Redazione

Mamme da Nord a Sud a tutela della salute

La tenacia di queste "mamme ribelli" proviene dalla consapevolezza che il destino dei propri figli non è mai stato così a rischio come oggi
11 Aprile, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti

Un tempo erano le Madres de Plaza de Mayo, l’associazione delle madri dei desaparecidos scomparsi nel nulla – leggi “brutalmente uccisi” – durante la dittatura militare di Videla, in Argentina. Donne di incredibile coraggio, che sfidavano il regime a testa alta per chiedere quale fosse stata la sorte dei loro figli. Oggi, da quel modello, sono nate tante associazioni che chiedono giustizia, soprattutto ambientale. Non solo madri biologiche, ma mamme di cuore, legate da un profondo amore e senso di cura per la vita e la natura. Donne che si battono per un futuro migliore per i loro figli e per tutti noi, in un mondo minacciato da inquinamento, crisi climatica ed ecologica.

La rete delle Mamme da Nord a Sud

Oggi le tante associazioni disseminate sul territorio si sono unite in un’unica organizzazione che le possa riunire e coordinare, l’associazione “Mamme da Nord a Sud“. Nata nel 2019, questa rete unisce diverse realtà locali che combattono per la salute e il futuro dei loro territori. Dalle “Mamme No Pfas” del Veneto alle donne di Taranto che lottano contro l’acciaieria, dalle “Mamme Antismog” della Pianura Padana alle madri sarde contro le basi militari, la rete si estende capillarmente, sfidando il silenzio e l’omertà.

Solidarietà intergenerazionale e tenacia

Nonostante le difficoltà e l’opposizione di chi difende interessi economici a scapito del benessere collettivo, queste donne perseverano. La loro tenacia è alimentata dalla solidarietà intergenerazionale, dalla consapevolezza che il futuro dei loro figli è in pericolo. Le “Mamme ribelli” utilizzano diverse tattiche per portare avanti la loro lotta. Organizzano manifestazioni pacifiche, a volte portando con sé i figli in segno di speranza e protesta. Si impegnano in azioni di disobbedienza civile, monitoraggio ambientale e sensibilizzazione pubblica. La “rivolta dei passeggini” contro il rigassificatore di Piombino è un esempio emblematico della loro forza e determinazione.

Perché le donne?

Le donne sono spesso le prime a percepire l’impatto dell’inquinamento sulla salute dei figli e della comunità. Intuitivamente comprendono il legame tra ambiente e benessere, diventando sentinelle e paladine della Terra. La lotta per la salute dei loro bambini si trasforma in un percorso di emancipazione e riscatto sociale. Alcune madri hanno vissuto il dolore immenso della perdita di un figlio a causa dell’inquinamento. Trasformando il loro dolore in forza, si uniscono a reti globali come Mothers Rebellion for Climate Justice. Insieme, chiedono a gran voce un cambiamento radicale e azioni concrete per contrastare la crisi climatica.

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