Sussurri e grida

12 Aprile, 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

Quando l’erba cresce non fa rumore

Ero in una località vicino Sorrento ed ascoltavo il discorso di un famoso oratore. Molte le parole, espresse  in concetti interessanti, raccontati in forma stimolante e coinvolgente. La mia mente, impressa dalle immagini create dal ricco eloquio, reagiva come una canoa in un torrente di montagna.

Un esempio in particolare toccò la mia fantasia e ha fatto si che ricordassi quell’oratore per tutta la vita: quando l’erba cresce non fa rumore, al contrario quando un albero si schianta, il rumore risuona in tutto il bosco.

È possibile comunicare senza urlare?

Da allora ho fatto mio quell’esempio preso a prestito dalla natura e l’ho osservato quotidianamente nelle relazioni tra gli esseri umani. Mi ha ricordato, riportandomi indietro nel tempo, il titolo di un vecchio film di Ingmar Bergman del 1972 : “Sussurri e grida”…

L’ho visto manifestarsi nell’offerta dell’umile e nella sopraffazione del potente, nell’amore consapevole e in quello egoico, nel tu e nell’io, nelle melodie di un orchestra e nelle cacofonie del traffico, nell’altruismo eroico e nelle sceneggiate politiche, nel servizio compassionevole e nel dominio prevaricante… Sussurri e grida, erba che cresce in silenzio ed alberi che urlano cadendo.

L’arena violenta dei media

Basta guardare un po’ di televisione, ascoltare qualche dibattito per comprendere cosa voglio dire. Alzare la voce come metodo per imporre la propria opinione, urlare per dimostrare l’altrui imbecillità e la propria cultura, sopraffare il contendente  per affermare la propria visione politica o intellettuale, mostrare la propria ricchezza a detrimento di coloro che hanno poco o non hanno nulla. L’ho visto accadere anche nelle relazioni di coppia, tra mariti e mogli, genitori e figli, nelle riunioni condominiali…

L’ho visto talvolta anche in alcune trasmissioni televisive tra “esperti” a confronto, dove quelli deificati dal potere politico impongono visioni e culture dominanti ad altri di pensiero diverso, applicando una dolorosa forma di razzismo ideologico.

Altro che dialogo… nell’arena di questo tipo di dibattito quello che finisce apparentemente vinto è il povero toro, ucciso dalla spada affilata del verbo strillato.

Vincitori e vinti

Ma io credo che alla fine il vincitore sia il toro. Credo che coloro che hanno offerto la verità senza imporla, che l’hanno vissuta con il loro esempio e la loro vita, sono i vinti che … hanno vinto.

E’ stato sempre così, da Cristo a Gandhi, da Martin Luther King a Giovanna D’Arco o semplicemente da chi ha portato avanti la propria battaglia e la propria idea con forza e passione, ma nel rispetto della convivenza civile e dell’altrui evoluzione.

In questo tipo di sfida vince a lungo andare chi ha apparentemente perso, fosse anche perdendo la propria vita o l’umana gloria dei contemporanei.

Ci vuole del tempo perché questa vittoria si possa comprendere, un tempo a volte più lungo di un’esistenza, ma la storia ha insegnato che un giorno questa vittoria sarà evidente come un raggio di luce risplendente nell’ombra.

Chi si fa incantare dallo strillone di turno, dal rumore dell’albero che si schianta,  è sulla strada sbagliata.

Come far crescere la Verità

La verità, come il bene, non ha bisogno di essere imposta o urlata… essa cresce silenziosa come l’erba nella coscienza del vero ricercatore o nelle idee degli innovatori o nella lungimiranza dei visionari, o si manifesta nelle piccole azioni d’amore di persone comuni che forse solo pochi conosceranno.

La verità, come il bene, usa a volte un inchiostro invisibile ai più nello scrivere il grande libro della vita, ma visibile a coloro che hanno purificato il cuore, le idee e il proprio ego nella forgia dello Spirito e nell’anelito verso la consapevolezza.

L’Amore può fare sistema

Io credo nella massa critica di quell’amore silenzioso che opera, sussurra e lavora ogni giorno per il bene, in qualunque forma e dovunque si manifesti. Raggiunta la forza necessaria si manifesterà come il bang di un aereo supersonico che rompe la barriera del suono, lasciando indietro il rumore del qualunquismo e dei benpensanti.

La verità è come l’erba che cresce, è come un soffio del vento che si insinua nelle fessure del cuore lasciate aperte dal dolore e dalle esperienze; essa si insinua senza che ci si accorga nei silenzi temporanei del chiacchiericcio quotidiano portando con sé i semi di una visione che va oltre il visibile, oltre le parole, oltre le lusinghe.

E può anche accadere che quel sussurro, quel piccolo alito di  vento può all’improvviso e per motivi sconosciuti alla ragione, raccogliere dai più remoti angoli della terra altri suoi simili e crescere fino a diventare un uragano potente, capace di spazzare via, una volta per tutte, l’ignoranza, rendendoci liberi.

Quando l’erba cresce non fa rumore…

Buona Pasqua.

3 Commenti

  1. Caro Mariano la tua sensibilità fatta cultura!

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  2. Non avreste potuto esprimere meglio il mio pensiero!

    Rispondi

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