla taglia ed alla razza; un cane di piccola taglia di 10 anni può infatti essere considerato adulto, mentre uno di taglia grande o gigante a 10 anni è quasi geriatrico.

L’alimentazione per i cani ed i gatti anziani è molto importante in quanto incide sull’insorgenza ed il controllo di diverse patologie. Sarebbe opportuno contattare un medico veterinario esperto in nutrizione per farsi formulare un piano alimentare ad hoc per il nostro amico, sia che si prediliga un’alimentazione industriale ma soprattutto se si sceglie un’alimentazione fresca. A mio parere una dieta fresca e formulata come un abito sartoriale su misura è la scelta migliore per i pet anziani; la consistenza morbida e l’appetibilità sono infatti molto indicati per loro, ma non sempre questo è possibile e pertanto anche una soluzione mista che preveda sia cibo fresco che cibo industriale, può essere una giusta alternativa.
In cani di taglia molto grande, o in famiglie dove diventa difficile cucinare può darsi che l’opzione mista sia migliore, così come nel caso di gatti che sono abituati a cibo industriale da sempre, difficilmente accetteranno in tarda età l’alimento fresco, poiché avvezzi ad odore e consistenza dei cibi industriali. Tuttavia un medico veterinario nutrizionista esperto saprà certamente individuare il piano alimentare più adatto al nostro vecchio amico.

In generale le esigenze di cani e gatti anziani sono leggermente differenti, tranne che per la quota di acqua da offrire che dovrà essere superiore a quella dell’adulto. L’incremento dell’assunzione di acqua può essere ottenuto o fornendo prevalentemente cibo umido, o attraverso una dieta fresca, oppure dove non è possibile rinunciare al cibo secco, aggiungendo appositi appetizzanti all’acqua da bere in modo da aumentarne l’assunzione.

Nel cane anziano ad esempio le calorie da fornire solitamente sono circa il 25% in meno di quelle che vanno somministrate ad un cane adulto; questo dipende dal fatto che il consumo calorico è inferiore a causa della diminuzione dell’attività fisica. Ci sono però casi nei quali l’anziano ha patologie che invece richiedono un apporto calorico pari a quello dell’adulto se non superiore. Queste calorie vanno fornite attraverso quote di proteine leggermente più alte a causa delle perdite, una quota di grassi simile all’adulto ed integrazioni di acidi grassi omega 3/6 adeguati. Nei cani anziani poi è vantaggioso aggiungere al cibo alimenti o integratori che contengano acidi grassi a media catena che  rallentano il processo di invecchiamento cerebrale che si stima riguardi dal 20 al 60% dei cani anziani.

Per il gatto anziano invece occorre una dieta con più calorie rispetto all’adulto e le calorie devono essere fornite attraverso quote proteiche e di lipidi maggiori rispetto all’adulto. I gatti anziani infatti assimilano meno i grassi ed hanno cospicue perdite proteiche rispetto all’adulto. Anche nei felini geriatrici gli acidi grassi omega3/6 sembrano svolgere un ruolo protettivo rispetto diverse patologie legate all’invecchiamento, mentre non vi sono studi sull’utilizzo di acidi grassi a media catena.

Attività fisica e mentale per il benessere degli animali anziani

Come l’introito di calorie ed energia è importante per mantenere i nostri Pet anziani sani quanto più è possibile, così anche il movimento e l’attivazione mentale lo sono altrettanto. Come abbiamo accennato gli animali anziani di tutte le specie vanno incontro a fenomeni di osteoartrosi ed un’attività fisica leggera ma regolare, può soltanto giovargli.

Per il cane, chi ha la possibilità, può pensare alla camminata in acqua, e che sia lago, fiume o mare meglio se con un fondo piuttosto duro in modo da non affaticare le articolazioni. Se si può far camminare in acqua il nostro vecchio amico è bene però riuscire ad asciugargli completamente il pelo per evitare colpi di freddo alle articolazioni ed un peggioramento dei reumatismi. In ogni caso anche brevi passeggiate nel verde con camminata lenta possono far bene al nostro Nonno Fido.

I gatti prediligono sempre l’esplorazione e la caccia, pertanto se vivono in appartamento si possono stimolare a fare attività fisica con giochi ed arricchimento ambientale.

Anche l’attivazione mentale è importante. Per i nostri animali anziani esplorare l’ambiente esterno, annusare, osservare altri animali e fare specifiche che impegnino la loro mente è molto importante.

Per i cani la ricerca di un premio alimentare o di un giocattolo può essere un’ottima idea, mentre per i gatti tutto ciò che mima la cattura di una preda potrà stimolarli.

Quelli che vi ho dato sono consigli molto generici e che vanno valutati da caso a caso. Parlarne col proprio veterinario curante che conosce il nostro Pet da tutta la sua vita è quindi la soluzione migliore, anche perché purtroppo talvolta l’età geriatrica è accompagnata da diverse patologie che potrebbero peggiorare con un tipo di attività fisica, piuttosto che un’altra. Ancora meglio è approcciare un veterinario omeopatico che potrà lavorare sul terreno di base dell’animale, cercando di stimolare all’equilibrio la sua forza vitale.

Nel prossimo articolo vedremo proprio quali sono le patologie più diffuse nell’età geriatrica per cani e gatti, e quali soluzioni naturali ci sono per poterle prevenire ed eventualmente alleviare.

BIBLIOGRAFIA:

– V V Tynes, Gary M Landsberg: Nutritional Management of Behavior and Brain Disorders in Dogs and Cats. Vet Clin North Am Small Anim Pract. 2021 May;51(3):711-727. doi: 10.1016/j.cvsm.2021.01.011.
– Julie A. Churchill, DVM, PhDa, L. Eirmann, DVMb, Senior Pet Nutrition and Management. Vet Clin Small Anim 51 (2021) 635-651.

Lascia il primo commento