Redazione

Dopo i lockdown è obeso 1 bambino su 3

Secondo Coldiretti sono gli effetti di quasi due anni senza attività fisica e circondati da cibo spazzatura
24 Giugno, 2021
Tempo di lettura: 2 minuti

In molti lo temevano e oggi lo dicono anche i dati: dopo i lockdown è obeso 1 bambino su 3. In molti avevano previsto che la pandemia avesse impattato in modo molto duro sui più piccoli. Spesso, però, ci si era soffermati sulle difficoltà di tipo psicologico derivanti dal lungo isolamento. Oggi, una ricerca commissionata da Coldiretti accende un faro su un aspetto non approfondito a sufficienza: le ripercussioni su sedentarietà e alimentazione.

Dopo i lockdown è obeso 1 bambino su 3

La struttura fisica dei bambini è fatta per essere in continuo movimento. Sport, attività all’aperto, gioco con gli atri bambini. Tutte cose che nell’ultimo anno e mezzo sono state completamente spazzate via dall’emergenza sanitaria. Sostituite, in molti casi, da ore trascorse davanti ai videogames o incollati davanti alla TV. In più, anche la qualità del cibo mangiato ha risentito della lunga permanenza tra le mura domestiche. Merendine, cibi spazzatura e bibite gassate in abbondanza: un concentrato di cattive abitudini per le quali i diretti interessati hanno, invero, poche responsabilità.

Cibo spazzatura e tanto tempo davanti allo schermo

Secondo uno studio congiunto dell’Università di Buffalo e quella di Verona, il tempo trascorso davanti a un monitor per i più piccoli è aumentato di ben 5 ore. Il fenomeno, come facilmente prevedibile, ha interessato maggiormente coloro che vivono nei grandi centri urbani, impossibilitati anche solo a fare una passeggiata. Ciò ha portato ben 2,3 milioni di bambini, il 30% circa, oltre l’asticella dell’obesità, con gravissime ripercussioni sulla salute generale. Come se non bastasse, questo problema alimentare si è spostato verso i più piccoli: se fino a qualche anno fa riguardava principalmente i 12enni, oggi comincia a presentarsi intorno agli 8 anni.

Coldiretti e la campagna per l’educazione alimentare nelle scuole

Coldiretti vuole dare il suo contributo ad arginare il problema. Per questo motivo ha istituito la 1ª Festa dell’educazione alimentare nelle scuole, con l’inaugurazione della prima fattoria didattica.  Hanno partecipato centinaia di bambini provenienti da tutte le scuole d’Italia, nella tenuta presidenziale di Castelporziano, con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i ministri delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza, della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e il vicedirettore della Fao Maurizio Martina.

“Qualificare l’offerta delle mense scolastiche”

Secondo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini “occorre creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei nostri figli che sono stati forse le vittime principali dei problemi causati dalla pandemia. Da questo punto vista il tema dell’educazione alimentare delle nuove generazione diventa cruciale con la necessità di qualificare anche l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive nazionali e garantiscono genuinità e freschezza”.

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