Omeopatia per tutti

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27 Novembre, 2023
Tempo di lettura: 4 minuti

Se vi capita di passare a Napoli, più precisamente in Via dei Tribunali, nel mezzo del roboante frastuono dei motorini, delle voci concitate dei negozianti, degli sguardi ammirati degli stranieri; tra i pensieri sparsi dei passanti e i desideri inconfessati dei velleitari, insiste sulla facciata della chiesa monumentale di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta, avvolta da un formicaio di umanità che si attorciglia su se stessa, una scritta su marmo:

Audendo agendoque Respublica crescit non iis consiliis quae timidi cauta appellant“.

“La cosa pubblica cresce con il coraggio e con l’azione, non con le decisioni che i pavidi chiamano caute”.

 

L’Omeopatia è alla portata di tutti?

Mi ricordo di questa scritta ogni qualvolta mi fanno presente che è molto difficile, se non impossibile, praticare l’uso dell’Omeopatia date le condizioni di indigenza in cui versa il quartiere dove lavoro.

Eppure ogni anno riscontro un aumento della quota di mercato…

Da qui la domanda: l’Omeopatia è una medicina per tutti?

La risposta è ovviamente “SI” e in merito ci sono diversi aspetti da considerare.

Innanzitutto l’accesso e alle cure mediche e alla salute sono diritti inalienabili che spettano a tutti.

Ciò vale anche per l’Omeopatia.

Inoltre chi la studia impara a guardare il paziente come ad un suo pari da aiutare.

Sa che dietro i suoi sguardi si celano gli affanni che attanagliano la condizione umana e di conseguenza impara usare un linguaggio verbale, non verbale e paraverbale che sarà conciliante, empatico e non giudicante.

Per chi ascolta non ci sarà nulla di più rassicurante di una figura professionale che ha queste caratteristiche e per di più gratuite!

 

Stili di vita

Lo studio dell’Omeopatia insegna come lo stato di salute di un individuo sia collegato a un corretto stile di vita.

L’insieme di tutte le nostre azioni quotidiane ci portano a condurne o meno uno corretto; tutto ciò che facciamo, vediamo o ascoltiamo può condizionare il nostro stato psicofisico. Adottare uno stile di vita sano vuol dire quindi evitare tutte quelle azioni nocive per la salute del nostro corpo, alimentarsi correttamente e svolgere un’attività fisica adeguata alle proprie caratteristiche fisiche.

Quindi chi ha le suddette competenze consiglierà in maniera altrettanto gratuita:

-Attività fisica almeno 150 minuti a settimana  (circa 20 minuti al giorno). Vanno bene camminare con un certo ritmo, fare le scale o andare in bicicletta.

-Limitare l’assunzione di zuccheri e grassi.

-Preferire fonti di fibre, vitamine e antiossidanti quali cereali integrali, legumi, verdura e frutta di stagione.

-Dormire bene. Il buon riposo permette di ricaricare le batterie e affrontare la giornata seguente al meglio.

-Bere almeno 2 litri d’acqua. L’acqua è essenziale per la vita ed è una parte fondamentale del vivere sano. Il corpo di un adulto è composto mediamente per il 60% di acqua, e anche una disidratazione moderata pari al 2% del peso corporeo può avere un impatto negativo sulle funzioni cognitive e sulle prestazioni fisiche.

-No a fumo e alcol i cui danni sono ormai noti: dai problemi cardiovascolari al rischio di sviluppare tumori.

-Stare a contatto con la natura. Con la vita frenetica cittadina è facile dimenticarsi di quanto sia importante il contatto con la natura che rilassa e favorisce la pace interiore. Anche solo una camminata in un parco di 20 minuti aiuterà a migliorare le performance del nostro cervello e quindi la capacità di concentrarci, anche grazie alla diminuzione dell’ansia.

-Prendersi cura della mente. La sfida del secolo è trovare il giusto equilibrio tra impegni lavorativi, familiari e personali, solo così potremo ridurre lo stress per mantenerci in salute anche dal punto di vista mentale. Oltre alle energie spese per il lavoro non bisogna dimenticare di concedersi anche un po’ di relax: coltivare hobby, interessi e trascorrere del tempo con le persone che ci fanno stare bene.

-Controllare periodicamente lo stato di salute con visite periodiche dal proprio medico ed esami del sangue annuali.

 

Caratteristiche del consiglio omeopatico

Dopo questo iter si arriva alla prescrizione o al consiglio.

I medicinali omeopatici generalemente costano poco meno o poco più di dieci euro; da questo si evince quanto siano alla portata di tutti.

Nei confronti dei pazienti che per la prima volta si accostano a l’utilizzo dell’Omeopatia è consigliabile iniziare con una sintomatologia di tipo acuto: febbre, tosse, mal di gola, raffreddore, mal di testa, dolori addominali, intossicazione alimentare, trauma o dolore osteoarticolare ecc.

Il medicinale sarà scelto in base alla sua capacità, in dosi ponderali, di suscitare quella patologia nel paziente sano. (Organon. Dell’arte del guarire § 17; 21).

La stessa medicina opportunamente diluita e dinamizzata, in dosi dinamizzate e rimpicciolite, solleva e converte in salute velocemente, dolcemente e durevolmente la malattia. (Organon. Dell’arte del guarire § 22; 25).

Questa fase è però delicatissima, in quanto è estremamente importante per chi prescrive non sbagliare.

Un errore nella prescrizione del rimedio può essere fatale, sopratutto nei confronti dei pazienti avezzi ad usare farmaci allopatici.

A un errore può conseguire  sfiducia nei confronti dell’Omeopatia e in chi la prescrive.

Potrebbe portare il soggetto ad abbandonare tale strada e a rifugiarsi in quella da lui ritenuta più sicura e convenzionale, anche se non capace di portare gli stessi benefici sopratutto nel medio e lungo termine.

 

Come si fa a non sbagliare?

Bisogna studiare, studiare, studiare e non solo. Lo studio è una costante nella vita di chi si approccia a questa medicina, ma importantissimi sono anche l’intuito, la larghezza di vedute, la cultura, la capacità di sintesi e non ultimo il sopracitato coraggio.

Come diceva W. Churchill, ” Il coraggio è la prima delle qualità umane, perchè garantisce per tutte le altre”.

 

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