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La tutela dell'ambiente ora è nella Costituzione
15 Febbraio, 2022

La tutela dell’ambiente ora è nella Costituzione

RedazioneRedazione
La modifica degli artt. 9 e 41 introduce un principio di cui da oggi si dovrà tener conto

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Ci sono degli avvenimenti che i ragazzi leggeranno nei libri di storia. Cambiamenti che lasciano un segno duraturo nel tempo. L’8 febbraio 2022 è uno di questi giorni, o almeno speriamo che lo sia. Perché è il giorno in cui il Parlamento, dopo 4 letture, ha inserito la tutela ambientale nella Costituzione italiana. Un passaggio fondamentale, quello legislativo, che arriva a suggellare un cambiamento che nella sensibilità delle persone è già avvenuto. Del resto è molto improbabile che un mutamento del sentire comune possa essere imposto per legge quando non è percepito dalle persone.

La tutela dell’ambiente ora è nella Costituzione

La modifica riguarda gli articoli 9 e 41 della Carta Costituzionale. L’articolo 9 prima recitava che «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica». Adesso prevede una seconda parte: «tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». L’articolo 41 invece parla dell’iniziativa economica, che è libera ma «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana». Ora, dopo la modifica, non potrà farlo neanche in contrasto con salute, ambiente e tutela dei diritti degli animali.

L’art. 9 e il rango dei principi costituzionali

Gli articoli della Costituzione, e i principi in essi contenuti, non sono tutti uguali. Esiste una gerarchia, per la quale alcuni (in particolare i primi) sono principi fondamentali, mentre man mano che si procede nella lettura si entra sempre più nello specifico. I principi, insomma, non sono assoluti, ma vanno bilanciati l’uno con l’altro, per permettere il massimo godimento di ognuno di essi. Il diritto alla libertà di movimento, ad esempio, andrà bilanciato col diritto alla sicurezza. Per questo può capitare che tale diritto sia momentaneamente non garantito quando potrebbe costituire un rischio. Aver inserito la tutela dell’ambiente in uno dei primi 10 articoli conferisce a questo principio un “peso” specifico fondamentale, di cui il legislatore e i giudici, in futuro, dovranno tener conto.

La strada è appena all’inizio

Tutto risolto, allora? Tutt’altro. Le sfide che ci attendono per evitare il disastro ambientale sono molte e molto impegnative. Aver previsto un quadro normativo che favorisca la difesa della Natura è un passo nella direzione giusta, ma non una soluzione in sé. Per altro le nostre leggi sono piene di belle parole rimaste lettera morta e dimenticate, come la tutela della salute pubblica, solo per citare uno dei principi più vicini agli argomenti del nostro blog. La vera partita, insomma, inizia ora, quando alle parole seguirà la prassi.

Ambiente e Salute sono strettamente correlati. Gli studi di epigenetica degli ultimi anni ce lo dimostrano ampiamente.  Migliorare la qualità degli ecosistemi significa lavorare per l’equilibrio di salute individuale e sociale.

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