Hahnemann vs. Paracelso

2 Maggio, 2020
Tempo di lettura: 2 minuti

Il colore e la forma di una pianta, come gli influssi astrologici, possono determinare una prescrizione terapeutica, secondo la teoria delle corrispondenze di Paracelso. La scienza evolve quando dall’analogia passa al pensiero analitico. Hahnemann è scienziato. Vive nel periodo romantico tedesco, l’illuminismo francese che, in Germania diventa Aufklarung. Hahnemann intervistato a Koethen nel 1825 dal dott. Trinks, alla domanda diretta se il suo pensiero avesse un qualche debito nei confronti di Paracelso, nega di averlo mai letto. Non è possibile! Seguiamo un ordine storico. Hahnemann come segretario di Brukenthal, ordina i 280.000 libri della biblioteca del barone, dove non è possibile non ci fossero testi paracelsiani, Brukenthal era massone e la massoneria a Vienna, in quegli anni si era unita ai gruppi rosacrociani che portavano nei loro insegnamenti principi alchemici paracelsiani. Hahnemann, grazie al barone, entra nella loggia massonica tre giorni dopo il suo arrivo in Transilvania. Hahnemann pur non citando Paracelso, nel 1796 quando scrive sul Journal di Hufeland accenna alla medicina spagirica. Infine nelle Malattie Croniche quando elabora la teoria dei miasmi fa un chiaro riferimento con sicosi, lue e psora agli elementi di Paracelso Na, Hg, e S. Le consonanze di Hahnemann con Paracelso sono: la legge di similitudine e l’uso di piccole quantità di sostanza che, poi in Hahnemann diventeranno le diluizioni. Altro elemento in  comune, la preferenza per i rimedi minerali. Le ragioni di tutto questo in Hahnemann si possono sintetizzare con l’obbiettivo della purezza, reine. Reine, pura, è la Materia Medica, più puri delle piante sono i minerali ai quali  anche come chimico, si sente più vicino. E, pure devono essere le piante, delle quali usa le bacche, quasi alla ricerca di ciò che oggi chiameremmo il principio attivo. Lontano quindi da Paracelso che usa composti di erbe. Tuttavia nella preparazione dei rimedi Hahnemann si riferisce anche all’alchimia paracelsiana che lui nega, usando la calcinazione e la distillazione per preparare rimedi quali Causticum. Come ovviamente nega qualunque legame con i pianeti, leggendo la Natura come un’espressione della Creazione dove, se è presente il male c’è il bene e la bontà della cura. Lui, Hahnemann ha scoperto questo con il nue prinzip, il nuovo principio che, è solo suo. Paracelso non va citato perché il neu prinzip potrebbe essere confuso con misticismi e alchimia. Il passato non è archeologia, non è mai esistito. L’omeopatia è analisi delle analogie. E’ scienza. (Sintesi da COME, DOVE, QUANDO di F. E. Negro,in corso di stampa)

1 commento

  1. MOLTO INTERESSANTE! GRAZIE PER AVER AVVICINATO DUE SECOLI E DUE PERSONAGGI DI QUEI DUE SECOLI.

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