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24 Maggio, 2020

Hahnemann e Hufeland

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Christoph Wilhelm Hufeland (1762-1836) è figlio e nipote dei medici della corte di Weimar ai quali succederà, con lo stesso incarico. Viene chiamato alla cattedra di Patologia speciale e Terapia prima all’università di Jena e poi a quella di Berlino dove, avrà anche il titolo di archiatra del Re di Prussia. È medico di Goethe e di Schiller. Fonda il Journal der praktischen Arzneikunde und Wundarzneikunst ove, nelle premesse scrive come sia “possibile scrivere ipotesi libere di sistemi e di cure”. Hahnemann conosce Hufeland perché entrambi massoni?

Certo è che dal 1796 Hahnemann inizia a scrivere sul Journal, proprio con quell’articolo programmatico Versuch uber eine neue prinzip che si può considerare il manifesto della nascita dell’Omeopatia, continuando poi i buoni rapporti come quando si rivolgerà a lui in Auszug eines Briefs an einen Artz von hohem Range (Lettera a un medico di alto rango) apparsa su un altro giornale, Allgemeiner Anzeiger der Deutschen nel 1808. In questa lettera c’è stima, confidenza, aspettative.

Molte cose li hanno avvicinati, quali il fervente sostegno che Hufeland dà alla vaccinazione antivaiolosa di Jenner che risale proprio a quel 1796 del primo scritto di Hahnemann sul Journal. Per entrambi la similitudine è un fatto. Hufeland aveva in precedenza scritto, prima del 1796 che, l’effetto di un farmaco è come la creazione di una malattia, inoltre considerava Paracelso un ciarlatano il che lo avvicina ancora di più ad Hahnemann che si vuole distaccare dal passato La differenza sostanziale è che mentre Hufeland vuole assecondare nella terapeutica, con la sua medicina rationale, l’energia vitale, Hahnemann vuole agire su questa con i rimedi.

Lo scontro ideologico si inasprisce lentamente. Hufeland scrive ringraziando Hahnemann per i meriti ottenuti con la terapia con Belladonna per la scarlattina, il Mercurius solubilis di sua invenzione, la purezza dei rimedi, ma prende le distanze dall’Omeopatia ritenendola una terapia sintomatica, che verrà giudicata dal tempo, intanto si schiera a favore dei farmacisti contro i medici omeopatici che preparano da soli i rimedi.

 

 

Lo scontro si era radicalizzato dopo un articolo del 1831 di Hahnemann: Die Allopathie. al quale Hufeland risponde sul suo Journal con Homoepathie, definendo la parola allopatia, allarmante. Hahnemann aveva iniziato a usare questo termine già nel 1816 nella prefazione al secondo volume dell’ Arzneimittellehre, (Materia medica pura). Hahnemann lentamente si era radicalizzato sempre più convinto, con la pratica della giustezza dei suoi principi. Hufeland, accademico, anche se di larghe vedute non poteva tollerare. Accade.

Hahnemann replicherà indirettamente in Heilung der asiatischen Cholera und Scutzmittel von dagegen ed altri articoli sulla terapia e la prevenzione del Colera dissentendo da Hufeland che, pensava la patologia  di origine miasmatica, mentre Hahnemann genialmente intuendo, scrive essere causata da “piccoli animali viventi”.

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