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L’Omeopatia migliora la vita: lo dice un’assicurazione

Securvita, un'assicurazione tedesca, ha pubblicato le risultanze di uno studio su più di 15mila suoi clienti

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1 Ottobre, 2020
Tempo di lettura: 2 minuti

L’Omeopatia migliora la vita: lo dice un’assicurazione. Che l’Omeopatia apporti grandi benefici a chi ne fa uso lo sosteniamo fin dalla nostra nascita. Ma stavolta non siamo noi a sostenerlo ma un’assicurazione sanitaria tedesca di nome SECURVITA, che ha commissionato uno studio all’Health Forum di Lipsia, un istituto di analisi indipendente specializzato nella ricerca sui servizi sanitari. Una ricerca condotta su un gigantesco campione: 15.700 persone prese dal bacino di coloro che hanno sottoscritto un’assicurazione con SECURVITA e che sono stati regolarmente trattati da almeno tre anni da medici omeopatici della polizza malattia. L’indagine, in questo caso, ha il pregio di non considerare variabili difficilmente verificabili o puramente teoriche, ma indici economici chiari e di inequivocabile lettura: degenze ospedaliere, consumo di farmaci e giorni di malattia.

Così ecco venire a galla risultati eclatanti, sorprendenti solo per chi ha sempre guardato all’Omeopatia con occhio prevenuto. Le risultanze provano oltre ogni ragionevole dubbio che il trattamento omeopatico sia di grande efficacia qualora affiancato alla medicina convenzionale.L’omeopatia, infatti, mostra effetti positivi e un rapporto costo-benefici migliori per malattie selezionate rispetto alle terapie puramente convenzionali. Questa differenza si fa più evidente nei bambini piccoli, qualora siano stati trattati fin dalla nascita con terapie omeopatiche: il numero di bambini piccoli trattati con antibiotici è diminuito del 16,7% nel periodo di studio di tre anni, mentre è aumentato del 73,9% nel gruppo di controllo. Tra i bambini, quelli che hanno avuto i maggiori benefici, sono quelli che soffrivano di allergie, neurodermiti e asma.

Ma il miglioramento delle condizioni di salute e, di conseguenza, di qualità della vita, si è dimostrato marcato anche negli adulti. Un chiaro riscontro si è avuto dai dati sull’assunzione di farmaci: l’uso di antidolorifici, ad esempio, è diminuito drasticamente per i pazienti oncologici sottoposti a trattamenti omeopatici, mentre aumentava in maniera quasi speculare nel gruppo di controllo. Allo stesso modo, anche i numeri riguardanti le ospedalizzazioni confortano la lettura favorevole all’Omeopatia. il numero di ricoveri ospedalieri per adulti con depressione è diminuito del 9,8% durante il trattamento omeopatico, mentre per i pazienti trattati unicamente con terapie convenzionali, gli stessi ricoveri sono aumentati del 32,6%. Questa circostanza ha avuto immediata e quantificabile ripercussione sul numero di assenze al lavoro correlate a patologie depressive: -16,8% per i pazienti sottoposti a trattamento omeopatico, +17,3% per pazienti a cui non veniva somministrato alcun trattamento omeopatico.

Lo studio è frutto di un contratto tra la compagnia di assicurazione sanitaria Securvita e l’Associazione nazionale dei medici dell’assicurazione sanitaria legale (KBV). In base a tale contratto, attivo dal 2009, i medici dell’assicurazione sanitaria obbligatoria con qualifiche omeopatiche aggiuntive trattano gli assicurati Securvita e offrono loro discussioni approfondite sull’anamnesi, consulenza omeopatica e supporto terapeutico. Götz Hachtmann, direttore della compagnia di assicurazione sanitaria Securvita, ha commentato alla lettura delle conclusioni che “abbiamo bisogno di più medici omeopatici che continueranno su questo percorso di successo”.

LEGGI ANCHE: L’omeopatia in Italia: dalle origini ad oggi- Prima parte

1 commento

  1. Buongiorno , sono medico omeopata , molti pazienti mi pongono il quesito di come potranno fare a proseguire terapie omeopatiche il giorno che smetterò la professione . La formazione di omeopati è un problema fondamentale , occorre coinvolgere giovani medici . Ho qualche idea in proposito e mi confronterò con colleghi. Saluti

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