Il chirurgo francese tra i padri del parto naturale, Michel Odent, nel suo libro “Sopravviveremo alla medicina?”, analizza le possibili conseguenze del modo in cui la donna partorisce oggi e lo fa dati alla mano e proponendo possibili differenti prospettive rispetto all’attuale massiccio ricorso al cesareo.
«Sarebbe opportuno innanzitutto studiare le possibili conseguenze sul futuro della nostra specie del modo moderno di nascere. (…) Nell’era dell’ossitocina sintetica a buon mercato e della tecnica semplificata del cesareo, il numero di donne che partorisce bambino e placenta grazie alla liberazione di un cocktail di ‘ormoni dell’amore’ è diventato improvvisamente insignificante – scrive Odent – Inoltre oggi il sistema immunitario della maggior parte dei neonati non viene più educato subito alla nascita dai microbi familiari alla madre (e quindi familiari al bambino, poiché la placenta umana è particolarmente efficace nel trasferire gli anticorpi materni). Come se non bastasse, un certo numero di discipline scientifiche che si stanno affermando, come l’epigenetica, la microbiologia metagenomica e la branca di epidemiologia nota con il nome di ricerca sulla salute primale, ci spinge a considerare il periodo attorno alla nascita critico, vale a dire con effetti a lungo termine, perfino transgenerazionali».
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