Ignatia al tempo delle mele

2 Dicembre, 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

Questa volta voglio parlarvi di un caso che mi è capitato qualche giorno fa.

Si presenta in farmacia una madre con sua figlia tredicenne, la quale si era da poco lasciata con il suo fidanzatino, piangeva, aveva nodo alla gola, mal di stomaco, ansia e alternava momenti di umore basso ad altri di nervosismo e agitazione.

Il quadro era chiarissimo e le somministrai subito Ignatia Amara, dicendole che tra due giorni avrebbe già trovato un altro fidanzato. I risultati sono stati quelli sperati, il quadro clinico è migliorato celermente nell’arco di 24 ore fino a scomparire del tutto. Il fidanzato nuovo non lo ha ancora trovato ma sono certo che presto lo incontrerà.

Cenni storici

L’Ignatia amara ovvero la fava di Sant’Ignazio appartiene alla famiglia delle longaniacee ed è originaria delle Filippine, cresce nel Sud-Est dell’Asia, in India e nei climi tropicali. Il seme della pianta fu introdotto in Europa dal gesuita Camelli, che diede il suo nome alle camelie e il nome di Ignatia a questa pianta, in ricordo di Ignazio di Loyola fondatore del suo ordine.

L’Ignatia in passato fu utilizzata nelle febbri intermittenti, nelle nevralgie, nell’epilessia e, sotto forma di gocce amare di Baumè, in caso di gastralgie.

Principi attivi

I principi attivi più importanti sono due alcaloidi: la stricnina e la brucina.

In dosi ponderali agiscono come potenti eccitanti del sistema nervoso centrale, causano il blocco di particolari terminazioni nervose, irrigidendo così i muscoli del collo e del viso.

L’irrigidimento si diffonde a tutto il corpo e si tramuta in spasmi a muscoli e mucose che acquistano frequenza crescente.

In fine si blocca la respirazione e la morte sopraggiunge per blocco cardiorespiratorio o per esaurimento fisico.

L’Ignatia amara, in base al principio cardine dell’omeopatia di similitudine ovvero “similia similibus curantur”, può pertanto curare in dosi opportunamente diluite e dinamizzate quello che in dosi ponderali provoca.

Indicazioni

Troveremo quindi utile l’Ignatia nelle affezioni spasmodiche quali mal di testa, bolo isterico, nodo alla gola, tachicardia, extrasistoli, dolori gastrici con nausea e vomito, colite, sindrome dell’intestino irritabile (IBS), diarrea emotiva.

Eziologia

Per far si che l’Ignatia esprima a pieno il suo potere curativo, Le suddette manifestazioni dovranno essere generate da cause psichiche; dispiaceri; delusioni affettive e sentimentali; soprusi; mortificazioni; frustrazioni; fallimenti; lutti, conflitti; spaventi; surmenage intelletuale.

Insegnare e apprendere allo stesso tempo

In questo periodo siamo tutti molto scossi, frastornati, demotivati e impauriti dalla corrente pandemia di COVID-19. Tale condizione è ormai così radicata nella nostre menti ed ha un impatto talmente potente che sembra quasi che esista solo quello e che non ci sia spazio per nulla altro.

Pertanto trovo molto confortevole osservare, nel lavoro che svolgo tutti i giorni, che gli adolescenti rappresentino una compagine che rivolga i suoi pensieri e i suoi stati d’animo a sentimenti che ci caratterizzano in quanto esseri umani quali l’amore. In periodi come questo, dove tutto si è appiattito a uno stato di sopravvivenza piuttosto che di vita vera e propria, ci vuole un coraggio considerevole nel provare sentimenti.

A dire il vero il coraggio ci è sempre voluto ma oggi ce ne vuole ancor di più perchè chi esprime tali velleità a mio giudizio del tutto umane rischia di incorrere in giudizi negativi in quanto “vi è altro a cui pensare”.

A tal proposito calza a pennello un pensiero di Jim Morrison cantante dei Doors:

"Non innamorarsi per paura di soffrire è come non vivere per paura di morire."

Spesso agli adolescenti viene imputato di non essere rispettosi, diligenti, educati e chi più ne ha più ne metta. In parole povere gli viene imputato di non essere come eravamo noi, perchè noi eravamo migliori.

Ho ragione di credere che sia solo l’angoscia del tempo che passa che ci fa parlare male del tempo che viene e quindi per difenderci puntiamo il dito contro chi “ha una giovinezza meravigliosa e la giovinezza è l’unica cosa che vale la pena di avere” Come scrive Oscar Wilde al capitolo due de “Il ritratto di Dorian Grey”.

Abbiamo molto da insegnare ai nostri adolescenti così come abbiamo molto da imparare da loro. È bene rammentarlo nell’ora più buia, quando sembra che l’uomo si faccia lupo per l’altro uomo (homo homini lupus), che è proprio in questo momento che bisogna restare uniti e lucidi per tornare a sorridere e abbracciarci come eravamo soliti fare.

 

Leggi anche del dott. Marcello Aquino: TENERE A BADA LO STRESS SI PUÒ

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1 commento

  1. Grazie per l’interessante spunto professionale e umano.

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