L’iperuricemia (HU) è una condizione caratterizzata da livelli elevati di acido urico nel sangue, una sostanza prodotta dalla degradazione delle purine presenti in alcuni alimenti e nei tessuti del corpo. Quando l’acido urico si accumula in quantità eccessive, può cristallizzarsi nelle articolazioni, causando dolore e infiammazione, come avviene nella gotta. Tuttavia, l’iperuricemia non è solo associata a disturbi articolari, ma rappresenta anche un fattore di rischio per problemi renali e cardiovascolari, influenzando negativamente la qualità della vita.
Alla luce di questa problematica, lo studio qui riportato ha esaminato l’efficacia dei medicinali omeopatici individualizzati (IHM) rispetto al placebo nel trattamento dell’HU, con l’obiettivo di offrire una soluzione innovativa e personalizzata per i pazienti.
Lo studio è stato condotto presso il DN De Homoeopathic Medical College and Hospital di Calcutta e ha coinvolto 60 pazienti affetti da HU reclutati in ambulatorio. Il disegno della ricerca prevedeva un protocollo randomizzato in doppio cieco, con controllo placebo. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto i medicinali omeopatici individualizzati, mentre l’altro un placebo indistinguibile per aspetto. Entrambi i gruppi hanno ricevuto inoltre indicazioni dietetiche, uniformi e indipendenti dalla terapia assegnata. L’outcome primario dello studio era rappresentato dal livello di acido urico sierico (SUA), mentre gli esiti secondari includevano il questionario sulla qualità della vita per l’HU (HUQLQ) e il profilo MYMOP-2, entrambi somministrati al basale e successivamente ogni mese per tre mesi.
I dati sono stati analizzati utilizzando un metodo statistico chiamato analisi della varianza ripetuta a due vie, che consente di confrontare i risultati tra i gruppi nel tempo. Per garantire che i risultati fossero affidabili, sono stati effettuati aggiustamenti per eventuali differenze iniziali tra i gruppi. La significatività statistica, ovvero la soglia oltre la quale un risultato viene considerato significativo, è stata fissata a un valore di p ≤ 0,05.
I risultati, basati su un campione intention-to-treat composto da 58 pazienti, hanno mostrato differenze statisticamente significative a favore dei medicinali omeopatici. I livelli di SUA (F1,56 = 13,833, p < 0,001), i punteggi HUQLQ (F1,56 = 32,982, p < 0,001) e quelli del profilo MYMOP-2 (F1,56 = 23,873, p < 0,001) hanno evidenziato miglioramenti significativi nei pazienti trattati con IHM rispetto a quelli trattati con placebo. Le dimensioni dell’effetto variavano da medie a grandi. Tra i rimedi omeopatici prescritti con maggiore frequenza si annoverano Calcarea carbonica e Pulsatilla. È importante sottolineare che non sono stati riportati eventi avversi gravi in nessuno dei due gruppi.
I medicinali omeopatici individualizzati si sono dimostrati più efficaci del placebo nel ridurre i livelli di acido urico sierico e nel migliorare la qualità della vita dei pazienti con iperuricemia. Questi risultati evidenziano il potenziale della medicina omeopatica come opzione terapeutica in questa condizione clinica.