Il Museo dell’Omeopatia di Piazza Navona
Dirigo il Museo dell’Omeopatia dall’anno della sua inaugurazione nel 2013. Per l’ Hahnemann day è sempre stato aperto. I visitatori venivano accompagnati nel percorso della storia dell’Omeopatia, soffermandoci su qualche argomento d’interesse specifico. Le tradizioni devono rimanere! Quest’anno la visita sarà virtuale, certo si potrà accedere al sito del museo!
Omeopatia ed epidemie
Il racconto si riferisce a un momento storico preciso che ha molte affinità con la nostra vita attuale. La Germania, nel 1800, viene colpita da un’epidemia di scarlattina. A raccontarci i fatti è Hahnemann stesso con un testo del 1808, Osservazioni sulla scarlattina. Descrive le epidemie precedenti ed elenca i diversi Autori che le hanno raccontate a partire dal 1600, mostrando le differenze tra questa e le altre. Quindi, una dettagliata diagnosi differenziale, la differente manifestazione esantematica, le diversità dei soggetti colpiti per età e sesso, i sintomi che appaiono simili alla scarlattina tradizionale ma che, in questo caso sembrano differenziarsi. Descrive il percorso di diffusione per la Germania e il suo genio epidemico, l’inefficacia delle terapie tradizionali dell’epoca (riposo, caldo, mercuriali, aconitina, the di sambuco) e indica come l’Omeopatia, con la Belladonna, riesca a curare e prevenire.
L’Osservatore Medico del 1802
Hahnemann, all’epoca, spediva per posta il rimedio preparato, non senza essersi fatto pagare prima! Questa terapia doveva essere veramente efficace e aveva una fama che aveva superato i confini della Germania. A Napoli, infatti, un articolo dell’Osservatore Medico del 1802, diciannove anni prima dell’arrivo dell’Omeopatia nel Regno delle due Sicilie con le truppe austriache, descrive l’uso della Belladonna.
Buon Hahnemann day e Buona Pasqua!