Utilizzando la forma epistolare, propria di una comunicazione amichevole, quasi intima, l’autore ci conduce, utilizzando uno stile scorrevole e mai banale, a meglio comprendere i temi, la metodologia, le basi scientifiche della medicina dell’Individuo per eccellenza: l’Omeopatia.
Attraverso un percorso ragionato in cinque lettere veniamo condotti per mano a comprendere che la medicina non può essere solo protocolli, numeri e algoritmi, ma una sapiente miscela di arte e tecnica, dirette a curare il malato e non la malattia; che non è sana una scienza “dominante”, ma è auspicabile una scienza che tragga le sue motivazioni di progresso dal dubbio continuo; che è dal corretto, sano e profondo rapporto tra medico e paziente che nascono le più eclatanti guarigioni; che la plausibilità accompagnata dal pregiudizio costituisce una catena molto pesante, che impedisce alle scienze mediche di raggiungere il loro vero scopo, cioè il miglioramento della salute e della persona stessa; che l’Omeopatia deve essere praticata da medici capaci e che conoscono la medicina in tutti i suoi aspetti.
Fino alla precisa conclusione dell’autore “Non credere a ‘si dice, si fa’. Quel ‘si’, uniformato da un collettivo esterno, vorrebbe che tu pensassi come vogliono altri. Il ‘si’ è privazione di qualsiasi libertà di espressione della tua persona. Guarda i fatti capaci, sempre di smentire le teorie. Non credere che la maggioranza sia sempre dalla parte della ragione. Pensa che per conoscere qualcosa c’è bisogno di qualcosa d’altro e che si può giungere alla vetta da più sentieri di pari dignità. Vivi il tuo prossimo come fine e osservalo come un’opera d’arte. Vivere l’altro è sapersi adattare, cambiando maschera che, in antico etrusco è “persona”. Cura il corpo rispettando la fisiologia, la mente imparando ogni giorno qualcosa di nuovo e lo spirito aiutando il tuo prossimo, facendo sempre il meglio di cui sei capace.”
Perché “L’omeopatia ha trovato in medicina il sogno dei fisici, l’unione delle forze dell’inizio dell’universo, nell’unificazione dell’uomo in corpo mente e spirito. Una visione completa olistica che porterà a un nuovo umanesimo in medicina.”
Due parole sull’autore:
Francesco Eugenio Negro, Medico omeopatico ed endocrinologo, docente LUIMO e clinico di lunghissima esperienza. Oltre all’insegnamento e alla pratica dell’Omeopatia, il prof. Negro è stato anche docente di Agopuntura e autore di numerosi libri, tra i quali “L’Uomo come Opera d’Arte”, “Grandi a piccole dosi”, “Aspettando Ippocrate” e “Omeopatia in Giallo”. Ha coordinato l’importante raccolta, unica nel suo genere, “Bibliografia della medicina omeopatica italiana dal 1822 al 1939”.
Il 17 giugno 2013, nella ricorrenza della nascita del padre Antonio, decano dei Medici omeopati italiani, ha fondato, insieme al fratello Paolo, il Museo dell’Omeopatia in piazza Navona a Roma. Il Museo conserva materiale di rilevante interesse storico tra cui Documenti e Memorabilia, la Collezione “Trousse e Case” (oltre cento esemplari dell’800 e primo ‘900), la Collezione “Filatelia e Omeopatia” e la collezione “Numismatica e Omeopatia” e oltre 5.000 tra volumi e riviste di tema omeopatico.
I suoi poliedrici interessi non si fermano a quanto detto, dal 2006 al 2012 ha organizzato con grande successo ogni anno la manifestazione “Omeopatia in Note”, dove ogni anno si sono alternate musiche di grandissimi musicisti e compositori, come Clara e Robert Schubert, Paganini, Chopin e il racconto del legame che questi grandi hanno avuto con l’Omeopatia durante la loro vita. Il 25 settembre del 2019, a Sorrento, ha avuto incarico dalla comunità omeopatica italiana di tenere l’opening lecture del 74° Congresso mondiale L.M.H.I.